Honey Biba Beckerlee

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*Foto in evidenza: Honey Biba Beckerlee, Cu in Circuit, 2019. Installation view. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg


Honey Biba Beckerlee, artista danese classe 1978, ha conseguito un MFA presso la Royal Danish Academy of Fine Arts, DK e la Städelschule, Frankfurt am Main, DE (2008) e un MA in Contemporary Art Theory, Goldsmiths College, University of London, UK (2006).

Honey Biba Beckerlee crea installazioni scultoree usando prodotti tecnologici di scarto.

Il suo lavoro si basa sulla ricerca e sulla sperimentazione con un approccio femminista e neomaterialista ed esamina le connessioni e gli intrecci tra geologia, tecnologia e biologia. Usando i metodi e materiali propri della tecnologia digitale, l’artista mostra che “il digitale” non è un’entità immateriale, ma possiede un corpo fisico, che prende in prestito risorse e conoscenze dalla natura. Parte del suo progetto consiste nello sviluppare una nuova sensibilità verso i materiali digitali che tenga conto delle profonde connessioni tra esseri umani, minerali e tecnologia, arrivando così a mettere in discussione la cultura antropocentrica per creare una maggiore comprensione della società e degli strumenti tecnologici.

Honey Biba Beckerlee, Cu in Circuit-detail, 2019. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg
Honey Biba Beckerlee, Cu in Circuit-detail, 2019. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg
Honey Biba Beckerlee, Cu in Circuit, 2019. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg

Nel corso della sua ricerca, Beckerlee si è resa conto che il rame ha una funzione di supporto della memoria e che esiste un’interessante connessione tra il rame, la tessitura e l’invenzione del computer. Tra l’altro, ha scoperto che le prime tecnologie di memoria degli anni Cinquanta e Settanta, prima dell’invenzione del microchip, sono state tessute a mano con il rame, la prima volta da una donna americana, Hilda Carpenter, tecnico di laboratorio. 

Questa scoperta permette di riconoscere ancora una volta il ruolo centrale della donna nella scrittura della storia e mette in relazione la tecnologia con antichi mestieri artigianali, permettendo allo stesso tempo, di esplorare ciò che i materiali possono fare e come vengono percepiti, creando nuovi modi di vedere i materiali, i rifiuti e l’impatto culturale.

Nel 2017 Honey Biba Beckerlee ha ricevuto la borsa di studio di dottorato della Novo Nordisk Foundation, Mads Øvlisen, per la ricerca basata sulla pratica e attualmente è all’ultimo anno del suo dottorato basato sulla pratica tra l’Università di Århus e la Royal Academy of Fine Arts di Copenhagen. Il progetto di ricerca Digital Matters mira a ripensare le attuali nozioni di immaterialità nella tecnologia digitale attraverso una pratica artistica. Quest’anno ha ottenuto la borsa di lavoro triennale della Danish Art Foundation.

Si è inoltre conclusa a Febbraio la mostra personale Digital Matters, presso il Kunsthal Charlottenborg.

Fonti: https://www.honeybibabeckerlee.com/
https://kunsthalcharlottenborg.dk/en/exhibitions/honey-biba-beckerlee/

Honey Biba Beckerlee, Swarming-Swimming-detail, 2022, installation view. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg
Honey Biba Beckerlee, Swarming-Swimming-detail, 2022, installation view. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg
Honey Biba Beckerlee, Swarming-Swimming-detail, 2022, installation view. Digital Matters, Kunsthal Charlottenborg, 2022. Photo by David Stjernholm. Copyright Kunsthal Charlottenborg

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.