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Intervista con Maximo Laura

English (Inglese)

Maximo Laura fotografo: Prin Rodriguez & Monarca Criollo/ Pariacaca

“Love Ritual”, 260 cm x 180 cm, copyrightMaximo Laura

Maximo Laura è un tessitore pluripremiato tra i più noti e rispettati del Sud America. I suoi arazzi fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo e che includono la Banca Mondiale a Washington D.C.,il Quartier Generale dell’Unesco a Parigi, lo Smithsonian´s National Museum, il Museo Ibero Americano in Spagna e il Museo Nazionale della Cultura Peruviana a Lima.

I suoi arazzi sono tessuti, ancora oggi, a mano su grandi telai di legno e sono espressione di uno stile fortemente connesso all’iconografia della cultura peruviana di epoca precolombiana, ma costituiscono il punto di arrivo di un processo creativo che, rendendosi autonomo rispetto alla tradizione secolare cui si ispira, è espressione di una estetica nuova, personale e moderna.

Di seguito il link al sito web dell’artista:

https://maximolaura.com/

Foto della galleria
(clicca sulle foto per ingrandirle)

Photo 1 “Festival of the Water Goddess-detail”, copyright Maximo Laura

Photo 1“Festival Of The Water Goddess-detail”, copyright Maximo Laura

Photo 3 “Festival Of The Water Goddess-detail”, copyright Maximo Laura

Photo 4 “Conciliation”, 120 cm x 100 cm, copyrightMaximo Laura

Photo 5 “Conciliation – detail”, 120 cm x 100 cm, copyrightMaximo Laura

Photo 6 Conciliation – detail”, 120 cm x 100 cm, copyrightMaximo Laura

Photo 7 “Conciliation – detail”, 120 cm x 100 cm, copyright Maximo Laura

Photo 8 “Offering to the Sun God”, 120 cm x 80 cm, copyright Maximo Laura

Photo 9 “Offering to the Sun God”, 120 cm x 80 cm, copyright Maximo Laura

Photo 10 “Praise to Fertility”, 100 cm x 150, copyright Maximo Laura

Photo 11  “Praise to Fertility”, 100 cm x 150, copyright Maximo Laura

Photo 12 “Praise to Fertility”, 100 cm x 150, copyright Maximo Laura

Maximo, fai parte una famiglia di tessitori da molte generazioni. Che cosa hanno in comune i tuoi arazzi con la tradizione arazziera familiare e in cosa differiscono?

Le generazioni precedenti, da cui ho imparato a tessere secondo la tradizione familiare, realizzavano tessiture decorative e coperte per il consumo locale nei mercati e nelle strade. I colori, i motivi e i manufatti venivano prodotti ripetendo i patterns e i modelli tradizionali. Durante la mia infanzia ero felice di vedere che alcuni tessitori rompevano questa ripetizione e innovavano per dare freschezza all’arte, e da lì è iniziato il mio interesse per l’innovazione e l’allargamento dei confini, e ho sviluppato lavori con diverse combinazioni di colori e tecniche durante la mia adolescenza. Negli anni Ottanta sono emigrato a Lima dalla mia città (Ayacucho) e durante questo periodo, intenzionalmente ho iniziato ad esplorare un linguaggio personale, cercando di sviluppare un approccio alla materia tessile più complesso nel colore, nel design, nella texture e nella struttura. Da quel periodo in poi, i miei lavori hanno iniziato a differire notevolmente da quelli della mia tradizione familiare.

“Cantata al Jaguar ”, 120 cm x 250 cm, copyrightMaximo Laura

“Cantata al Jaguar – detail”, 120 cm x 250 cm, copyrightMaximo Laura

“Cantata al Jaguar – detail”, 120 cm x 250 cm, copyrightMaximo Laura

I tuoi arazzi sono legati alla simbologia e all’iconografia della cultura peruviana. Come riesci a trasporre questo antico patrimonio culturale nel mondo moderno?  In quale modo la tua arte ci consente di entrare in contatto con la cultura peruviana?

Negli anni ’80 ho studiato a fondo l’iconografia ancestrale peruviana e ne sono rimasto affascinato. Questa ricerca mi ha dato la struttura per la formazione del design e della composizione che mi ha aiutato a ricrearla prima, e poi a sviluppare il mio lavoro, il mio linguaggio. Nel corso degli anni ho trovato molta più ispirazione: la simbologia, lo stile, l’astrazione e il minimalismo delle culture ancestrali è molto potente e ho assunto l’impegno di mantenere la continuità della tradizione millenaria della mia terra natia senza mai tralasciare la passione per l’innovazione e l’arte in generale.

