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Dai Kapa Moe ai quilts Hawaiani…

English (Inglese)

… SALTO NELLA  TRADIZIONE E  RITORNO…

di Maria Rosaria Roseo

INTRODUZIONE

I quilts hawaiani sono universalmente conosciuti per i tradizionali disegni floreali, per i colori brillanti con cui vengono realizzati e per la tecnica di taglio dell’appliquè.

Sono andata a leggere la loro storia e ho scoperto…

I KAPA MOE

Le Hawaii sono delle isole uniche per cultura e tradizioni e per quel che riguarda l’arte tessile si ritiene che l’antenato del quilt hawaiano  sia il kapa moe.

Infatti, prima dell’arrivo  degli influssi della cultura occidentale, le donne hawaiane realizzavano dei rivestimenti tradizionali  detti “kapa moe”, termine che deriva da “kapa”, un panno ottenuto dalla lavorazione artigianale della corteccia interna di alcune piante autoctone ( la pianta wauke c.d. gelso di carta).

Le strisce di questa corteccia venivano battute e intrecciate fino a realizzare un panno morbido, la kapa ( lett. “la cosa battuta”) appunto.

Questi fogli venivano colorati con prodotti naturali e decorati con  stampe a blocchi geometrici: disegni ben distanti dai più morbidi modelli floreali che siamo abituati a vedere sui quilt hawaiani.

Il termine kapa moe, che  si può tradurre con l’espressione  “panno per dormire”,

indica quindi il tradizionale copriletto creato con questo materiale.

Ogni kapa moe era composto da cinque fogli : quello superiore che era decorato mentre i quattro sottostanti erano bianchi. L’insieme dei cinque fogli veniva cucito insieme su un solo lato ( per poter così regolare il grado di calore desiderato) con filo della stessa corteccia.

Il kapa a volte veniva profumato con fragranze estratte dai fiori del luogo.

Ancient Hawaiian kapa (bark cloth) on display at Bishop Museum

Antico Hawaiian kapa (bark cloth) in mostra al Bishop Museum

Barkcloth (Kapa moe) Hawaiian Islands, late 19th century Textiles

Barkcloth (Kapa moe) Hawaiian Islands, late 19th century Textiles

INFLUSSO OCCIDENTALE

L’introduzione dell’arte del quilting nelle Isole Sandwich (originario nome delle isole Hawaii) avvenne ad opera dei missionari protestanti che arrivarono sul territorio intorno al 1820.

Le mogli dei missionari insegnarono alle donne hawaiane le tecniche del patchwork conosciuto sul Continente portando con sé nuovi materiali, tessuti, tecniche di cucito e trapuntatura.

In modo particolare la tecnica dell’appliquè sembrò  alle donne hawaiane poco logica. Tagliare piccoli pezzetti di stoffa, lavorarli per dare loro una forma da ricomporre come un puzzle per poi formare il disegno finale, era certamente un procedimento  lungo e complesso.

Dall’unione delle tradizioni della kapa e del quilting , si sviluppò una nuova e più semplice tecnica per realizzare i disegni del top. Il tessuto da cui ricavare l’appliquè, veniva piegato a metà per tre volte e poi tagliato seguendo un disegno  preciso simile ad un fiocco di neve. Aprendo poi la stoffa così tagliata, si otteneva un disegno perfettamente simmetrico che veniva  cucito a mano sul tessuto di fondo. Il lavoro era infine trapuntato sempre a mano con la tipica tecnica ECHO. In tal modo la quiltatura creava un effetto ondulato attorno al disegno centrale, evocando  le onde dell’oceano e delle correnti marine attorno alle isole.

Questa forma di arte tessile hawaiana si è evoluta per oltre un secolo e mezzo  con adattamenti e cambiamenti successivi che la rendono esempio di uno stile unico e riconoscibile.

 

NASCE UN NUOVO STILE

E’ nel 1870 che  si palesa l’originalità della trapunta hawaiana come genere di quilting autonomo.

Loretta GH Woodard, direttore del Hawaiian Quilt Research Project, racconta che “Isabella Bird, visitando le Hawaii nel 1870, descriveva una trapunta con un centro floreale su fondo bianco  nel suo libro Sei mesi nelle isole Sandwich”.

La Bird affermava che le donne hawaiane mostravano una grande  ingegnosità e creatività nella realizzazione dei modelli e nella scelta dei colori di queste trapunte.

Arrivava a dichiarare che alcuni quilt fossero delle vere e proprie opere d’arte.

Le stoffe di cotone ormai,  erano divenute più semplici da reperire in seguito all’occidentalizzazione delle Hawaii e i  quilts erano per lo più realizzati in due colori tinta unita: uno per lo sfondo, in genere chiaro e sobrio e uno per il disegno in applique, di colore più vivace. In tal modo si riusciva a valorizzare la complessità  e la bellezza dei disegni applicati.

International Quilt Study Center & Museum _Collections

International Quilt Study Center & Museum : Collection

ORIGINALITA’  DELL’APPLIQUE HAWAIANO

Le trapunte delle isole hawaiiane riflettono la rigogliosa flora autoctona sub-tropicale, l’uso di linee curve e disegni nati dall’osservazione dei giardini isolani, crea una intricata e affascinante composizione simmetrica.

La Woodard afferma che l’appliquè hawaiano rappresenta uno stile del tutto inedito ed autonomo da quello tipico del quilting continentale e che è espressione di una interpretazione innovativa propria della cultura e della tradizione di queste isole.

Si tratta di un applique floreale che descrive simbolicamente la natura, la bellezza e la tradizione propria dei luoghi in cui è nato.

 

HAWAIIAN FLAGS QUILT

I quilt tradizionali hawaiiani però, erano utilizzati anche come strumento per tenere viva la cultura e la storia di queste isole.

Infatti, con il rovesciamento della Monarchia hawaiiana ad opera di un gruppo di uomini d’affari americani nel 1893,  poi successivamente appoggiata dal governo degli Stati Uniti per ovvi motivi economici, i quilters hawaiani , come segno di protesta silenziosa , iniziarono a cucire trapunte che rappresentavano la bandiera delle isole.

 

Alcuni di questi lavori sono oggi in mostra nei Musei di O’ahu.

Inoltre, alcune quilters  creavano coperte  reversibili dove  il lato esterno aveva il classico design floreale  mentre il lato interno vedeva cucita la bandiera nazionale.

Queste trapunte venivano chiamate “My beloved flag” e ancora oggi sono molto apprezzate dalle famiglie dell’isola che hanno la fortuna di possederne una.

Si può perciò riconoscere all’arte tessile hawaiana di fine XIX secolo, anche il ruolo di  strumento di condivisione  di valori  storici e ideologici di un popolo creativo e sensibile.

Maker unknown  Hawaiian Flag Quilt
Circa 1890-1910
Hawaii

Fine della  prima parte

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.