FREYJA SEWELL – tecnologia olistica
Freyja Sewell si approccia alla vita e alla creazione artistica in maniera olistica restituendo la sua idea del mondo inteso come “formazione vitale e vivente di mutua interdipendenza, creata dalla coscienza”. Il suo eclettico lavoro come artista multidisciplinare e designer fornisce un punto d’incontro tra arte, scienza e spiritualità. Attraverso la comunicazione e l’interazione di queste discipline nascono opere basate su meditazione, manipolazione digitale, costumistica, performance e design dello spazio.
Come designer ha dedicato molto tempo alla ricerca dei principi del design biofilico. Come artista indaga sul ruolo dell’uomo nella natura.
“La natura non esiste solo ‘là fuori’ nelle riserve o nei parchi, è dentro di noi, anzi, è ciò di cui noi stessi siamo fatti. Mi dedico alla creazione di opere che, in qualche modo, contribuiranno a riportare gli esseri umani in uno stato di equilibrio, ad esempio, aiutando le persone a riscoprire la loro connessione innata attraverso delle esperienze artistiche immersive o scelte di design quotidiane.”
L’approccio ludico alla creazione e al lavoro trae ispirazione dalla fantascienza, dal buddismo o dal design delle forme organiche. Si creano così “narrazioni ottimistiche per il futuro e progetti artistici di protesta che trattano questioni reali”.
Ph. credits Freyja Sewell
BIOSPACESHIPS
BioSpaceships è una miniserie influenzata dalla concezione Taoista del flusso, del lavoro come gioco. “Nel flusso universale e senza senso delle cose, a ciascuna compete un ruolo, come se si seguisse un piano.” Nel Daoismo la nozione che tutti i fenomeni siano legati tra loro in una rete infinita di forze che interagiscono in un flusso infinito è uno dei principi cardine.
Gli ambienti di questa affascinante serie sono considerati parti in piccolo di concetti molto più grandi, su cui l’artista lavora da anni.
La loro creazione è guidata dalla valorizzazione del piacere di seguire delle idee, lavorando nel presente, con le risorse che si hanno a disposizione. Si tratta di’ incanalare l’energia in modo che possa scorrere liberamente, senza essere bloccata da “idee fisse su strade future o desideri dettati dall’ego.”
Ph. credits Freyja Sewell
L’artista si immagina nell’anno 3020, in un mondo dove “gli umani hanno superato il Covid, il razzismo sistemico, i cambiamenti climatici, e tutte le altre preoccupazioni che ci affliggono nel 2020.”
Nella sua idea di futuro gli umani vivono in un sistema bilanciato (ma non statico) di reciprocità tra natura, tecnologia e il sé, “un quasi perfetto equilibrio simbiotico.”
Ph. credits Freyja Sewell
Le sue BioSpaceships, presentano degli spazi protetti in cui la natura è a misura di uomo e i due elementi diventano necessari al reciproco benessere.
Diversi ambienti sono messi a disposizione degli abitanti e dei passeggeri delle navicelle spaziali. All’interno di questi “Arboriums”, si può sperimentare l’effetto terapeutico della natura tramite il coinvolgimento di tutti i sensi.
Gli ecosistemi naturali delle BioSpaceships sono usati per curare i sensi, possono essere toccati e vissuti: “Chi si occupa di questi spazi, può immergere le proprie mani nella terra, nutrendo il microbioma e scambiando cellule con questi ambienti “.
Ph. credits Freyja Sewell
Una palestra è disponibile per allenare la mente umana che alle volte può essere “difettosa e pericolosa”. La meditazione è la scelta più comune tra i vari metodi e tecnologie disponibili nella palestra.
Ph. credits Freyja Sewell
Il viaggio di Freyja inizia a 15 anni, durante un periodo in cui niente le sembrava avere un senso, in cui la morte le è sembrata molto vicina. Una grande solitudine era l’unica sensazione presente. Un tempo sospeso di medicine e attesa.
Ph. credits Freyja Sewell
Nonostante tutto è stato un tempo in cui l’artista ha potuto capire meglio il funzionamento del proprio cervello e come gestirne alti e bassi per poter avere una “mente che funzionasse meglio”.
Meditazione, psicoanalisi, terapia del sonno, gli insegnamenti del Daoismo e del flusso sono state gran parte del processo di cura.
“La metacognizione in un progetto che durerà tutta la vita, una progettazione senza fine, un atto di amorevole creatività. Credo in un approccio multiforme, che rispecchi la composizione modulare della mente. Ho rinunciato ad aspettare di essere “realizzata” e ho accettato il flusso dei miei stati d’animo come inevitabili maree della vita, che rispecchiano le stagioni della natura. Col passare del tempo ho cominciato a vedere la mia mente in modo diverso, e questa visione una volta acquisita è difficile da dimenticare.”
Ph. credits Freyja Sewell
Una speranza d’altrove, uno sguardo verso la conoscenza, per un viaggio che non avrà mai fine.
L’artista immagina gli sviluppi di questi viaggi in un nuovo mondo dove l’immaginazione è lanciata per “nutrire nuove realtà”.