Credo fermamente che la ricerca e gli incontri con le arti visive contemporanee abbiano arricchito e reso possibile una nuova espressione nello sviluppo del mio lavoro; sono stato aiutato dall’ambizione di indagare e sperimentare la tessitura nelle sue intricate e sempre nuove strutture che creano un momento di rottura con gli aspetti più tradizionali del tessuto. La ricerca tecnica e la sperimentazione che ho fatto, insieme ad una potente tradizione simbolica mi permette di creare messaggi e un’estetica tutta mia.

“Coca Kintu”, 140 cm x120 cm, copyright Maximo Laura

Al contrario, ci sono, nei tuoi arazzi, elementi (ad esempio, tecniche) che le allontanano dalla tradizione peruviana e che abbracciano altre tradizioni culturali o correnti artistiche?

Il repertorio tecnico ed estetico della tradizione peruviana è molto ricco, vario e differenziabile dalle altre culture, e si manifesta in espressioni regionali e stili temporali, che uso come base. Grazie all’influenza di queste tradizioni sono riuscito a creare un arazzo multistrato, l’uso dei colori e l’uso simultaneo di tecniche diverse nello stesso pezzo. Il mio lavoro si arricchisce notevolmente anche attraverso l’esplorazione di tecniche provenienti da altre culture, espressioni artistiche contemporanee internazionali e il desiderio di cercare un mio linguaggio.

“Love Ritual – detail”, 260 cm x 180 cm, copyright Maximo Laura

“Love Ritual – detail”, 260 cm x 180 cm, copyright Maximo Laura

Ci sono caratteristiche comuni tra la tradizione dell’arte arazziera europea (ad es. Aubusson) e lo stile che caratterizza la tua produzione arazziera?

Durante la ricerca e la sperimentazione all’interno della tradizione della tessitura degli arazzi, ho scoperto che i risultati possono essere molto simili in luoghi diversi, anche se con alcune differenze nel processo; ho riscontrato che culture diverse ottengono gli stessi effetti tecnici ed estetici attraverso l’uso di alcuni simboli che sono di significato universale. Quando stavo sperimentando e ricercando le basi della tessitura degli arazzi, mi è capitato di pensare di aver trovato elementi e tecniche innovative ma, dopo un’attenta ricerca, ho constatato che si trattava di qualcosa di già fatto in modo simile in diverse culture, anche se ognuna con le proprie peculiarità. Negli anni ’90 ho utilizzato intensivamente la tecnica Aubusson, in quella fase il mio lavoro era molto pittorico. Ci sono anche altre tecniche della tradizione europea che ho usato, e che sto ancora inserendo nel mio lavoro.

Al di là delle tecniche utilizzate, in che modo i tuoi arazzi sono tradizionali e cosa li rende contemporanei? Qual è il rapporto tra tradizione e innovazione nel tuo lavoro?

Il mio lavoro nasce dalla tradizione tessile del mio paese che ha uno stile regionale riconoscibile, ma che nel tempo si è modificato e adattato alle esigenze del mondo contemporaneo, dall’organizzazione di un laboratorio, all’uso di nuove tecniche e tecnologie. Ritengo di mantenere lo spirito della mia tradizione e patria, la mia cultura, i miei costumi, le tradizioni e la mia visione del mondo, ma sperimentando allo stesso tempo con l’innovazione; fondamentalmente, cercando di esprimere il linguaggio del mio tempo. Credo che l’innovazione non debba limitarsi al solo aspetto tecnico del processo di creazione, ma debba essere anche uno strumento per esprimere la sensibilità del presente, del mondo contemporaneo e dell’esperienza.

Eternal Ritual of Wiracocha in the Andes II”, 120 cm x 120 cm
copyright Maximo Laura

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Puoi parlarci del ruolo del colore nelle tue opere d’arte?

Una delle sfide più importanti nello sviluppo del mio lavoro è quella di approfondire l’uso del colore in modo che esso esprima una forte intensità, una carica simbolica e armonica. Il colore nel mio lavoro è uno uno dei modi principali per trasmettere un messaggio, un contatto intimo con se stessi e con lo spettatore. Il colore esprime una potente onda di energia, luce e profondità in ogni singola parte del mio lavoro. Amo esplorare tutte le gamme, passando dalla luce al buio e giocando con la sua intensità per evidenziare le aree che più mi interessano.

