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Denim – una moda elegante, pratica e intramontabile

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Il tessuto blu che ha fatto storia
Dal 17 ottobre 2020 al 5 aprile 2021
Presso SPIELZEUG WELTEN MUSEUM
Basilea, Svizzera

L’esposizione, che mostra circa 125 oggetti, accompagna i visitatori in un viaggio tra le tante sfaccettature di questo affascinante materiale. Nata in collaborazione con Liza Snook del Virtual Shoe Museum dell’Aia, l’esposizione speciale raccoglie prestiti di diversi musei europei, collezioni private e installazioni di gallerie e artisti di tutto il mondo. In questo formato, l’esposizione è proposta solo a Basilea.

Painting A Meal with a Woman and Two Children, Painter: The Master of the Blue Jeans, Italy, late 17th century, Lender/photo: Gallery Canesso, Paris (France)

Il denim è per molti un elemento essenziale del proprio guardaroba. Praticamente in ogni armadio si trova un capo realizzato con questa stoffa.

Il denim è però oggi molto più di un tessuto per l’abbigliamento. Si potrebbe pensare che il denim e l’arte non abbiano nulla a che fare. Non è così: molti artisti in tutto il mondo lo utilizzano per creare le proprie opere. Questa esposizione speciale unica nel suo genere mostra la versatilità e la storia di questo tessuto così popolare. Dai dipinti del cosiddetto Maestro della tela jeans risalenti alla fine del XVII secolo, a pantaloni e giacche jeans, borse, scarpe, mobili e oggetti d’uso quotidiano fino a sculture o installazioni come The Secret Garden di Ian Berry e le pantere d’Afran (Milan Art & Events Center), lo si ritrova ovunque.

La stoffa più usata al mondo ha una storia curiosa, che probabilmente inizia in Italia e approda in America, tra cercatori d’oro e stelle del cinema. Vi siete mai chiesti chi abbia inventato il tessuto con cui sono fatti i jeans che indossate ogni giorno? È una storia abbastanza avvincente, da cui è scaturita una vertenza, tuttora irrisolta, tra Italia e Francia circa la città che avrebbe dato i natali a questo robusto e resistente tessuto, diventato il più famoso e utilizzato al mondo, che da semplice panno per abiti da lavoro è riuscito a imporsi come indiscusso protagonista della moda contemporanea.

Sculpture Blue Panther, Artist: Afran, Italy, 2017, Lender/photo: Milan Art & Events Center (MA-EC)

Ma di cosa è fatto il jeans e da dove viene il suo nome? Da De Nîmes o piuttosto da Gênes? Per anni, gli storici hanno individuato nei precursori dei jeans due tessuti originari al di fuori degli Stati Uniti: una tela dall’elevata resistenza proveniente dalla città di Nîmes, nel Sud della Francia, da cui deriverebbe il nome Denim, e un tessuto in cotone proveniente dalla città italiana di Genova, dal cui nome espresso in francese, Gênes, potrebbe derivare la parola inglese jeans. Per entrambe le ipotesi mancano però le prove storiche.

Sono passati oltre cento anni dall’invenzione dei blue jeans come pratici e robusti pantaloni da lavoro. Ciò che allora nessuno aveva previsto e tantomeno programmato si è avverato: i calzoni in denim blu sono diventati un capo alla moda. Anche se ogni anno cambiano stile e forma, i pantaloni dei cercatori d’oro e dei cowboy non hanno perso la loro caratteristica principale: sono comodi e robusti. Ma oltre a essersi trasformato in un capo d’abbigliamento alla moda, il blue jeans è diventato anche un oggetto di culto. Sull’onda della sua storia, è stato adottato come status symbol da disparati movimenti e oggi lo si trova sia nel guardaroba degli operai sia in quello dei loro datori di lavoro. Perfino capi di stato, modelle e modelli, attrici e attori indossano i comodi calzoni di tela nelle loro apparizioni pubbliche. Oggi ci sono blue jeans da donna e da uomo per quasi ogni occasione.

Fonte: www.spielzeug-welten-museum-basel.ch

Le foto sono state prese dal sito web del Museo e sono coperte da copyright

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.