Ti presento un Museo

Il MEOC Museo Etnografico Oliva Carta Cannas e l’AAAperto di Aggius

English (Inglese)

Immagini ph.credit Chiara Marci

Il Museo Etnografico Oliva Carta Cannas MEOC il più grande della Sardegna conserva un ricco patrimonio di testimonianze dell’attività tessile profondamente radicata nella cultura di questo paese della Gallura, tanto che la stessa ricostruzione proposta nell’ambito museale dello stazzo, la tipica casa gallurese antica, è ospitata all’interno dell’edificio – recuperato e ristrutturato – che fu la prima scuola tessile, i cui riconoscimenti ed attestati di merito sono esposti all’interno del museo stesso.

Telai e tessitura al MEOC, ph.credit Chiara Marci

Telai e tessitura al MEOC, ph.credit Chiara Marci

Il percorso espositivo accoglie testimonianze degli ambienti domestici e delle produzioni locali, i costumi tradizionali e d’epoca e soprattutto quelle dell’arte della tessitura, principalmente dei tappeti. Qui sono raccolti gli strumenti e illustrate le tecniche utilizzati nel corso dei secoli per la preparazione dei tessuti tipici, dalla filatura e orditura della lana fino alla tintura naturale delle fibre attraverso l’utilizzo di erbe e piante autoctone.

Tappeti aggesi. MEOC, ph.credit Chiara Marci

Tappeti aggesi. MEOC, ph.credit Chiara Marci

Nella sala della tessitura è possibile anche assistere alla dimostrazione della produzione dei tappeti aggesi – di cui il MEOC ospita una mostra permanente – famosi per la loro qualità e per i caratteristici impianti decorativi. La tradizione legata a questa produzione è così viva da contare ancora ben tre laboratori attivi nel centro storico di Aggius, tra cui uno proprio all’interno del Museo Etnografico.

Tessitura e tappeti fanno parte dell’identità, della storia ma anche del futuro del paese che ha saputo raccogliere l’eredità interventi della grande Maria Lai sul territorio dandogli continuità, trasferendo questa produzione dall’ambito tradizionale a quello dell’arte contemporanea. Il manufatto tessile è diventato infatti opera d’arte la cui presenza non si esaurisce all’interno del MEOC ma prosegue lungo le vie del paese nel AAAperto, un percorso museale a cielo aperto ispirato dalla stessa Lai che lavorò in più occasioni ad Aggius e che, in seguito al progetto “Essere è tessere” – evento d’arte collettivo che qui si è tenuto il 26 luglio 2008 – donò al paese i 14 telai stilizzati in alluminio che costituiscono il primo nucleo di opere esposte nel percorso.

A questo si sono aggiunte nel tempo quelle di artisti contemporanei legati al territorio, che attraversano tutto il paese. L’intera collezione, conta ad oggi 46 lavori ed è tuttora in fieri. Testimonianze degli interventi di Maria Lai ad Aggius sono conservate anche all’interno del MEOC e negli spazi del Comune.

Da “Essere è tessere”, i due gruppi di caprette facevano parte dell’installazione “Filare” allestita dalla Lai nella piazzetta del telaio II, insieme ad un terzo riconsegnato all’artista insieme alla copia di un telaio per essere posizionato all’interno della Stazione dell’Arte di Ulassai. Ph.credit Chiara Marci

Maria Lai, “Lu contu”, opera che faceva parte della mostra “Tessendo memorie, i fili di altre storie” (MEOC 2006/2007). Nel Museo che divenne in quell’occasione laboratorio dell’artista, la Lai creò 7 cartigli e 31 opere in cui i tessuti artigianali di Aggius divennero opere d’arte. Ph.credit Chiara Marci

Maria Lai, “Cartigli”, da “Tessendo memorie”, Aggius 2006. Ph.credit Chiara Marci

È possibile seguire i diversi percorsi museali – il rosso (Essere è tessere di Maria Lai), il verde (Dove c’è filo c’è una traccia) di fotografia ed il blu (Arte contemporanea) – guidati dalle impronte dipinte con i tre differenti colori lungo le vie del centro storico e tracciati sulla ‘mappa’ fornita ai visitatori del museo.

www.museodiaggius.it

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.