Interviste

Intervista a Maria Shell

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L’artista tessile di Anchorage Alaska, Maria Shell, realizza lavori fortemente radicati nell’arte del quiltmaking che onorano la tradizione artigiana tessile americana.

Diversamente da molti artisti tessili che rifuggono dalla parola “trapunta” per definire i propri lavori, cercando di seppellire ogni riferimento alla tradizione, Maria fa della tradizione e della storia, il punto di partenza del suo percorso creativo ed artistico. I suoi quilts infatti, sono il risultato dello studio e della pratica su classici blocchi patchwork che l’artista rivisita e trasforma in modi sempre diversi,esplorando e sperimentando tecniche contemporanee di composizione tessile e uso del colore. Il gusto e l’estetica spiccatamente moderna dei suoi art quilts, li rendono dinamici, vibranti e certamente molto interessanti ed originali.

Le opere di Maria Shell sono state esposte in numerose mostre internazionali collettive e personali, ricevendo molteplici riconoscimenti e premi.

A seguire troverete i links al sito web e ai social dell’artista:

Facebook—Maria “the Stitcher” Shell https://www.facebook.com/mariacshell/?ref=settings

Instagram—Tales of a Stitcher https://www.instagram.com/talesofastitcher/

Blog—Tales of a Stitcher https://talesofastitcher.com/

Website— https://mariashell.com

“Boulevard“, 32H x 48W, 2011, copyright Maria Shell

“Boulevard“, detail 32H x 48W, 2011, copyright Maria Shell

Puoi raccontarci la tua storia di artista tessile, come hai iniziato e perché?

Ho sempre cucito ed ho iniziato a cucire a mano quando avevo quattro anni. Mia madre mi comprò la prima macchina da cucire quando avevo dieci anni. Questo era il nostro accordo. A quel punto, ho iniziato a fare tutti i miei vestiti. Ho cucito quasi tutta la mia vita. Nel 2000, quando la mia famiglia si è trasferta a Valdez, Alaska, per il lavoro di mio marito, ho scoperto il quilting. Ho iniziato la mia prima trapunta in un laboratorio offerto al CalicoWhale. Nel giro di pochi mesi, lavoravo nel negozio di quilt e nei laboratori didattici. Sapevo fin dal mio primo quilt che dovevo trovare un modo per guadagnarmi da vivere come artista tessile, perché questo è quello che volevo essere. Sapere che volevo fare le trapunte è stato facile. Trovare il modo di guadagnarsi da vivere come artista nel settore del quilting è stato difficile.

“Fruit Salad”, 35H x 55W, 2014,Private Collection, copyright Maria Shell

“Fruit Salad”, detail, 35H x 55W, 2014,Private Collection, copyright Maria Shell

Nel percorso che hai intrapreso per diventare artista tessile, c’è stato un evento o una persona che si è rivelata importante per la tua crescita professionale? Puoi parlarne?

Ci sono state diverse persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nel mio percorso professionale. La proprietaria del CalicoWhale, Trudy Koszarek, e i suoi istruttori di laboratorio, Jody Morgan e LilDillion, sono stati di incredibile supporto al mio primo lavoro. Mi sento molto fortunata ad essere stata coinvolta in una attività commerciale dedicata al quilting che sostiene la creatività e l’originalità attraverso la vendita delle ultime creazioni o kit.

Nel 2009, ho ricevuto un Rasmuson Grant per studiare con Nancy Crow per tre settimane. Da allora, ho frequentato i suoi workshop ogni volta che potevo inserirli nel mio budget e nel mio programma. Imparare da Nancy Crow è un’esperienza intensa che ha plasmato la direzione del mio lavoro, in particolare la mia capacità di usare il colore e il disegno a più livelli.

“Fiber Optics”, 48 H x 48W, 2010, copyright Maria Shell

Big Tri”, 55H x 48L, 2016, copyright Maria Shell

Come è evoluto il tuo lavoro nel tempo? Quali sono le differenze tra le tue prime opere d’arte e quelle più recenti?

All’inizio ero ossessionata dalla padronanza delle tecniche tradizionali legate al quilt. In particolare, volevo essere in grado di fare lavori complessi e trapuntature intricate. Dopo aver studiato con Nancy Crow, mi sono interessata al modo in cui il patchwork americano può essere usato per creare interessanti composizioni con le figure di base. Sono sempre stata affascinata dal colore. Quando realizzo un quilt, cerco continuamente di superare le teorie classiche sull’uso del colore.

To Agnes Martin With Color”,44H x 44W, 2014, copyright Maria Shell

To Agnes Martin With Color”, detail 44H x 44W, 2014, copyright Maria Shell

Puoi descrivere la nascita e lo sviluppo di uno dei tuoi art quilts? Come pianifichi un nuovo lavoro e che tecniche usi?

