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CRONACHE DAL MURATS: Un Nido in biennale

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NIDO è l’installazione ambientale che Daniela e Francesca Manca hanno realizzato per INVENTARIO 20, la Biennale della Fiber Art Sardegna in corso al MURATS Museo Arte Tessile Sarda di Samugheo, curata da Baingio Cuccu e Anna Rita Punzo. (leggi intervista)

L’istallazione, alta 2.40 mt, pesa 22 kg ed ha una forma ovoidale con l’estremità inferiore aperta in modo da accogliere le persone al suo interno.

Daniela e Francesca Manca , NIDO (work in progress),  INVENTARIO 20, MURATS Museo Arte Tessile Sarda di Samugheo

È realizzata attraverso una struttura di ferro saldato, successivamente rivestita in tessuto di tela nera sagomato come un cappello ed una gonna cuciti direttamente addosso allo scheletro metallico. Sul rivestimento, poi, sono stati cuciti 4000 sacchetti di dimensioni 7×9 cm, rigorosamente fatti a mano in tela, organza e velluto di color nero, ognuno diverso dall’altro. Il tempo, infatti, la lentezza del fare, è materia stessa di cui è fatta l’opera: ogni gesto diventa un segno unico, scandito dalla pratica silenziosa della tessitura e del cucito, in una ripetizione che rimanda ad una ritualità ancestrale, ad una dimensione quasi mistica. È il tempo della natura.

Daniela e Francesca Manca , NIDO (work in progress),  INVENTARIO 20, MURATS Museo Arte Tessile Sarda di Samugheo

Le sorelle Manca ci raccontano che “i sacchetti rappresentano una dedica e una preghiera silenziosa per un padre e una madre; alcuni contengono fiori di Daucus carota la cui infiorescenza di colore bianco ricorda la grazia di un ricamo di pizzo ed evoca la cura, dal momento che quando si formano i semi, le ombrelle si richiudono su se stesse a formare una sorta di nido per proteggerne la crescita, come madri premurose e apprensive. In questi “nidi” infatti trovano rifugio diverse specie di insetti.” Per questa ragione, le artiste hanno posizionato i sacchetti contenenti i fiori nella parte più alta e dunque simbolicamente più sicura del nido.

Il Nido rappresenta infatti una ricerca sulla metafora della casa, laddove casa è sinonimo di cura, “dalla capanna di coperte ai piedi del letto alla casa sull’albero, da un letto di foglie e fiori al precario riparo di giunchi in riva al mare, dalla conchiglia al guscio più coriaceo, dall’involucro protettivo del bozzolo alla corolla di un fiore, dalla tana all’abbraccio di un padre e una madre, la casa ha mille forme.” Dunque il nido/casa è più simile ad un’idea, al pensiero di un luogo indefinito ma così intimamente legato all’identità da conservare la memoria di noi, della nostra storia, dei nostri affetti e legami. E non importa se esso è sempre diverso o sempre uguale, itinerante o radicato, unico e chiaramente identificabile o somma dei molti luoghi che abbiamo abitato, cristallizzato in un istante o diluito nel ricordo dello scorrere quotidiano dei nostri giorni; la casa/nido ha il volto amorevole delle presenze e delle assenze, conserva la traccia della nostra esperienza umana, custodisce lo spazio tra interiorità ed intimità proteggendolo dai pericoli e dal rumore del mondo. Entrare nel Nido è simbolicamente ritornare al luogo a cui apparteniamo, in cui ci sentiamo amati e protetti – dall’utero all’abbraccio materno alla terra su cui abbiamo in principio camminato: l’opera diventa così meta e metafora di un nostos che è bisogno interiore, esigenza spirituale ed emotiva.

Daniela e Francesca Manca , NIDO, INVENTARIO 20, MURATS Museo Arte Tessile Sarda di Samugheo

Sorelle e duo artistico, Francesca e Daniela Manca nascono a Oristano dove frequentano l’Istituto Statale d’Arte Carlo Contini. Proseguono i loro studi artistici a Milano, dapprima all’Accademia di Belle arti di Brera e successivamente al Politecnico dove maturano interesse per le relazioni che intercorrono tra arti visive e mondo della progettazione, cifra stilistica della loro produzione.

Le loro opere tessono armoniosi dialoghi tra arte e design, cercando di dare forma alla poesia attraverso una continua ricerca di natura poliedrica. Il loro lavoro di artiste è presente in molte esposizioni collettive e hanno curato come progettiste l’allestimento per l’Accademia di Belle Arti di Brera al Salone Satellite, durante la Design week di Milano a cura di Ugo la Pietra e per la mostra Olivetti, in occasione di Torino World Design Capital. I loro lavori sono stati pubblicati su Abitare International Design Magazine e dal 2012 collaborano con la rivista trimestrale Inventario.

Daniela e Francesca Manca , NIDO, INVENTARIO 20, MURATS Museo Arte Tessile Sarda di Samugheo

Hanno progettato e ideato prodotti di Design e Arte presso lo spazio espositivo Entratalibera a Milano e per HUB 30 DESIGNERS TO WATCH, presso l’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari. Hanno fatto parte della Master Class organizzata dalla Giuseppefraugallery. Partecipano a mostre, residenze d’artista e festival come il PERFORMING LAB e Contemporary – Festival Arte d’Avanguardia, a cura di Maurizio Coccia e, ancora, a Sardegna contemporanea – Spazi Archivi Produzioni, presso il MAN di Nuoro. Nel 2018 partecipano a Wormhole #4 e a  Officinedellumbria presso il Centro per l’Arte Contemporanea di Palazzo Lucarini, Trevi, e al KME ARTE (Karel Music Expo) presso l’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari. Nel 2019 espongono al Museo Diocesano per OÌKOS. Tra il 2020 e il 2021 partecipano a diverse iniziative, mostre e festival tra cui la quarta edizione di Materia Independent Design Festival. Attualmente in mostra alla Biennale Fiber Art presso il MURATS, hanno partecipato anche agli eventi collaterali del Salone del Mobile di Milano aderendo al progetto per DcomeDesign a cura di Anty Pansera, patrocinato da Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e Fondazione Plart.

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.