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INDIAN TEXTILES: 1000 ANNI DI ARTE E DESIGN

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*Foto in evidenza: Woman’s shirt or tunic, Swat Valley, Pakistan, late 19th-early 20th century, Karun Thakar Collection, London

La mostra, che ha aperto il 22 Gennaio e resterà visibile fino al 6 Giugno 2022, è ospitata dal museo tessile della George Washington University in Washington, DC.

Tessuti vivaci dai caratteristici motivi astratti, floreali e figurativi ispiratori di innumerevoli variazioni, sono stati a lungo sinonimo della cultura indiana. Mostrando capolavori provenienti dalla collezione del Textile Museum e dalla collezione privata di Karun Thakar, questa grande mostra e la pubblicazione che l’accompagna presentano tessiture di corte, ricami popolari e altri tessuti dall’ottavo all’inizio del ventesimo secolo.

Shrine cloth, Uttar Pradesh, early 20th century, Karun Thakar Collection, London

LA MOSTRA

Il subcontinente indiano è la patria di alcune delle tradizioni tessili più antiche e illustri del mondo. Nel corso dei secoli, gli artisti tessili indiani hanno sviluppato un vocabolario di design intramontabile – da semplici strisce tessute a motivi floreali a complesse scene narrative. Indian textiles: 1.000 anni di arte e design presenta una splendida serie di tessuti con i disegni più caratteristici dell’India: astratti, floreali e figurativi.

Alcuni dei più antichi tessuti della regione sono caratterizzati da motivi astratti come cerchi, strisce e zigzag. Gli esemplari in mostra spaziano da un frammento di un tessuto stampato a blocchi, coinvolto in uno scambio commerciale con l’Egitto intorno al XV secolo, a vestiti dagli intricati ricami realizzati tra il 1800 e il 1900 nella odierna valle dello Swat, in Pakistan.

I motivi floreali nei tessuti indiani divennero sempre più diffusi nel XIII secolo, e gli artisti si distinsero nell’adattarli per il mercato globale. I copricapi ricamati del Bengala, per esempio, erano di moda nell’Europa del XVIII secolo; gli uomini usavano indossarne uno, la sera, dopo essersi tolti la parrucca.

I motivi figurativi forniscono una panoramica delle diverse credenze religiose dell’ Asia meridionale. Un panno narrativo del 15° secolo dal Gujarat raffigura divinità e altre figure centrali per la religione Jain. Un tessuto sacro dall’Uttar Pradesh onora Sayyid Salar Mas’ud, un santo guerriero musulmano venerato sia dai musulmani che dagli indù.

Indian Textiles è accompagnata da una guida alla galleria e da un catalogo.

Hanging, southeast India 17th-18th century Karun Thakar Collection London

IL CATALOGO

Il catalogo in edizione limitata Indian Textiles: 1.000 anni di arte e design è disponibile per l’acquisto ($80)

PROGRAMMI DELLA MOSTRA

Alla mostra si accompagnano programmi che ne esplorano le tematiche fruibili sia virtualmente che in presenza.

Consulta il programma QUI

Ceremonial cloth, coastal southeast India, late 18th or 19th century, Karun Thakar Collection, London

SPONSOR DEL PROGETTO

Il sostegno principale per questo progetto è fornito da The Coby Foundation, Ltd., Alastair e Kathy Dunn, Roger e Claire Pratt, E. Rhodes e Leona B. Carpenter Foundation e dal National Endowment for the Arts. Un sostegno importante è fornito da Bruce P. e Olive W. Baganz, il Cotsen Textile Traces Study Collection Endowment, Tina M. deVries, Helen K. King, Norma e Ted Lonoff, The Markarian Foundation, Edwina M. Nelon, Mary Jo Otsea e Richard H. Brown, David M. Sloan e da un donatore anonimo. Un ulteriore sostegno è fornito da Corinne M. Berezuk, Sylvia Bergstrom, Joe Rothstein e Marin Hagen, Cynthia R. Boyer, Sheridan e Richard Collins, K. Burke Dillon, Grace e David Pratt, Jay M. Schippers e Soane Britain.

Fonte: https://museum.gwu.edu/indian-textiles-1000-years-art-and-design

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.