Eventi

HODA TAWAKOL Silent Voices in a Palm Grove

English (Inglese)

*Foto in evidenza: Hoda Tawakol Silent Voices in a Palm Grove, Dortmunder Kunstverein, 2023 Installation view Photo: Jens Franke Courtesy: the artist, Dortmunder Kunstverein, Gallery Isabelle van den Eynde


A cura di Rebekka Seubert

Dortmunder Kunstverein
25 Marzo – 11 Giugno 2023

Hoda Tawakol Silent Voices in a Palm Grove, Dortmunder Kunstverein, 2023 Outside view (by night) Photo: Jens Franke Courtesy: the artist, Dortmunder Kunstverein, Gallery Isabelle van den Eynde

“Dove c’è potere, c’è resistenza. E tuttavia, o meglio di conseguenza, questa resistenza non è mai in una posizione di esteriorità rispetto al potere” (Michel Foucault, Storia della sessualità 1, La volontà di sapere, trad. it. Robert Hurley, New York 1978, p. 95).

Il controllo sul corpo di un’altra persona può essere uno strumento di piacere o un mezzo di violenza. Oscillando tra sensualità e brutalità, le sculture tessili di grande formato dell’artista franco-egiziana Hoda Tawakol attirano lo sguardo e rendono visibili le strutture del potere sociale. Trasformano la nuova sede del Kunstverein in un palmeto, luogo di utopie feconde e di resistenza.

Hoda Tawakol Silent Voices in a Palm Grove, Dortmunder Kunstverein, 2023 Installation View Photo: Mareike Tocha Courtesy: the artist, Dortmunder Kunstverein, Gallery Isabelle van den Eynde

Il potere dello sguardo è uno dei temi intrinseci dell’arte e compare anche nelle storie e nelle credenze popolari, dall’Occhio di Horus alla Mano di Fatima. In molti modi Hoda Tawakol trasforma il potere dello sguardo in un protagonista: come avvicinamento e rassicurazione tra persone, tra persone e oggetti, ma anche come controllo sui corpi, controllo sugli stimoli. Come gioco di allettamento, seduzione e soppressione di riflessi o condizioni, persone e corpi. Come potere sull’accesso e sull’esclusione.

Voci silenziose in un palmeto, che emergono dal sottobosco al crepuscolo. Combattono per la libertà invertendo i mezzi di repressione. Sono vestiti come guerrieri con un’armatura fatta di capelli e stanno – come i visitatori della mostra – dietro una grande tenda che protegge il Kunstverein da occhi indiscreti.

Hoda Tawakol Silent Voices in a Palm Grove, Dortmunder Kunstverein, 2023 Installation View Photo: Mareike Tocha Courtesy: the artist, Dortmunder Kunstverein, Gallery Isabelle van den Eynde
Hoda Tawakol Silent Voices in a Palm Grove, Dortmunder Kunstverein, 2023 Installation View Photo: Jens Franke Courtesy: the artist, Dortmunder Kunstverein, Gallery Isabelle van den Eynde

In questa mostra Hoda Tawakol gioca spesso con la scala per sottolineare la violenza di certe pratiche culturali e strutture sociali patriarcali: si passa dalla testa all’intero corpo, dalle maglie intrecciate del velo all’intricata mashrabiyya (reticolo ornamentale in legno usato nell’architettura del mondo arabo come pareti permeabili e finestre sui balconi o nei cortili). Oppure trasferisce il linguaggio formale delle minuscole esche per falchi in pelle in attrattori propri: strutture tessili più grandi della vita, le cui forme organiche ricordano parti del corpo umano piuttosto che i pezzi di carne per l’addestramento dei rapaci. Per lo spazio superiore Tawakol ha creato una struttura a traliccio basata sulla disposizione dell’area maschile (Salamlek) della famosa Bayt Al-Suhaymi, la casa dello sceicco Al-Suhaymi al Cairo medievale. Tradizionalmente riservato ai visitatori di sesso maschile, questo spazio è aperto a tutti nella mostra e in esso Tawakol presenta dieci maschere di falco ingrandite a proporzioni umane.

Con la sua prima mostra personale istituzionale, Hoda Tawakol dà vita a un regno utopico nel Kunstverein. Un palmeto luminoso che si irradia nella città circostante, visibile da lontano.

Hoda Tawakol (*1968 a Londra, vive ad Amburgo) si è laureata in Belle Arti alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo con Andreas Slominski nel 2011. Le sue opere sono già state esposte in mostre di livello internazionale, tra cui Museum for Art in Wood, Philadelphia (2023) e Kunsthalle Schirn, Francoforte sul Meno (2020).