Intrusioni tessili

“Il respiro dell’arte”: la pandemia raccontata attraverso le mascherine.

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La mascherina è la protagonista di IL RESPIRO DELL’ARTE, una mostra ideata da Virginia Monteverde, in pieno primo lockdown, che ne cura le diverse edizioni, la prima a Palazzo Ducale di Genova lo scorso settembre e le prossime previste nel 2021 in Svizzera, Paesi Bassi e Germania.

A questo oggetto che rimarrà nella memoria collettiva come identificativo a livello mondiale della pandemia che stiamo attraversando – augurandoci che diventi presto un ricordo di cui raccontare alla posterità – sono ispirate le circa quaranta opere cui hanno lavorato altrettanti artisti di diversi paesi rispondendo alla call della curatrice ed utilizzando i materiali disponibili nell’ambito angusto in cui potevano operare durante la fase acuta delle restrizioni. Il risultato è una mostra eclettica in cui ogni artista ha interpretato l’immagine simbolo di questa emergenza, la mascherina, restituendoci le riflessioni maturate nelle difficoltà di questo periodo. Nell’eterogeneità e originalità dei materiali impiegati – per necessità, talvolta, più che per scelta – troviamo dai tessuti ai metalli, alla ceramica, ai collant ma anche mattoni, libri o materiali di scarto – pezzi di una vecchia pelliccia di visone, ad esempio.  Ed altrettanto molteplici e differenti sono le letture possibili di queste opere che a volte si ergono a paladine della lotta al virus, altre sottolineano la fragilità umana di fronte ad eventi catastrofici ed inaspettati o, ancora, auspicano una nuova era post pandemica, un mondo migliore di quello che ci siamo lasciati alle spalle. Seppur tutti ispirati dal medesimo oggetto, questi lavori sono l’espressione di sensibilità, cifre artistiche, contenuti, percorsi e background differenti.

Hanno realizzato le opere  Emiliano Alfonsi, Maria Rebecca Ballestra, Connie Bellantonio, Mariella Bettineschi, Stefano Bigazzi, Andreas Burger, Tiziana Cera Rosco, Marcela Cernadas, Isabel Consigliere, Carla Crosio, Pier Giorgio De Pinto, Loredana Galante, Armida Gandini, Mauro Ghiglione, Gianluca Groppi, Sophie Hjerl, Carla Iacono, Fukushi Ito, Leslie Johnson, Friederike Just, Federica Marangoni, Florencia Martinez, Luisa Mazza, Viviana Milan, Maurizio Nazzaretto, Giuseppe Negro, Nikos Moschos, Anna Oberto, Angelo Pretolani, Paola Rando, Silvano Repetto, Fried Rosenstock, Roberto Rossini, Marco Rotelli, Alexander Schabracq, Nina Staehli, Tadzia e Jean Sadao, Nano Valdes, Anne-Claire van del Elshout.

La tappa di Genova è stata arricchita dalle sezioni Danza – a cura di Davide Francesca e Francesca Pedullà – e Poesia, curata da Claudio Pozzani, direttore del Festival Internazionale di Poesia di Genova.

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.