Ph. credits Freyja Sewell
“Credo con tutto il cuore che la chiave di questi sogni ottimistici sia quella di abbracciare completamente il concetto di’ interdipendenza reciproca sul nostro pianeta; connettersi emotivamente con il concetto di ‘Unità’”, oltre gli slogan. Immagino una specie di umanità che ha raggiunto questo obiettivo, che ha abbracciato la connessione con il nostro ambiente così pienamente che, quando raggiungeremo le nostre nuove case, cambieremo noi stessi anziché quel luogo. Invece che terraformare i pianeti per soddisfare le nostre esigenze, potremmo scegliere di modellare il nostro corpo, il nostro cervello e la società per fonderci perfettamente con i nuovi habitat “.
Questi concetti di collaborazione e mutua dipendenza, sono cruciali nella sua filosofia di vita e nel suo lavoro. “Dobbiamo imparare come vivere a livello collettivo, con cura, considerazione e compassione per gli altri, umani e non umani, così come per noi stessi.”
La spinta positivista proposta dall’artista, non può essere separata da un conscio uso della tecnologia. Alcuni dei suoi progetti si concentrano su assetti digitali che possano essere usati nel mondo reale.
IL CASCO PER LA MEDITAZIONE
Ph. credits Freyja Sewell
Il progetto “Mind mirror”, creato in collaborazione con il neuroscienziato Judson Brewer è attualmente in fase di sviluppo. Un sistema di sensori EEG e bio-feedback aiuta le persone a capire cosa succede nel loro cervello mentre meditano. Lo studio si è sviluppato su un periodo di tre anni durante i quali l’artista ha monitorato le sue sessioni di meditazione.
Ph. credits Freyja Sewell
Questo dispositivo “ti aiuta a fare questo salto di comprensione, trasformando l’effimero e spesso indescrivibile, in un’esperienza chiara e comprensibile”.
La ricerca neuroscientifica sulla meditazione ha supportato il riconoscimento degli effetti benefici di questa pratica sul cervello umano.
Ph. credits Freyja Sewell
La tecnologia, nell’opera di Freyja, è anche usata per il suo aspetto comunicativo: i social media diventano spesso il mezzo espressivo delle sue opere.
Ph. credits Freyja Sewell
TIDAL WAVE
Nel progetto Tidal Wave, viene creato un evento immaginario, su scala globale, con un ideale potere rivoluzionario.
Tidal Wave è un “protest pop project” pensato durante il lockdown. In un momento in cui qualsiasi atto collettivo è stato proibito si vuole celebrare virtualmente l’unità, un invito a unirsi all’onda del cambiamento.
“Ero frustrata per il fatto di non sentirmi a mio agio e non poter unirmi ad azioni o marce per molte cause importanti quest’anno. Invece di aspettare il futuro volevo vedere cosa si poteva ottenere ora, anche con le nostre risorse limitate e la scarsa libertà di movimento. (…) Sono un’appassionata sostenitrice del nutrire un ottimismo razionale per il nostro futuro, del rafforzare la nostra posizione dentro la natura anziché al di fuori o al di sopra di essa. Faccio questo anche utilizzando la tecnologia e strumenti come i social media e il pop. ”
Il progetto è una collaborazione, un team di artisti internazionali con sede nel Regno Unito. Il brano è stato pubblicato da Extinction Rebellion International il 2 aprile ed è accompagnato da un video musicale con filmati tratti dagli archivi XR: spezzoni di proteste da tutto il mondo, discorsi di oratori e leaders indigeni durante marce e dimostrazioni.
La traccia musicale mira a fondere la gioia, il colore e l’espressione di sé tipica del pop e del drag, con un messaggio di speranza e urgenza.
È un promemoria della forza dello stare insieme e dell’importanza delle azioni collettive.
“Amore per sempre. Di fronte alla distruzione e all’avidità non smetteremo mai di amare il nostro pianeta, la nostra comunità e noi stessi.
La rabbia può essere bellissima. Siamo giustamente furiosi per la distruzione della nostra casa. Usiamo questa energia per creare un nuovo futuro.”
Tidal Wave invita tutti ad agire, in ogni parte del mondo, per proteggere il pianeta.
Oltre ad aver ideato e gestito il progetto, Freyja Sewell ha partecipato all’onda di cambiamento disegnando e realizzando costumi con materiali di recupero.
Ph. credits Freyja Sewell
Il costume di Crystal è stato pensato per rappresentare la rabbia e il potere dell’acqua. È realizzato con scarti di produzione di feltro di lana merinos 100% dell’azienda Fitz Felt.
Ph. credits Freyja Sewell
Il costume di Annakay, amore, è ispirato al giglio sacro del buddismo. Realizzato in feltro di lana recuparato dopo l’esposizione in una vetrina, è tinto a mano.
Lavorando a questi capi, la designer esplora diverse tecniche di costruzione modulare col feltro così da permetterne l’espansione e la contrazione a seconda dei movimenti del ballerino.
La monocromia è un tratto caratteristico della Sewell, la selezione dei colori è sempre molto accurata e mai scontata.
Per creare i set, presenti nel video musicale e nell’immagine coordinata del progetto, Freyja inserisce fiori e pietre. L’uso di elementi naturali è basilare per l’artista.
Freyja Sewell è instancabile ed è veramente difficile restare aggiornati sugli sviluppi del suo lavoro. Vi consiglio di tenere d’occhio il suo profilo Instagram: @freyjasewell in cui spesso vengono presentati progetti in fase di realizzazione. A volte, i suoi followers diventano parte attiva delle scelte attuate da Freyja. L’autorialità viene messa in gioco e la co-creazione prende il sopravvento, ancora un volta, tutto fluisce.