IL FUTURO POSSIBILE DELLA LANA PROTAGONISTA DI MO’DELAINE
Nella suggestiva cornice di Valgrisenche (AO), si è tenuta nel primo fine settimana di settembre la quarta edizione di Mo’delaine, Festival della lana. Il progetto, ideato da Les Tisserands – Société Coopérative – Drap de Valgrisenche, è un evento che ha nella lana la sua protagonista di cui valorizza le molteplici potenzialità sotto diversi aspetti e forme. L’evento articolato in diversi appuntamenti ha visto la partecipazione di un pubblico ampio ed eterogeneo. Nei due giorni di Festival la piccola cittadina di Valgrisenche (che conta meno di 192 abitanti) ha ospitato il convegno, la proiezione di documentari, la fiera di manufatti artigianali, nonché laboratori per adulti e bambini, esposizioni artistiche e visite guidate che hanno interessato il Salone Polivalente Le Vieux Quartier, la Piazza della Chiesa e l’Atelier Les Tisserands, coinvolgendo nell’organizzazione anche la popolazione locale.
Ad aprire la manifestazione il convegno “La lana oltre il tessile”, moderato dalla giornalista Alessandra Borre, a cui hanno partecipato diverse realtà imprenditoriali, tra cui esperti del settore tessile che hanno proposto idee innovative come quella di Almalana rappresentata in questa occasione da Luca Bernardini (Direttore commerciale), una startup che investito sulla realizzazione di una miscela di concimi organici a base di lana di pecora da impiegare nell’industria agraria e non solo. Un progetto partito nel 2019 che entrerà nel mercato nel 2023. Si tratta della prima azienda che riesce ad attuare questo processo impiegando la lana. Altri relatori del settore sono stati Pierluigi Damiani e Arcangelo Guastafierro (Presidente e Responsabile Commerciale di Berbey), Ivan Aloisio (Fondatore e Amministratore Delegato di Fortunale). Ampio spazio nell’ambito del convegno è stato dedicato anche all’Arte grazie all’intervento di Michela Cavagna (Fiber Artist) e di Margaret Sgarra (curatrice di arte contemporanea e collaboratrice di ArteMorbida). Ha fatto seguito la proiezione del docufilm Stracci di Tommaso Santo – un viaggio che parte da Prato, capitale mondiale della lana riciclata, e fa il giro del mondo, alla scoperta dell’impatto sul pianeta del consumo eccessivo a cui ci ha educato il mondo del fashion.
La mostra diffusa delle opere di Michela Cavagna e l’intervento sul complesso rapporto che s’instaura tra Fiber Art, curatela e allestimento affrontato da Margaret Sgarra hanno caratterizzato l’aspetto dedicato alla lana nell’ambito dell’arte contemporanea. L’artista biellese ha realizzato due installazioni lavorando appositamente per il Festival: Shaman/ shaman. The sound of the Earth allestita all’ingresso e Shaman/shaman. L’enfante prodigio alla Sala Polivalente. La prima realizzata con cimose di lana autoctona valdostana, scarti della lavorazione del telaio, mentre la seconda, ispirata al tema dell’infanzia, evoca un grande sonaglio morbido. Cavagna ha raccontato la sua ricerca artistica e l’esperienza in Indonesia, fondamentale per crescita personale e professionale da cui la contaminazione culturale evidente nei suoi lavori, particolarmente nei Mini Tangled – grovigli tessili posizionati all’interno di cassetti lignei recuperati dai mobili dei nonni. L’utilizzo del cassetto come contenitore dell’opera è una metafora dell’elaborazione che precede l’archiviazione del proprio vissuto nella memoria
La riflessione sulla lana come medium artistico è stata affrontata da Margaret Sgarra che ha raccontato come oggi il tessile sia pienamente entrato nel sistema dell’arte contemporanea e come sia presente nelle collezioni pubbliche e private, in musei, istituzioni e fondazioni al pari di altre espressioni artistiche. Artisti storicizzati come Jannis Kounellis e Chiharu Shiota sono stati il punto di partenza di questo racconto visivo che ha sottolineato le diverse forme del linguaggio tessile, dalle installazioni site-specific, allo Yarn Bombing, alle soft sculpure, ai collage fino alle rielaborazioni dell’arazzo e del tappeto. Sgarra ha illustrato le attività connesse alla curatela e al ruolo del curatore nella realizzazione di una mostra anche attraverso esempi concreti di progetti realizzati recentemente in cui il focus era legato alla Fiber Art concludendo il suo intervento con la presentazione di ArteMorbida ritenuto ormai da più parti uno strumento di diffusione e promozione della conoscenza delle Arti tessili contemporanee con uno sguardo ampio sul panorama internazionale.
Il successo di questa quarta edizione è stato il pretesto per cominciare a progettare la prossima: come ci ha confermato Luana Usel, sono tante le idee su cui lei e il suo team stanno ragionando, sicuramente verrà dedicato maggiore spazio all’arte contemporanea auspicando anche una sempre maggiore collaborazione con la nostra rivista e il coinvolgimento di artisti tessili per le residenze connesse all’atelier Les Tisserands.