Intervista con Claudia Kallscheuer
Claudia Kallscheuer è un’artista tedesca che vive e lavora a Berlino.
Con le sue opere Claudia riesce, raccontando la storia che si nasconde dietro oggetti ed eventi della nostra quotidianità, a guardare oltre i loro contenuti apparentemente banali, dando nuove e interessanti interpretazioni.
La macchina da cucire è il suo strumento più importante, che padroneggia con maestria e con cui scrive e disegna come gli altri artisti con la penna.
Nonostante il processo creativo sia spesso molto lungo e laborioso, i suoi lavori emanano una sensazione di giocosa spensieratezza.
Claudia, puoi raccontare ai nostri lettori la tua storia di artista tessile? Come hai iniziato?
Beh, la strada percorsa è lunga.
All’inizio degli anni ’80 ho imparato a fare la sarta, poi ho studiato fashion design ad Amburgo.
Non era la mia professione essere stilista di moda, volevo di più…
Così ho studiato pittura, prima alla AlanusHochschule di Alfter.
Poi mi sono trasferita a Berlino per studiare pittura alla Freie Akademie Berlin.
Cinque anni intensivi di studio della pittura.
Un giorno durante i miei studi ho iniziato ad usare la macchina da cucire e a cucire a mano. Prima ho cucito su carta. Il mio percorso era avviato.
Si trattava di una combinazione di disegno, cucito e pittura.
Cucire per me è come disegnare una linea, è una forma di pensiero e di esplorazione, è come un viaggio, ma sul tessuto e non so’ mai esattamente dove mi porterà. Devo farlo perché mi rende felice.
Perché hai scelto di utilizzare i fili? Cosa aggiungono ai tuoi lavori? Perché non usare la pittura, ad esempio?
Non sono veramente una pittrice, fin dall’inizio dei miei studi, amavo disegnare e utilizzare allo stesso tempo un mix di tecniche diverse.
Beh, i fili sono molto importanti, è come un gioco per me……..
I fili fanno quello che vogliono, quello che gli piace e questo è fantastico……
Con i fili non sempre è necessario cucire, a volte è sufficiente lasciarli liberi e vederli prolungarsi in linee. Queste linee sono in continua evoluzione. E questo è ciò che mi piace.
Sia il lato ricamato che quello retrostante sono ugualmente importanti. Così facendo, posso girare il lavoro a rovescio, giocare con l’interno e l’esterno, invertire la destra e la sinistra, creare disordine nell’ordine. I difetti sono inclusi, la tensione del filo varia, le sovrapposizioni e gli intrecci nel processo di cucito sono irregolari. Vengono realizzati nodi, lì dove non si può inserire alcun nodo, senza regole rigide.
E l’ordine, che è necessario di tanto in tanto, è comunque una parte di questo lavoro.
Adoro la casualità e ne ho bisogno.
Come scegli i materiali per le tue opere? Preferisci l’uso di prodotti riciclati, o oggetti di uso quotidiano, o materiali sperimentali o preziosi come la seta?
Parole come trovato, abbandonato, dato, usato, dimenticato sono i benvenuti nel mio lavoro!
Il materiale usato e accumulato è la base del mio lavoro.
I materiali devono parlare con me…Devo sentirmi bene con i materiali che uso.
Per esempio l’anno scorso realizzato un’opera partendodalla poltrona di mia nonna, che è morta 12 anni fa. Era seduta ogni giorno su questa sedia. Amava questa sedia.
Quindi per me è stato come un colloquio con mia nonna.
I suoi pensieri con i miei pensieri, adesso…
Claudia, come scegli i soggetti delle tue opere d’arte? Cosa ti ispira, c’è un fil rouge che collega i temi di tutte le tue opere tessili?
La vita quotidiana si insinua nei miei mondi pittorici.
Mi permette di far emergere il valore delle piccole cose.Quel genere di valori che ormai non notiamo più. Il semplice e il banale sono portati a trascendere attraverso la mia scrittura alla macchina da cucire. Un procedimento determinato, ripetitivo e che si intreccia con il ritmo calcolato del posizionamento dei punti di sutura.
