CAMILLA MARINONI – LA VERTIGINE DELLA FORMA
MO.CA – Centro per le nuove culture
Appartamento Nobile Brescia, via Moretto 78
30 maggio – 11 giugno 2023
Inaugurazione a ingresso libero
30 maggio 2023 ore 18
Giorni e orari di apertura
Da martedì a domenica dalle 15 alle 19
La mostra è a ingresso libero
La mostra di Camilla Marinoni La vertigine della forma, l’installazione del workshop Tracce di liberty e l’evento performativo multimediale LY, a conclusione dei laboratori del corso di laurea in Discipline delle arti, dei media e dello spettacolo, dal 30 maggio all’11 giugno al MO.CA (Brescia, via Moretto 78).
L’Università Cattolica Del Sacro Cuore – DAMS di Brescia presenta la mostra personale dell’artista Camilla Marinoni, La vertigine della forma, ospitata al MO.CA Centro per le nuove culture di Brescia, nell’Appartamento Nobile, e curata dalle studentesse del laboratorio L’evento d’arte — Benedetta Russo, Chiara Adelaide Mattiuzzo, Chiara Mora, Monica Bignotti, Nicole Rizzi, Rebecca Boroni, Sabrina Galli, Sara Colombini e Sofia Mazzola — coordinate da Daniele Perra.
La mostra raccoglie una selezione delle opere dell’artista, in cui il vuoto, le ferite e la cura sono tematiche frequenti e vogliono essere stimolo e punto di partenza per una riflessione sul senso della nostra esistenza. “Al centro del mio lavoro — afferma l’artista — c’è un racconto intimo e personale riferito agli aspetti sociali e spirituali del vivere quotidiano e di cui si fa, inevitabilmente, esperienza. Tutto viene filtrato e rielaborato attraverso il mio sguardo e l’utilizzo del mio corpo”.
Una delle sale dell’Appartamento Nobile del MO.CA ospiterà un’installazione, dal titolo Tracce di liberty, composta da una serie di piccole sculture in ceramica realizzate dagli studenti e dalle studentesse del DAMS – profilo Arte a seguito del workshop tenuto dall’artista e da Mariacristina Maccarinelli.
L’evento performativo multimediale dal titolo LY è a cura degli studenti del corso DAMS in regia audiovisiva live e multimedia, tenuto da Ermanno Nardi, che hanno sviluppato uno spettacolo performativo itinerante, insieme agli studenti del corso avanzato in regia audiovisiva, tenuto da Enrico Ranzanici, che hanno prodotto tre video installativi che si inseriscono nel percorso teatrale. L’evento, ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria tramite la piattaforma EventBrite, si terrà martedì 30 maggio a partire dalle ore 21:00 e sarà strutturato in tre turni (massimo trenta persone l’uno) per una durata complessiva di circa 45 minuti ciascuno.
Le opere di Camilla Marinoni in mostra:
All’ombra dei cipressi, 2021
Alcuni calici di vino divengono protagonisti di una performance che si rifà alle offerte funerarie degli antichi Romani. Riti antichi, dei quali permane ancora oggi la tradizione che collega alle celebrazioni funebri l’elemento floreale. La fissità dei fiori in ceramica, capaci di durare per l’eternità, viene così contrapposta alla loro precaria e transitoria versione organica. Proprio come i fiori freschi sono obbligati ad appassire, allo stesso modo il vino versato nei calici è destinato ad evaporare nel giro di alcuni giorni, segnando l’inesorabile trascorrere del tempo.
Se tornassi indietro non vorrei nemmeno nascere, 2020
Fra il 2020 e il 2021 l’artista ha avuto la possibilità, attraverso alcuni laboratori artistici, di ascoltare le storie di molte persone che hanno avuto una perdita a causa del Covid-19. Il lavoro nasce dall’ascolto di quell’esperienza traumatica che può essere paragonata a quello di uno strappo, dove ognuno si è aggrappato ai ricordi che aveva della persona amata.
Alle ore 3, 2018
Qui si fa riferimento all’armistizio di Villa Giusti tra Italia e Impero Austro-Ungarico che venne firmato alle ore 3 del mattino del 3 novembre del 1918. Entrò in vigore alle 3 del pomeriggio del giorno seguente e dichiarò l’immediata interruzione delle ostilità in terra, mare e cielo. È il momento della fine della guerra. Il lavoro è costituito da tre matasse di filo spinato (termine tecnico: concertine) e uno dei capi della matassa è chiuso a cerchio ed è coperto da un centrino.
