La Rubrica di Tullia

Confronto tra Tracy Chevalier e Constance Howard

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Tracy Chevalier
Tracy Chevalier

Tracy Chevalier e il suo ultimo romanzo “La ricamatrice di Winchester” edizioni Neri Pozza (titolo originale, che preferisco, “A single thread”) e Constance Howard, un’Artista che ci ha lasciato un vero monumento al Ricamo. Non è un confronto tra una scrittrice e un’artista del tessile, ma studiandole ambedue si sente un’adesione e un rispetto per la materia trattata che va al di là delle loro precise esperienze

Dalla pag. 31, la protagonista è seduta all’interno della Cattedrale, è molto malinconica:
“… qualcuno aveva lasciato un cuscino da preghiera sulla sedia e Violet se lo mise sulle ginocchia guardandolo con attenzione. Di forma rettangolare, aveva al centro un cerchio color senape, una specie di medaglione, circondato da una campitura azzurra screziata. Dentro il medaglione era raffigurato un fascio di fronde con ghiande tra un fogliame verde azzurro. Le ghiande con i cappelli quadrettati tornavano anche ai quattro angoli. I colori accesi e vivaci parevano poco adatti a una chiesa e a Violet fecero venire in mente gli sfondi degli arazzi medievali, gli intricati millefleur composti da fiori e foglie avviluppati.”

Così avviene l’incontro con il ricamo e il ricamo diventa parte importante della sua vita e un singolo filo ne cambierà la trama. Sono gli anni ’30 e Violet è una ribelle che vuole combattere per la sua indipendenza e lasciare un segno di sé e del suo passaggio sulla terra. Così diventa una ricamatrice.

Tracy Chevalier, ha fatto ricerche approfondite sulla realtà vissuta dalla Associazione delle ricamatrici legate alla Cattedrale di Winchester (famosa la canzone, la ricordate?) fondata da Louisa Pesel (1870-1947) i cui cuscini sono ancora in uso nella summenzionata Cattedrale e che sono la dimostrazione che “L’Arte è lunga, è la vita che è breve”.

Sono un’appassionata lettrice della Chevalier, ed ho letto parecchi dei suoi libri che parlano del lavoro manuale delle donne con il tessuto, per la precisione il patchwork trapiantato dalla vecchia Inghilterra al Nuovo Mondo (v. La fuggitiva) e i suoi romanzi toccano sempre, anche in epoche diverse argomenti scottanti che ci riguardano da vicino: la voglia di crescere e di essere indipendenti, violando le leggi interne alla famiglia e le abitudini repressive solo per le donne. Ne sappiamo qualcosa. Brava Tracy!

 Constance Howard

Passiamo a Constance Howard, l’immagine di lei con i capelli, legati a chignon, di color verde smeraldo, il viso illuminato da un bellissimo sorriso ti affascinano subito. Poi scopri il resto.

È stata con noi fino al 2000, era nata nel 1910 è stata un’artista totale nell’Arte tessile e nel Ricamo alle quali ha dedicato tutta la vita.

È stata studentessa e poi insegnante presso il Reale Collegio delle Arti di Londra poi presso la Scuola di Cardiff. Durante la II guerra mondiale realizzò con i suoi studenti al Kingston School of Art una mappa geografica ricamata per la RAF (Royal Air Force). Un richiamo chiaro, un’affinità col romanzo della Chevalier è  aver dotato la Cappella dell’Eton College di 200 cuscini da inginocchiatoio. I suoi lavori sono esposti presso Gallerie d’Arte in molte parti dell’UK e presso il Victoria&Albert Museum di Londra. A Londra esiste una Galleria dedicata al suo nome. 

“The country wife, Constance Howard

Questo pannello tessile “The Country Wife”, composto da Constance e i suoi studenti, tra i quali c’era anche Mary Quant, fu esposto a Londra nel 1950.

Si deve a lei aver rinnovato, liberato dalle convenzioni il ricamo tradizionale incoraggiando l’uso di nuove tecniche e materiali non convenzionali, molte innovazioni sono sue invenzioni.

Per tutta la vita continuò a dare lezioni in tutto il mondo e a produrre ed esporre i suoi lavori e quelli dei suoi allievi, producendo e pubblicando libri.

“The country wife – detail”, Constance Howard

“The country wife – detail”, Constance Howard

Chi di noi ama il ricamo deve molto a questa innovatrice che aveva lo sguardo lanciato verso il futuro, ma era piena del patrimonio di un passato glorioso di tessitura e ricamo nel suo Paese.

Vi consiglio vivamente di andare ad indagare e approfondire la conoscenza di questa grande artista. Non sono sicura che Tracy Chevalier si sia basata sulla vita della Howard ma di sicuro l’ha incontrata più volte scrivendo la storia di Violet Speedwell, la ricamatrice di Winchester.

www.tuttoditullia.it 

“The Harlequins” Constance Howard

Constance Howard’s embroidery

Constance Howard’s embroidery