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GIO SWABY: FRESH UP

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*Foto in evidenza: Gio Swaby, My Hands Are Clean 4, 2017, Thread and fabric sewn on canvas, 20 x 16 inches, Collection of Claire Oliver and Ian Rubinstein

The Museum of Fine Arts, St. Petersburg
28 Maggio –  9 Ottobre, 2022
Info: Darcy Schuller | 727-896-2667 ext. 252 (o) | 312-505-9608 (c) | dschuller@mfastpete.org

La mostra è stata realizzata in collaborazione con il MFA, St. Petersburg e l’Art Institute di Chicago

Gio Swaby, My Hands Are Clean 4, 2017, Filo e tessuto cuciti su tela, 20 x 16 inches, Collezione di Claire Oliver e Ian Rubinstein

IL MUSEO DELLE BELLE ARTI DI ST. PETERSBURG PER LA PRIMA VOLTA PRESENTA UNA MOSTRA PERSONALE DI GIO SWABY: FRESH UP ESPONE OLTRE 40 OPERE PENSATE COME “LETTERE D’AMORE ALLE DONNE NERE”.

I ritratti dell’artista Gio Swaby, originaria delle Bahamas, spaziano da opere a grandezza naturale, tratteggiate in filo, a pezzi tessili dai motivi intimi. Il Museum of Fine Arts di St. Petersburg è lieto di presentare la prima mostra personale dell’artista multidisciplinare Gio Swaby (nata nel 1991 a Nassau, Bahamas), le cui opere per la prima volta esplorano l’incontro fra l’essere donna e l’essere donna nera.  La mostra presenta più di 40 opere che spaziano da ritratti intimi a pannelli tessili a grandezza naturale realizzati con tecniche di disegno a linee tratteggiate in filo e quilting. Creando ritratti unici attraverso una serie di tecniche tessili, il lavoro di Swaby è strettamente connesso al desiderio di celebrare l’imperfetta e complessa umanità delle donne nere.

Nell’intervista rilasciata a Nikole Hannah-Jones per il catalogo della mostra Gio Swaby: Fresh Up, pubblicato da Rizzoli Electa, Swaby afferma: “Descriverei il mio lavoro innanzitutto come un atto d’amore. Per me, questi pezzi, nella loro fisicità, non sono necessariamente l’opera in sé. La vera opera sta nel creare legami e far crescere l’amore. I ritratti sono come una dedica a quell’atto o un residuo di quell’atto”.

L’arte di Swaby si fonda sui legami personali che si creano tra il soggetto e l’artista e la conversazione è la chiave per ottenere questi ritratti che lei definisce “lettere d’amore alle donne nere” in cui ritrae la bellezza e il potere. I ritratti cominciano con un servizio fotografico, in cui l’artista e i soggetti scrivono insieme un’unica storia raccontata attraverso l’abbigliamento e le pose, che si traduce in un’istantanea di emancipazione e consapevolezza di sé. Swaby mette in primo piano lo stile personale del soggetto – visibile nei rendering dettagliati di gioielli, capelli e abiti – creando uno spazio libero in cui ci si possa autodefinire e esprimere.

Cresciuta circondata dai fili e dai tessuti della madre, che faceva la sarta, Swaby sceglie di lavorare con medium tradizionalmente associati alla vita domestica per impregnare le sue opere di familiarità, lavoro e cura. Con la serie a grandezza naturale Pretty Pretty, Swaby stravolge la tradizione e conferisce al cucito un senso di monumentalità. I soggetti sono resi in modo intricato da linee di cuciture in filo e vengono mostrati sul rovescio della tela, in modo da rendere visibile il processo di cucitura, fatto di nodi e i fili allentati, così spesso nascosti. Il fatto di “mostrare il retro” riporta alla vulnerabilità, proprio perché Swaby abbraccia ed esalta le imperfezioni.

Gio Swaby, Love Letter 1, 2018, Collezione di, 68 x 31 inches, Collezione di Roxane Gay e Debbie Millman

Il suo lavoro mostra, in particolare, la bellezza di tali imperfezioni e l’unicità in contrasto con il Corpo nero spesso politicizzato e frequentemente rappresentato in atteggiamenti pieni di rabbia. Le opere realizzate fra il 2017 e il 2021, presentano la femminilità delle donne nere, includendo gioia, morbidezza e vulnerabilità, oltre alla forza che, nelle rappresentazioni meno multidimensionali, è spesso centrale.

La co-curatrice Katherine Pill afferma: “I ritratti di Swaby, in cui i soggetti femminili neri sono definiti attraverso la lente dell’amore e della cura reciproca, sono una forma di resistenza alle presentazioni monodimensionali della Femminilità nera. Le sue opere sono autorevoli, ma piene di sfumature nel rappresentare forza e vulnerabilità e sembrano chiedere agli spettatori di considerare l’interiorità dei soggetti e la profondità delle loro complessità interiori”.

Il lavoro di Swaby ha riscosso notevoli attenzioni e consensi nel mondo dell’arte, dopo le apprezzate mostre alla Claire Oliver Gallery di New York e in altre sedi internazionali. Le sue opere fanno parte della collezione permanente del Museum of Fine Arts di St. Petersburg e di altre importanti istituzioni pubbliche degli Stati Uniti, come il Museum of Fine Arts di Boston, l’Art Institute di Chicago, il Weisman Art Museum e il Minneapolis Institute of Art. Swaby ha conseguito un BFA in Film, Video e Media Integrati presso la Emily Carr University of Art + Design, Vancouver, BC e sta attualmente completando un MFA in Arte Interdisciplinare, Media e Design presso la OCAD University, Toronto, ON.

La mostra è organizzata dal Museum of Fine Arts di St. Petersburg e dall’Art Institute di Chicago ed è co-curata da Katherine Pill, Curatore di Arte Contemporanea del MFA di St. Petersburg e da Melinda Watt, Presidente, e Christa C. Mayer Thurman, Curatore del Dipartimento Tessile dell’Art Institute di Chicago.

Gio Swaby, Pretty Pretty 8, 2021, Collezione di, 83 x 36 inches, Collezione del Museum of Fine Arts, St. Petersburg, Museum purchase in honor of James G. Sweeny

La mostra debutterà all’MFA di St. Petersburg dal 28 maggio al 9 ottobre 2022, prima di trasferirsi all’Art Institute di Chicago dove sarà visitabile dall’8 aprile al 3 luglio 2023. Successivamente, si sposterà al Peabody Essex Museum di Salem, Massachusetts, da agosto a novembre 2023. La mostra è accompagnata da un catalogo completamente illustrato, pubblicato da Rizzoli Electa, che contiene un’intervista che vede protagoniste  Swaby e la scrittrice premio Pulitzer Nikole Hannah-Jones, oltre a introduzioni dell’artista e saggi dei co-curatori Watt e Pill.

IL MUSEO DI BELLE ARTI DI ST. PETERSBURG

Il MFA al 255 Beach Drive NE è il primo museo d’arte di St. Petersburg e ospita la più grande collezione d’arte enciclopedica della Florida. La collezione comprende opere d’arte dall’antichità ai giorni nostri e provenienti da tutto il mondo, tra cui arte antica greca e romana, egizia, asiatica, africana, precolombiana, europea, americana e contemporanea. La collezione di fotografia è una delle più grandi e più belle del sud-est. Kristen A. Shepherd è il direttore esecutivo e CEO. Per maggiori informazioni visitare il sito mfastpete.org e @mfastpete sui social network.

Photo of Gio Swaby courtesy di Claire Oliver Gallery