Il desiderio originale, 2017
L’opera nasce da una riflessione sul peccato originale. Eva che coglie il frutto dell’albero e desidera la conoscenza della verità posseduta solo da Dio. In questo caso l’intento è tornare alle proprie radici, origini da cui nascono i sogni e i progetti della vita. Il fruitore è invitato a interagire con l’opera, a cogliere uno dei fili, esprimendo un desiderio e annodarlo all’albero/colonna.
Intus, 2023
Un intervento di Umberto Galimberti tratta del rapporto tra corpo e ciò che ci circonda. Il nostro corpo abita il mondo ed è in continua relazione con esso, reagisce agli stimoli e conserva tracce dell’interazione. È anche limite, argine, contenitore, spazio interiore ed esteriore di cui la pelle costituisce il confine definitivo tra l’uno e l’altro.
Biografia dell’artista
Camilla Marinoni (1979) è un’artista visiva che vive e lavora a Bergamo.
Nel 2003 si diploma in Scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano e nel 2007 consegue, presso la stessa accademia, il diploma specialistico in arte sacra contemporanea. Nel 2007 partecipa al Corso d’eccellenza di Scultura, Gioiello e Design presso il Centro TAM di Pietrarubbia, nelle Marche, presieduto da Arnaldo Pomodoro e con la direzione artistica di Nunzio di Stefano. Qui, attraverso il confronto con Nunzio, inizia a focalizzarsi sul corpo come mezzo espressivo con cui far dialogare sculture e installazioni. Nel 2018 approfondisce la tematica della performance e della body art partecipando al workshop Teoría y practica del Performance Art presso il FactoriaLab di Madrid con l’artista Abel Azcona e nel 2019 al workshop Free unicorn presso la GAMeC di Bergamo con l’artista/attrice Chiara Bersani. È finalista al Premio Paolo VI (2023) e all’Exibart prize (2020 e 2021); è artista segnalata al Combat Prize (2022) e riceve tre premi all’Arteam Cup (2019, 2020 e 2021). Sono presenti sue opere permanenti presso la collezione Mercedes Benz (Milano), nel Museo Bernareggi (Bergamo), nel Museo Montali (Alba), nel Museo Gianetti (Saronno) e presso alcune chiese della provincia di Bergamo e di Cuneo.
Fra le ultime mostre si segnala: Archeologie del contemporaneo, Svelamenti, al Museo Archeologico Priamar, Savona, a cura di Livia Savorelli; BAW, Bolzano Art Weeks – Memento/Momento)/Monument(o), Maria Heim, Bolzano, a cura di Nina Stricker; Luce, Palazzo Costantino e Palazzo di Napoli, Palermo, a cura di Valerio Dehò; Anàstasi – Turbamenti, immersioni, attese, rinascite, Galleria Giovanni Bonelli, Pietrasanta; Alla muta cenere io canto (personale), Fondazione Vittorio Leonesio, Puegnago del Garda, a cura di Mariacristina Maccarinelli.
Workshop/ Installazione –Tracce di liberty
Per preparare il laboratorio, l’artista Camilla Marinoni si è ispirata alla sua installazione All’ombra dei cipressi. Un elemento presente nell’opera è la porcellana. Il panetto di argilla utilizzato dagli studenti ha permesso di seguire le sinuosità che caratterizzano lo stile liberty, mentre la sua forma liquida ha reso possibile la sperimentazione di decorazioni. “Esperienza bellissima ed affascinante”, ha affermato l’artista, perché la relazione creatasi tra lei e gli studenti e le studentesse le ha permesso di approcciarsi e comprendere la loro ricerca e il loro pensiero. Gli studenti e le studentesse, avvicinandosi a una disciplina pratica piuttosto che teorica, per la realizzazione delle loro opere si sono ispirati ad alcuni edifici in stile liberty situati nel centro di Brescia.
Gli autori e le autrici delle sculture assemblate in un’installazione corale:
Alessia Bagossi, Barbara Rota, Benedetta Gobbato, Chiara Adelaide Mattiuzzo, Chiara Mora, Erica Galli, Gianluca Ricca, Gregory Podi Lov, Lorenzo Frison, Mariavittoria Castellani, Michela Inselvini, Monica Bignotti, Nicole Rizzi, Rebecca Boroni, Sabrina Galli, Sara Tonin, Sofia Mazzola, Teresa Ruggiu, Valentina Resinelli e Ye Yuanfei.