Per quasi dieci anni ho lavorato con il tradizionale blocco Crossed Square. A causa del modo in cui questo blocco è strutturato – con linee tratteggiate che lo attraversano sia orizzontalmente che verticalmente – può essere utilizzato per creare una varietà infinita. Ho ingrandito, ridotto, moltiplicato, e colorato quel blocco per molti anni.

Quando non lavoro su questo blocco Crossed Square per sperimentare cosa può divenire in futuro, spesso trovo ispirazione in altri progetti che  provengono da una Call for Entry o da Cloth in Common, un gruppo di art quilt a cui appartengo.

Mi piace anche iniziare con uno schizzo. Se riesco a far vibrare un disegno in bianco e nero, so che sto andando nella giusta direzione.

Le mie tecniche sono semplici e dirette: taglio, cucio e stiro.

”Groove”, 18H x 18W, copyright Maria Shell

”Technotronic”, 16H x 16W, copyright Maria Shell

Lavori in serie? Perché?

Ho tre serie in corso che mi piacciono molto.

La serie Color Grid si basa sul blocco CrossedSquare.

La mia serie di sedie, che è esattamente ciò che dichiara: sedie!

E ho davvero cercato di trovare il tempo per esplorare una nuova serie basata sul tradizionale blocco Flowering Snowball.

Per me, lavorare in una serie è un modo per limitarmi in modo da poter approfondire il tema di ciò che sto facendo. Crea un punto di partenza e una cornice su cui appendere le mie idee.

Tra i tuoi quilt, ce n’è uno a cui sei più legata?

Ho i miei preferiti. Color Unfurled è una delle cose migliori che abbia mai fatto. L’ho creato per celebrare la storica corsa di Obama per la presidenza. Puoi leggere di più su questo quilt in questo post del blog.

https://talesofastitcher.com/2013/01/20/colors-unfurled-2/

“Colors Unfurled”,77H x 126W, 2009, Private Collection, copyright Maria Shell

“Colors Unfurled”, detail, 77H x 126W, 2009, Private Collection, copyright Maria Shell

“Colors Unfurled”, detail, 77H x 126W, 2009, Private Collection, copyright Maria Shell

“Colors Unfurled”, detail, 77H x 126W, 2009, Private Collection, copyright Maria Shell

Maria, i tuoi quilts sono contemporanei ma sempre legati alla tradizione americana. Puoi dirci perché e cosa ti interessa del quilt tradizionale e come tutto questo influenza lo stile delle tue opere?

Molti artisti di quilt contemporanei si sono concentrati sull’allontanamento di questo medium dal patchwork e dalla tradizione che è alla base di questo lavoro. Per questi artisti, c’è lo stigma di essere associati al mestiere del quilt making, al lavoro più prettamente artigianale. Il fatto che il quilt making non venga insegnato a livello universitario aggrava questa situazione. Se gli studenti desiderano esplorare la produzione di quilt, sono incoraggiati a farlo con mezzi alternativi. I quilt realizzati con capelli e plastica sono incoraggiati e comuni. Le accurate abilità richieste per misurare, tagliare e cucire non lo sono.

Voglio sostenere il ruolo del patchwork e il lavoro artigianale necessario per realizzarlo nel modo in cui DaleChihuly ha valorizzato il vetro, Anne Sexton ha rivendicato il  privato e Banksy il muro. I blocchi usati nella produzione tradizionale di quilts – da Rail Fence all’Ohio Star – sono una ricca fonte di ispirazione per la realizzazione di lavori di arte visiva. Per me, ancorare il mio lavoro alle abilità tradizionali dei produttori di trapunte del passato è una celebrazione e un riconoscimento dell’importante ruolo che essi hanno svolto e che costituisce il presupposto di tutto ciò che è stato fatto dopo, in questo settore, ma pur sempre partendo da qui.

“Dance Party”, 37H x 37W, 2012, Private Collection, copyright Maria Shell

“Dance Party”, detail, 37H x 37W, 2012, Private Collection, copyright Maria Shell

Ti faccio una domanda che spesso faccio agli artisti che intervisto: prima la tecnica o la creatività? Cosa pensi che determini il successo di un’opera d’arte? Quando la creatività rischia di essere soffocata dalla tecnica?

Per me l’artigianato e la creatività sono la stessa cosa. Si tratta davvero di entrare in studio e fare il lavoro: le mie mani sono il tramite per le idee che appaiono quando sono presente in studio.  Penso nel linguaggio dell’American Patchwork. Cerco sempre di vedere cosa posso fare di nuovo ed emozionante con questa vecchia forma d’arte. Anche se le mie idee possono essere nuove, il mio mestiere o la mia tradizione non lo è.

“Mosh Pit @ “, 50H x 50W, 2018, copyright Maria Shell

“Mosh Pit @ “ detail, , 50H x 50W, 2018, copyright Maria Shell

A cosa stai lavorando in questo momento? Vuoi raccontarci dei tuoi progetti tessili attuali?

Sto cercando di entrare e rimanere in studio per creare nuovi lavori per una mostra imminente. Spero che questo lavoro sia basato sul blocco curvilineo Flowering Snowball.

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.