Billie Zangewa: Thread for a Web Begun
*Foto in evidenza: Billie Zangewa, An Angel at My Bedside, 2020. Hand-stitched silk collage
A cura di Dexter Wimberly
Sede MoAD Museum of African Diaspora, 685 Mission Street, San Francisco, CA
Data 20 ottobre 2021 – 27 febbraio 2022
Il sostegno a questa mostra è fornito da The Kinkade Family Foundation, The Girlfriend Fund, Pamela & David Hornik, Lisa & Kenneth Jackson, e Jill Cowan & Stephen Davis.
www.moadsf.org
Billie Zangewa è un artista nata in Malawi e residente a Johannesburg. La sua prima mostra personale in un museo statunitense includerà esempi del suo lavoro artistico degli ultimi 15 anni, oltre a nuove opere create appositamente per questo evento.
L’esposizione segna un momento cruciale per Zangewa, la cui carriera si è sviluppata principalmente in Europa e Sud Africa e porterà il suo lavoro ad un pubblico completamente nuovo negli Stati Uniti.
Anche se molte delle scene rappresentate negli stratificati arazzi di seta di Zangewa sono autobiografiche, incorporano significati che vanno oltre il suo viaggio personale come artista. I processi di lavorazione intensi utilizzati da Zangewa ricordano le implicazioni storiche del “lavoro delle donne”, ma rimangono un’interpretazione fortemente contemporanea di esperienze vissute. Zangewa, in maniera gentile e quotidiana, affronta innanzitutto il tema dell’identità e il discorso socio-politico legato al genere e al colore della pelle. L’artista sta anche esplorando i diversi ruoli che le donne assumono nella società compreso quello della maternità con il suo impatto individuale e collettivo. Le immagini nel suo lavoro sono deliberatamente decontestualizzate. Tuttavia, quando sono mostrate in gruppo la loro natura frammentaria viene ulteriormente enfatizzata, suggerendone la provenienza da una narrazione più ampia.
Zangewa non si esprime tramite grandi gesti gesti o dichiarazioni politiche esplicite, ma piuttosto, con una sorta di “femminismo quotidiano”. Si concentra su preoccupazioni domestiche comuni; temi che collegano tutti noi.
Zangewa afferma: “Uso il tessuto e il cucito, che tradizionalmente è un passatempo femminile, per darmi forza. Racconto la mia storia personale, cosa succede in casa, e mostro la vita intima di una donna, cosa che di solito non siamo incoraggiate a fare”. Zangewa vede nel poter raccontare la propria storia con la propria voce una sorta di emancipazione personale. Storicamente, con molti ostacoli sociali da superare, questo è stato molto difficile per le donne in generale e per le donne di colore in particolare.
Billie Zangewa crea intricati collage composti da frammenti di seta grezza cuciti a mano. Queste composizioni figurative esplorano un’identità intersezionale e contem-poranea nel tentativo di sfidare lo stereotipo storico, l’oggettivazione e lo sfruttamento della figura della donna nera. Iniziando la sua carriera nell’industria della moda e della pubblicità, Zangewa impiega la sua padronanza dei tessuti per ritrarre esperienze personali e universali attraverso interni domestici, paesaggi urbani e ritrattistica.
I suoi primi lavori erano ricami su tessuto che rappresentavano scene botaniche e animali del Botswana, dove l’artista è cresciuta. Ben presto passò a creare paesaggi urbani, concentrandosi sulla sua esperienza di donna nella città di Johannesburg e sulle sue relazioni personali. Queste opere esploravano la sua esperienza dello sguardo maschile, portandola a pensare in maniera critica a come le donne si percepiscono e a come rendere formalmente un’interpretazione dello sguardo femminile, attraverso l’autoritratto.
Dopo la nascita di suo figlio, Zangewa ha iniziato a realizzare i suoi noti interni domestici nei quali esplora il mutato interesse dalla riflessione su sé stessa e sulla femminilità alla maternità e alla casa. Riferendosi spesso a scene o esperienze della vita quotidiana, Zangewa ha dichiarato di essere interessata a ritrarre il lavoro svolto dalle donne, vitale per il corretto funzionamento della società ma spesso trascurato, sottovalutato o ignorato. Zangewa definisce questo concetto come “femminismo quotidiano”, una versione contemporanea della frase “il personale è politico”. Attraverso il contenuto narrativo e la tecnica di realizzazione dei suoi dipinti su seta, Zangewa mostra il lavoro di genere in un contesto socio-politico. La sfera domestica diventa un pretesto per una comprensione più profonda della costruzione dell’identità, delle questioni relative agli stereotipi di genere e dei pregiudizi razziali.
Billie Zangewa, Heart of the Home, 2020. Hand-stitched silk collage; Courtesy the artist and Lehmann Maupin, New York, Hong Kong, Seoul, and London