Mi piace trovare e raccogliere informazioni e materiali interessanti che siano coinvolgenti per la mia vita quotidiana, sia che si tratti del flusso quotidiano di informazioni dalla stampa, qualcosa dal supermercato dietro l’angolo o qualcosa che si trova sui miei scaffali. Sono molto attenta a ciò che mi circonda.
La mia passione è trovare qualcosa e mi piacerebbe scoprire ed esplorare.
“Cheerful to happyplease announce yourself 1”,84x 74 cm, cotton, embroidery, sewing thread, 2014-2015, copyright Claudia Kellscheuer
Puoi parlarci della tua opera “12 Monate“?
Nel corso di 5 anni ho trascritto il bollettino meteo ogni giorno – come in un diario – su bustine da tè usate in organza biologica di seta.
Il ritmo quotidiano della scrittura, la stesura dei bollettini meteorologici alla macchina da cucire, sviscera sempre di più il tema del tempo. E emerge sempre di più che il lavoro riguarda qualcosa di completamente diverso: le nostre disposizioni, i nostri sentimenti, i nostri stati d’animo e le nostre azioni.
E poi ci sono le bustine di tè usate: prima di tutto bevo il tè, quindi le bustine di tè devono asciugarsi ed infine le preparo per poterle usare con la macchina da cucire…Ho apprezzato molto tutto questo lungo processo.
Cosa vorresti che le tue opere d’arte comunicassero al pubblico?
Cosa mi commuove?
Cosa muove la nostra società?
Felicità, terrore, libertà, oppressione, bellezza e bruttezza. Termini come enigmatico, divertente, assurdo, contrario, illogico, pazzo e assurdo sono sempre idee importanti nel mio lavoro.
Ecco alcuni esempi:
“l’umore è solitamente equilibrato”, “un cielo grigio chiaro e pesante” o “va tutto bene questa mattina”.
E perché scrivo del tempo?
Oscar Wilde ha scritto: “Quando la gente mi parla del tempo, sono sempre sicuro che questo significa qualcosa di completamente diverso…”.
Ma il tempo è un argomento importante nella nostra società…e se non sai cosa dire, parli del tempo!
Puoi parlarci di un tuo lavoro che per te è particolarmente significativo e importante?
Ogni singolo lavoro è molto importante per me!
E’ sempre un processo che dura settimane e a volte mesi.
Spesso lavoro in parallelo su più opere, quindi ho la possibilità di cambiare perché ci vuole tempo e il mio lavoro deve crescere lentamente…
Il lavoro “12 Monate” è stato importante, oltre 5 anni ogni giorno a scrivere una bustina di tè, quando mi sono fermata nel dicembre 2018, mi mancava qualcosa nelle prime settimane…
forse manca ancora…
Copyright Claudia Kallscheuer
Claudia, la scrittura eseguita con la macchina da cucire è un elemento che caratterizza molte delle tue opere. Cosa rappresenta per te? E che ruolo giocano i contenuti dei tuoi testi tessili?
Di sicuro, è importante, è vero.
Beh, quando comincio a scrivere solo con la macchina è come una meditazione per me.
Non faccio schizzi.
Le opere acquistano una forte rilevanza attraverso l’implementazione del ricamo; è solocon i messaggi scritti attraverso il filo che viene dato unpeso sostanziale al filato.
I fili non devono essere sempre cuciti, basta lasciarli appesi per allungare le linee. Queste stesse linee cambiano continuamente i miei lavori. E l’ordine, che è necessario di tanto in tanto, è altrettanto una parte di questo lavoro.
Nelle previsioni del tempo quotidiane, gli annunci di fenomeni meteorologici,
qui è molto importante che ci sia sempre la data di scrittura, perché è come un diario! Tutti i miei pensieri, sentimenti e avventure del giorno le scrivo con la macchina per cucire…
A cosa stai lavorando in questo momento?
Al momento sto lavorando ad un Wetterbericht / Weatherforcast, sto scrivendo il tempo, i sentimenti, le sensazioni, sull’ortica ( Nessel ) con fili rossi.
Deve essere pronto per la fiera d’arte Art Karlsruhe 2019 a metà febbraio.
…E tutto questo mi rende felice.