ADOTTA UNA MACCHINA DA CUCIRE: UN PROGETTO PARTECIPATO PER UN MUSEO CONDIVISO
Esistono oggetti in grado di raccontare storie legate alla vita delle persone. Storie che, come avveniva un tempo, vengono trasmesse di generazione in generazione proprio grazie a quegli stessi oggetti che conservano il ricordo di coloro che li hanno creati e usati e che oggi trovano in altri luoghi la cura necessaria per custodirne il patrimonio immateriale fatto di narrazione e di saperi. Dall’ambiente famigliare della casa queste testimonianze dell’ingegnosa evoluzione artigianale, tecnica, tecnologica di chi ci ha preceduto, nonché preziosi custodi della memoria di intere comunità attraverso la vita dei singoli che ne hanno fatto parte, si trasferiscono nel museo.
In Umbria, nel piccolo Comune di Sant’Anatolia di Narco, esiste un museo che raccoglie, conserva e trasmette un patrimonio fatto di questi oggetti e, inevitabilmente, di storie.
Parliamo del Museo della Canapa, un luogo della cultura che ha fatto della memoria e della narrazione il suo fiore all’occhiello.
Da sempre questa piccola realtà si è contraddistinta per il fascino con cui cattura i suoi visitatori attraverso il racconto delle storie legate alla memoria della canapa, un tempo coltivata lungo le sponde del fiume Nera, e qui lavorata per essere trasformata in tessuti da corredo. Oggi si stanno finalmente riscoprendo le potenzialità di questa pianta e si è tornato a insegnare il saper fare legato ad abilità manuali artigianali e tradizionali come la tessitura. E, dunque, il Museo della Canapa è pronto per una nuova sfida. L’avventura di cui parliamo oggi è legata ad una collezione di 116 macchine per cucire antiche, la Collezione Consalvo Cardarelli.
La storia della collezione inizia nel 1974, quando Afranio Metelli, figura di spicco del panorama artistico umbro, torna nella sua casa a Campello sul Clitunno dopo un periodo in cui ha vissuto a Los Angeles. Qui ritrova la macchina da calzolaio appartenuta alla sua famiglia e che gli farà nascere una vera passione per le macchine da cucire. Comincia così a ricercare e ad acquistare diversi esemplari tra i mercati e mercatini di Umbria, Toscana e Lazio, aiutato anche dalla moglie Ann, che riporta alcuni modelli dall’America, e da antiquari del territorio come Gregorio Amadio.
Nel 1987 Consalvo Cardarelli, collezionista umbro di arte contemporanea con particolare riguardo agli artisti della sua terra e grande amico e sostenitore di Afranio, acquista da lui l’intera collezione e inizia a investire tempo e denaro per la sua valorizzazione, arrivando a organizzare nel 1989 una grande mostra – “Macchine da Vedere” – nello storico Palazzo Rosari Spada di Spoleto, presentata con un catalogo curato dal critico Vittorio Fagone, con le fotografie di 39 macchine dell’artista Carol Huebner.
Alla sua morte, la collezione passa alle figlie che nel 2019 donano l’intera collezione al Museo della Canapa.
Qui comincia la nuova fase per la collezione Cardarelli che prosegue la sua storia grazie all’impegno e alla passione della direzione e del personale del Museo che da allora iniziano ad investire grandi energie per valorizzare e rendere fruibile al pubblico questo importante lascito. Il primo passo è lavorare in previsione della nascita di un nuovo spazio museale appositamente realizzato nel quale esporre le 116 macchine per cucire, tutte differenti per tipologia, marca ed epoca (coprono, infatti, un periodo temporale compreso tra la metà dell’800 e la metà del ’900).
Sulla scia di questa volontà si inserisce il progetto Art Bonus “Adotta una macchina”, finalizzato al restauro degli esemplari dell’intera collezione. L’Art bonus è uno strumento attraverso il quale viene riconosciuto un credito di imposta detraibile dalle tasse, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali in denaro quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale pubblico italiano. Il Progetto “Adotta una Macchina” è lo step decisivo per dare concretezza al percorso museale rendendo, allo stesso tempo, anche il pubblico partecipe di questo ambizioso progetto di restauro. Adottando una macchina, o una parte di essa, o regalando l’adozione associandovi il nome di una persona cara a un oggetto tanto straordinario quanto familiare poiché appartiene alla memoria di ognuno di noi, si diventa partecipanti attivi di un grande progetto di recupero, tutela e promozione della storia e delle tradizioni comuni.
Donare è semplice: basta collegarsi al sito del Museo e scegliere la macchina da adottare, indicando il lotto e la macchina che è stata scelta.
Insieme al Museo della Canapa possiamo tutti prenderci cura di un patrimonio culturale ricevuto in eredità preservandolo per le generazioni future.
Info e contatti: info@museodellacanapa.it, www.museodellacanapa.it