INTERVISTA CON STINE LETH
Stine Leth, artista danese originaria di Aarhus, si è formata all’Accademia d’Arte della sua città natale.
Lavorando a maglia con filati di diversa texture e spessore, Leth crea sculture insolite che grazie a originali combinazioni di forme e all’uso di colori intensi ed energetici, creano un’atmosfera giocosa e leggera, un’esperienza sensoriale che comunica ottimismo e genera stupore.
La ricerca sui materiali e sull’uso del colore sono gli elementi chiave intorno ai quali nascono e si sviluppano le eclettiche serie di oggetti che l’artista espone in patria e all’estero presso numerose gallerie d’arte.
Photo cr. Christian V Andersen, copyright Stine Leth
Com’è nata la tua passione per il lavoro a maglia e l’idea di usare questa tecnica per realizzare le tue opere?
Lavoro a maglia da quando ero una bambina con mia mamma. Tuttavia, facevo solo lavori a maglia dritta, come sciarpe o cose simili.
Nel 2011 ho iniziato a lavorare a maglia all’Accademia d’Arte di Aarhus, in Danimarca. Come compito un giorno dovevamo realizzare una pietra lavorando un materiale differente. Ho scelto il filo e lavorato a maglia la pietra basandomi su quello che ricordavo- maglia dritta come in una sciarpa in un punto legaccio e poi cucirla insieme e modellarla per darle le sembianze di una pietra.
Da quel momento, ho capito quante possibilità mi fornivano il lavoro a maglia e il filo e non ho più smesso di lavorare a maglia, mai mi sono fermata. A dire il vero ho anche abbandonato la scuola e la pittura per concentrarmi sul lavoro a maglia.
Ci sono degli artisti, delle correnti artistiche o dei movimenti d’arte contemporanea che hanno incentivato la tua immaginazione?
Sì, ce ne sono tanti, trovo l’ispirazione ovunque.
Gli artisti che mi hanno influenzato sono: Fransiska Clausen, Danimarca, Joana Vasconcelos, Portogallo,Paul Klee, Svizzera, Anni Albers, Germania/Stati Uniti, Sheila Hicks, Stati Uniti, Ernesto Neto , Brasile. E potrei continuare all’infinito… condividono tutti la passione per il colore, che può essere ricondotta alla ricerca del colore stesso e a volte cerco di superare i confini. Ho i colori dentro di me e spesso mi mostrano la scelta migliore loro stessi. Trovo anche spesso la mia ispirazione nel design e nella natura. Arriva spesso “per caso” e scatto tante foto al giorno, per catturare l’ispirazione del colore. Uso molto Instagram e Pinterest e posso scorrere tra le foto e gli account per ore!
I movimenti artistici che mi hanno ispirato sono, tra i tanti, il Bauhaus e le Avanguardie. Per quello che riguarda l’arte contemporanea, credo che in questo momento sia emozionante perché stanno sbocciando moltissimi stili nuovi. Non ci sono limiti e gli artisti moderni esplorano il colore e i diversi mezzi con cui trasmettere la loro arte.
Exhibition “HELT SORT (all black)”, 2021, photo cr. Christian B Sørensen, copyright Stine Leth
Molti dei tuoi lavori sono oggetti scultorei colorati. Cosa evocano e da cosa traggono ispirazione? Inoltre, qual è il ruolo del colore nelle tue opere?
Le opere scaturiscono da grovigli di fili.
Oggetti in posizione eretta, oggetti sospesi e oggetti appesi al muro. Forme deprivate della loro funzione. Composizione distinte e combinazioni di lavori a maglia.
Il mezzo materiale usato è il filo di diverse consistenze, spessori e tessuti. Le opere si sviluppano in relazione alle possibilità dei vari materiali e alle reazioni e idee che si manifestano nel processo creativo. Un altro elemento chiave è rappresentato dal colore. Nell’uso del colore non ci sono differenze, tutti i colori sono usati in un’interazione che testimonia le loro molteplici possibilità. Gli oggetti appaiono come piccole entità coloristiche.
Le piccole sculture “impacciate” o gli “strani” oggetti appesi sono allo stesso tempo concreti, sospesi e ingenui. Emanano ottimismo, umorismo e umanità. Sono riusciti a far sì che il colore e il materiale raggiungano un connubio dando qualità alla forma.
Le mie opere non contengono dei riferimenti nascosti con i loro titoli neutri, appaiono come forme pure e esperimenti di colore. Invece di focalizzarmi sul titolo dell’opera, mi concentro sull’esperienza sensoriale dello spettatore.
C’è un’opera tra le altre alla quale ti senti particolarmente legata?
Sì, c’è una grande scultura che adoro. La mia prima scultura di grandi dimensioni (approssimativamente 5 m di lunghezza) che risale al 2012 circa.
Nel 2018 un giornalista danese l’ha soprannominata calzino da masturbazione!
La struttura è stata installata nell’ufficio di un politico e sì, ha scatenato una tempesta mediatica. Amerò quella scultura per sempre.
Quali sono secondo te i limiti e le potenzialità del tessuto, delle fibre, come mezzo di espressione artistica?
Non ci sono limiti
Secondo te, oggigiorno, il mondo dell’arte è riuscito a superare il concetto che l’arte tessile sia un’espressione prevalentemente femminile?
Non del tutto. Ritengo sia importante essere accettate nel mondo dell’arte, dal momento che qualcuno ritiene ancora che lavorare a maglia sia un mero passatempo femminile e non una forma d’arte. Sinceramente, secondo me, se fossi un uomo, la mia arte sarebbe come una bomba all’interno delle grandi gallerie. Ho realizzato dei lavori artistici a maglia per dieci anni ormai e, fortunatamente, nel corso del tempo si sono verificati molti cambiamenti.
Photo cr. Christoffer Egelund, copyright Stine Leth
Lavorare a maglia richiede tempi di realizzazione piuttosto lunghi. Come influisce questo aspetto sul tuo lavoro? Lo consideri un limite o un’opportunità?
Sì, effettivamente è un’attività che richiede molto tempo. Ritengo che si tratti di un elemento positivo, significa che posso riflettere a fondo sui colori e sulle forme per portare a termine la mia opera. Non è come dipingere con la pittura, dove si aggiunge semplicemente un colore su una tela. Richiede tempi lunghi per realizzare ogni singolo pezzo. Spesso cambio idea mentre lavoro a maglia su delle porzioni di lavoro e aspetto di finirli completamente prima di passare al colore e alla fase successiva.
Photo cr.Thomas Dahl, copyright Stine Leth
A che cosa stai lavorando in questo momento?
Mi sto dedicando a una nuova serie di pitture “lavorate a maglia” e ho iniziato una collaborazione con un artista danese in cui io trasformerò in lavoro a maglia alcuni dei suoi dipinti e lui dipingerà alcune delle mie opere a maglia. Mi incuriosisce molto sapere come questo progetto andrà a finire…
Inoltre, lavoro insieme ad una ragazza che tesse ispirandosi a vecchi fili e resti di altri lavoratori a maglia. Per concludere, sto realizzando un dipinto dei miei lavori a maglia con pittura acrilica per renderli più sostenuti, per esempio ricoprendoli di una placca dorata.