Interviste

Chiaki Dosho: Incantevoli Monocromie

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foto in evidenza: CHERRY BLOSSOM 10

Chiaki Dosho è una nota e stimata artista giapponese di art quilt e fiber art.

Le sue opere sono maestose e tridimensionali, hanno un forte impatto visivo e sono strettamente connesse alla sensibilità, alla simbologia e allo stile di vitagiapponese. Testimonianza di ciò è l’opera Cherry Blossom 10 che rappresenta i petali dei fiori di ciliegio mossi dal vento (“Voglio esprimere la tristezza nascosta dietro l’aspetto fastoso dei ciliegi in fiore”) e si collega al valore simbolico che il fiore di ciliegio assume nella cultura giapponese.

Di seguito il link al sito web dell’artista:

http://chiakidoshoart.com

CHERRY BLOSSON IV 

95cmx110cm

           

Chiaki, perché hai scelto l’arte tessile?

Ero molto interessata alla moda. Ho studiato moda in una scuola professionale. Così ho imparato molto sui materiali. Poi ho imparato a cucire i quilt e questo mi ha insegnato a fare arte liberamente. Il mio lavoro è cambiato dalla trapunta tradizionale alla trapunta artistica. Mentre mi dedicavo all’art quilting, gradualmente sono passata alla fiber art. E ora sono un artista di Mixed-Media.

Ci puoi raccontare qualcosa della tua storia di artista?  Come hai cominciato?

Quando ho iniziato il quilting, la mia intenzione era di lavorare stando a casa con mio figlio. Tuttavia, col tempo ho capito quanto sia bello esprimermi attraverso un lavoro artistico e così sono entrata nel mondo dell’arte.  Avevo bisogno dell’arte per superare alcune difficoltà che si presentavano nella mia vita. Per me ora l’arte stessa è vivere ed è il “momento della mia vita”.

CROSSING TIME (full and detail)

In che modo la cultura giapponese influisce sui tuoi lavori?

Prima non ero cosciente del mio essere giapponese. Tuttavia, dopo aver realizzato tanti lavori, ho cominciato a diventare cosciente del DNA giapponese che ho nel mio corpo. Cioè, colore, profumo, vento, temperatura e così via. Abbiamo dei cambiamenti nel passaggio delle quattro stagioni ed è proprio l’unicità degli eventi stagionali in Giappone, la sensibilità del popolo giapponese e lo stile di vita, ad influire sulla mia personalità e sul mio modo di fare arte. È tutto parte di me senza che io ne sia cosciente e nel tempo mi sono accorta che molte di quelle cose sono venute fuori nel mio lavoro anche se ne ero inconsapevole.

Da cosa trai ispirazione?

Mi ispiro a tutto ciò che mi sta a cuore, come la natura, gli stili di vita e il lavoro degli artisti, i tessuti, la carta, la pittura, il fai da te, ecc.

LIGHT & DARK  (full and detail)

Tu realizzi opere di art quilt e di fiber art. Come e perché sei passata dall’art quilt alla fiber art?

Non è stato un passaggio voluto. Ero un’insegnante di quilt in una scuola in Giappone. Volevo migliorare il mio modo di insegnare,così ho deciso di tornare di nuovo al college. E ho imparato l’arte tessile alla Musashino Art University. Da quel momento sono entrata in contatto col mondo della fiber art.

Come nasce un nuovo lavoro? Che tipo di progettazione fai?  Puoi parlarci del tuo processo creativo?

In primo luogo, penso al tema del lavoro. Una volta deciso, creo una immagine nella mia mente. È come fare un film nella mia mente. A volte anche un palcoscenico. Poi li analizzo. Che tipo di materiale dovrebbe essere usato per materializzare l’immagine, quale tecnica dovrebbe essere usata, o se è necessaria una nuova tecnica. Uso molti materiali e tecniche per dare corpo alle mie idee.

LIGHT&DARK II 

h120xw30

Come è cambiato il tuo stile negli anni dai primi lavori ad oggi?

All’inizio cucivo trapunte tradizionali, poi trapunte creative con un’idea aggiunta al modello base. Sono poi passata ad una trapunta dal design originale che si è evoluta in una vera trapunta d’arte, con l’uso di una nuova tecnica, più personale.Ho proseguito aggiungendo materiali di moda ai nuovi lavori che realizzavo. Infine ho iniziato ad usare il kimono giapponese. Ha funzionato bene sul mio lavoro. Da questo momento in poi, ho trovato il mio stile, la mia tecnica originale. Ho iniziato a tingere, dipingere e poi scaricare il colore.

WANDERING  h200xw 220

Come scegli i materiali delle tue opere? Ci sono materiali che preferisci e usi più spesso?

Mi piacciono i materiali dell’individualità. Faccio anche un buon uso della moda. A volte uso anche materiali da giardinaggio e fai da te. Utilizzo anche materiali di pittura. Quello che mi piace di più ora è il vecchio kimono giapponese.

COCOON 2

Chiaki, molti dei tuoi lavori sono quasi monocromatici. Perchè questa scelta?

Non amo particolarmente la moda colorata. I miei vestiti preferiti sono neri. Il nero è il colore con meno colore e penso che la maggior parte dell’immagine venga resa al meglio con il nero. Poi il colore successivo è il bianco, rosso, viola e così via. Un colore per volta, preferisco comunque un impatto monocromatico nei miei lavori.

Ogni volta che vedo il monocromo mi sento ispirata. Vorrei mostrare quello che ho sentito, mostrare la mia ispirazione attraverso il mio lavoro. Il monocromo è il modo migliore. Amo le immagini. Adoro soprattutto le foto monocromatiche. E questo potrebbe essere uno dei motivi per cui amo la monocromia nelle arti in genere. A proposito, quando ero piccola sognavo di diventare regista cinematografico.

Chiaki, c’è un elemento comune a tutti i tuoi lavori? 

Ho perso molte persone importanti durante grandi disastri naturali, guerre e altri eventi tristi. Più invecchio, più penso alle cose importanti.

Quando uso il kimono, lo destrutturo e lo uso per comunicare le mie emozioni. Il kimono ha cominciato a “parlarmi” mentre lavoravo appunto con questo antico indumento. Esistono molte tecniche diverse per realizzare un kimono. Ogni tecnica riflette il cuore e il pensiero dell’artigiano. Usando il kimono nei miei lavori, posso raccontare la vita delle persone che lo hanno indossato. Indossando un  Kimono del periodo bellico ad esempio,puoi sentirne la storia e la personalità, mi sento come se i precedenti proprietari mi stessero parlando e desidero condividere queste mie emozioni. Questo è un elemento presente in tutta la mia arte: attenzione per le emozioni e le cose importanti

Ci puoi parlare di una tua opera a cui sei particolarmente legata? 

Nel 2005 sono stato scelto per partecipare al  concorso American Quilt National e al concorso francese Artexture. Sono stato selezionato per ricevere il premio in Giappone. Una volta, il gruppo “SAQA”, che è la divisione americana di “Quilt National”, mi ha inviato i documenti per unirmi al gruppo. Sono entrato nella divisione professionale senza sapere nulla. Questa era l’occasione per iniziare a girare il mondo. Lavorando su “Bubbles II” mi sentivo libero di fare qualsiasi cosa, così ho iniziato a provare nuove tecniche. Questo ha portato a “Cherry Blossom” in occasione di “Artexture” e così è iniziato realmente il mio percorso di artista.

BUBBLE II

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.