Che tipo di filato preferisci? Privilegi l’uso esclusivo di materiali tradizionali o dedichi parte del tuo lavoro alla sperimentazione di materiali insoliti?

Per il mio lavoro preferisco l’uso di una miscela di fibre. Dò la priorità all’uso di fibre naturali di alpaca, lama e pecora, ma ormai nessuna delle mie matassine (la miscela di filato che si usa nella tessitura) è fatta esclusivamente di queste fibre naturali, vengono aggiunte le fibre sintetiche e la percentuale varia a seconda del colore del filo, alcuni colori richiedono più fibre sintetiche di altri. L’uso delle fibre sintetiche non appartiene alla tradizione ovviamente, ma questa miscela tra il naturale e il sintetico mi ha aiutato a trovare texture interessanti per i miei arazzi e una grande varietà di colori. Personalmente amo usare una molteplicità di fili e materiali e non ho pregiudizi nell’uso e nella sperimentazione di materiali insoliti e non ortodossi.

Come è evoluto il tuo lavoro nel corso degli anni? Ci sono importanti differenze stilistiche, estetiche o concettuali tra i tuoi primi arazzi e quelli più recenti?

Sì, si è davvero trasformato nel corso del tempo. Sono passati quasi 40 anni di intensa, permanente e sostenuta attività; ogni giorno è un passo avanti verso lo sviluppo delle tecniche e del design. Attualmente sto sperimentando numerose tecniche che, per la maggior parte, non sono ancora state incluse nei miei arazzi. Questo accade anche con i miei disegni, ce ne sono più di 3000 e gran parte spera di essere un giorno un arazzo. Nel mio lavoro ho identificato 5 temi principali, suddivisi in 15 collezioni, ogni collezione con centinaia di disegni. Ci sono opere che vanno dalla miniatura ai murales di grandi dimensioni. Sicuramente si possono vedere differenze stilistiche, estetiche e concettuali in ogni fase, ogni collezione, in ogni caso la seguente include la precedente, ma sviluppata attraverso un messaggio diverso, un uso diverso del colore e della composizione.

“Greater Feast OfThe Wind”, copyright Maximo Laura

“Greater Feast OfThe Wind-detail”, copyright Maximo Laura

Maximo, qual è secondo te la differenza più importante tra un artigiano che lavora con fili e tessuti e un artista tessile? Quando un’opera in fibra diventa arte?

Penso che ci sia una differenza sostanziale tra un maestro artigiano tessitore e un artista tessile; questa differenza sta nel fatto che il maestro artigiano è un tessitore esperto, virtuoso e specializzato; fondamentalmente un tecnico, anche se ha uno stile molto personale, un’espressione suprema nel suo lavoro; il suo lavoro può essere identificato come parte integrante di una tradizione regionale, territoriale. Mentre l’artista tessile può essere uguale o meno virtuoso del maestro artigiano, tuttavia, è in grado di essere co-creatore o creatore di un’opera in cui la sua creatività è fondamentalmente la parte più importante dell’opera. In entrambi, la tecnica sarà un mezzo di espressione; allo stesso modo, l’opera dell’artista non è necessariamente legata ad un’espressione geografica identificabile, è meno parte di una tradizione, anche se la contiene e la rielabora in modo autonomo e innovativo.

“Solstice”, 196cm x 122, copyright Maximo Laura

“Solstice – detail”, 196cm x 122, copyrightMaximo Laura

“Solstice – detail”, 196cm x 122, copyrightMaximo Laura

Foto della galleria
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Photo 1“Warrior Look”, 240 cm x 120 cm, copyright Maximo Laura

Photo 2“Warrior Look – detail”, 240 cm x 120 cm, copyright Maximo Laura

Photo 3“Warrior Look – detail”, 240 cm x 120 cm, copyright Maximo Laura

Photo 4 “Warrior Look – detail”, 240 cm x 120 cm, copyright Maximo Laura

Photo 5 “Birds on a Festive Afternoon”, 120 cm x 180 cm, copyright Maximo Laura

Photo 6 “Birds on a Festive Afternoon – detail”, 120 cm x 180 cm, copyright Maximo Laura

Photo 7 “Birds on a Festive Afternoon – detail”, 120 cm x 180 cm, copyright Maximo Laura

Photo 8 “Song of the Heart”, 198 cm x 83, copyright Maximo Laura

Photo 9 Ternura a la Ausencia – detail”, 200 cm x 80 cm, copyright Maximo Laura

Photo 10 “Ternura a la Ausencia – detail”, 200 cm x 80 cm, copyright Maximo Laura

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.