Dal Quilt… all’ Art Quilt (seconda parte)

Proseguendo (e concludendo!) nella individuazione dei primi artisti considerati i pionieri dell’art quilt, troviamo Therese May.
La May studiò pittura presso la Wisconsin University , conseguendo una laurea in Arte nel 1967 e nel 1974 un Master of Fine Arts alla San Jose State University .
Questa artista iniziò a cucire quilt alla fine degli anni ’60, usando immagini fotografiche impresse sulle stoffe. Therese usava proiettare una diapositiva fotografica su carta e quindi realizzava un disegno basato sull’immagine. Il disegno veniva poi utilizzato come modello per il tessuto. Uno di questi quilts fotografici entrò in una mostra multimediale al Walnut Creek Civic Art Center nel 1969: Animals, Quilts, and Blunt Instruments. La May vinse un premio e si rese conto che sarebbe stato possibile intraprendere una carriera come artista tessile.
Jean Ray Laury, vide il quilt di Therese e lo inserì nel suo libro Quilts and Coverlets: A Contemporary Approach (1970). Questo testo è considerato il primo grande libro sul quiltmaking contemporaneo ed è ampiamente utilizzato dagli artisti del settore. Il riconoscimento della Laury diede un forte slancio alla carriera della May.
Nello stesso periodo in cui questi artisti si allontanavano dal quilt tradizionale, gli storici e i collezionisti d’arte negli Stati Uniti cominciarono a riconoscere l’importanza storico/culturale e artistica del quilting americano.
Nel 1971 al Whitney Museum of American Art di New York, venne presentata una mostra dal titolo “ Abstract Design in American Quilts” che segnò il definitivo, ulteriore riconoscimento del quilting come vera forma d’arte.
Robert Duty, il curatore del Whitney scrisse nell’introduzione al catalogo della mostra:” Questa mostra non è una rassegna completa di tutto il panorama del quilting tradizionale in America, ma piuttosto una dimostrazione
dell’intrinseco valore e del contenuto visivo di questi lavori. Considerazioni tecniche,
distinzione geografica e significato storico sono stati esclusi a favore del contenuto estetico. Colore, modello e linea hanno la precedenza su tessuto”
Per la prima volta i quilts, oltre ad essere esposti in un grande museo dell’arte americana, vennero giudicati solo e soltanto come opere di arte visiva, confrontando le loro qualità grafiche e pittoriche con quelle dell’arte moderna e riconoscendone le indubbie caratteristiche di opere d’arte imperiture.
Per il grande pubblico questa esposizione rappresentò la presa d’atto della potenza espressiva del quilting come mezzo creativo.
https://archive.org/details/abdesignin00hols
link per visionare il catalogo della mostra al Whitney

Lo spettacolo al Whitney fu anche fonte di ispirazione per molte persone per provare a creare quilts. I neofiti della trapunta si affidavano ai pochi libri ( vecchie edizioni) disponibili, per apprendere le basi del quilting. A poco a poco il settore andò espandendosi, con una richiesta di insegnanti che si fece sempre più pressante.
Le esposizioni si andarono moltiplicando ed ebbero un ruolo determinante per lo sviluppo dell’art quilt , offrendo agli artisti e al pubblico l’opportunità di entrare in contatto con nuove opere tessili, con inusuali e nuovi approcci .
Nel 1976 il Museo delle Arti contemporanee di New York , oggi American Craft Museum, presentò la New American Quilt , una grande mostra museale di quilts non tradizionali. Tra gli artisti rappresentati : Radka Donnell, Helen Bitar, Wenda von Weise, Teresa Barkley, Susan Hoffman, e molti altri.
Si affermò il ruolo non più puramente utilitaristico della trapunta. Gli art quilts esposti nella mostra del 1976 erano espressione di una creatività nuova, che prevedeva l’uso di materiali e tecniche inusuali che segnavano una linea di confine tra passato e presente.
Queste prime esposizioni di quilts contemporanei, tuttavia, hanno dimostrato l’eccezione piuttosto che la regola. Le nuove opere erano troppo strane, troppo innovative per il mondo altamente conservatore della trapunta tradizionale. Sebbene il numero delle esposizioni aumentasse ogni anno, alla fine degli anni ’70 molti artisti tessili si sentivano frustrati dalla mancanza di vetrine per il loro lavoro.
Un importante punto di svolta venne fornito nel 1979 dal Quilt National, prima esposizione con giudici per quilts non tradizionali. La mostra (che ancora oggi si svolge ogni due anni) venne organizzata da tre note artiste: Francoise Barnes, Nancy Crow e Virginia Randles al Dairy Barn Arts Center di Atene, Ohio.

Il primo Quilt National presentò 56 trapunte di 44 artisti e solo uno dei partecipanti non era americano. Oltre alle opere di Randles, Crow e Barnes, il primo spettacolo comprendeva trapunte di Radka Donnell, Beth Gutcheon, Nancy Halpern, Rhoda Cohen, Cynthia Nixon-Hudson, Tafi Brown, Terrie Hancock Mangat e Michael James. In un volantino che accompagna lo spettacolo, Gary J. Schwindler, professore associato dell’Università dell’Ohio, dichiarò: “Il Quilt National ‘79 dimostra eloquentemente due fenomeni importanti: in primo luogo, si assiste sempre più al riconoscimento del ruolo del c.d. artigianato all’interno della categoria delle arti plastiche; in secondo luogo, il quilting in particolare sta emergendo come una categoria vitale delle arti tessili e possiede enormi potenziali espressivi. La creazione di quilts negli Stati Uniti è adesso in una fase di sperimentazione e sviluppo e sta trovando un proprio posto come una delle principali forme di ricerca artistica”.
Questo il link al sito del Dairy Barn Art Center per visionare gli art quilts che parteciparono all’esposizione del 1979.
http://dairybarn.org/quilt-national/history/qn-79/quilt-national-79/
Il Quilt National è oggi un evento rinomato nel panorama delle esposizioni internazionali di Arte Tessile. I lavori selezionati per la mostra viaggiano in Musei, gallerie e centri d’arte negli gli Stati Uniti e in Europa.
Gli Art Quilts sono ormai entrati a far parte di collezioni permanenti di Musei come :
High Museum di Atlanta, il Newark Museum, il Philadelphia Museum of Art, il Los Angeles County Museum, e il M.H. deYoung Museum di San Francisco ed altre importanti istituzioni pubbliche statunitensi e non solo.
Sono tanti, ad oggi, gli artisti internazionali che espongono i propri lavori in mostre personali e non, di indubbio successo.
Il panorama delle trapunte d’arte è finalmente in piena ascesa e va sempre più muovendosi al di là dei “propri confini spesso troppo autorefenziali” (cit.), presentandosi all’attenzione di un pubblico sempre più attento, preparato e consapevole.
E a Voi… infinite grazie per aver avuto la tenacia di arrivar fin qui (!!) nella lettura di due articoli che non rappresentano, di certo, un esempio di lieve “lettura estiva”…
Maia