L’artista, il fallimento e il bicchiere mezzo pieno.
“Gentile artista, la Giuria………. , dopo giorni di analisi e discussione relativa ai lavori pervenuti, ha selezionato quelli ammessi alla Mostra. Ci dispiace informarLa che il suo lavoro non è tra quelli ritenuti idonei all’esposizione”.
Quando la giornata inizia così, viene voglia di mollare gli strumenti del mestiere e mettersi a fare altro e si rischia anche di prendere il proprio lavoro, che fino a ieri appariva come un capolavoro degno di essere esposto agli occhi di tutti e iniziare a guardarlo invece, con sospetto…
Ecco, il fallimento può distorcere la percezione delle proprie abilitàe allora, ci si ritrova a pensare che l’obiettivo di essere ammesso a quella tale mostra, era in realtà fuori dalla tua portata, che non hai proprio un vero talento, che in fondo hai poco da dire…e così, come è ovvio immaginare, scoraggiamento e dispiacere si impossessano di te.
Tutta questa valanga di negatività possiamo concedercela per qualche momento, ma non di più. Perchè quello di cui abbiamo bisogno è essere lucidi.
Il fallimento non è il contrario del successo, ma è solo uno degli ingredienti del processo creativo.
Sarà molto banale forse, ma è assolutamente vero, dire che se non provi, se non fai, non puoi fallire né tantomeno produrre alcunchè.
“ L’esperto è colui che ha commesso tutti gli errori”
Carlo Rubbia
Il fallimento va guardato come si guarda al famoso bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Mai dubitare: il fallimento è il bicchiere mezzo pieno.
Vediamo perché.
Quando sei un artista, ma anche un imprenditore, un designer… e sei alle prese con un nuovo progetto, quando hai un ambizioso obiettivo da attuare, la prima decisione è “accettare il rischio” , uscire dalla propria zona di comfort e avventurarsi su una strada nuova. Non ci sono vie di mezzo. Non puoi dire “ci provo”, perché questo indica poca convinzione e scarsa fiducia in sé e nel proprio lavoro. Se dici “ci provo”, hai già perso.
L’ottica giusta è :”lo faccio”. In tal caso, agirai con determinazione, intenzionato a dare il meglio delle tue capacità ma mettendo in conto anche la possibilità di sbagliare e dover cominciare tutto ex novo.
“Lo faccio”, non vuol dire però eseguire ciecamente un compito, agendo come uno sprovveduto, senza farsi domande e andando brutalmente dritto alla meta. La creatività non è questo. La creatività è ragionamento e studio, non solo idee.
Ma arrivo al bicchiere mezzo pieno: nonostante tu abbia agito al meglio delle tue capacità, può accadere, ad esempio come artista, di ricevere un rifiuto.
In tal caso, bisogna volgere questo “fallimento” a proprio vantaggio trasformandolo velocemente in un’occasione di apprendimento e crescita.
Il fallimento, se vissuto in modo intelligente e consapevole infatti, insegna sempre qualcosa, e quindi è una preziosa opportunità per individuare ad esempio cosa cambiare nel proprio operatoper eliminare le criticità,per capire cosa non fare più, per raddrizzare il tiro, per agire in modo efficace e per stabilire quale strada abbandonare e quale invece iniziare a percorrere.
In questo senso il fallimento è il bicchiere mezzo pieno, cioè l’occasione per fermarti a riflettere su quello che stai facendo obbligandoti a fare lo sforzo di pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni a cui prima non avresti potuto accedere.
Quindi: Rischia. Fallisci. Correggi e ricomincia.
Più creativo di così…