INVISIBLE MATTERS – DEBORAH KRUGER and MICHAEL PRIBICH – Follow the Thread
INVISIBLE MATTER
In natura, nulla può essere considerato se non nel suo insieme: ogni cosa su questo pianeta è interconnessa all’interno di quella che comunemente chiamiamo la rete della vita. Edward Lorenz, d’altra parte, già nel secolo scorso aveva analizzato l'”effetto farfalla”. Qualsiasi cambiamento, per quanto lieve, all’interno di un sistema genera conseguenze difficili da prevedere. Questi effetti sono tanto più significativi quanto più complesso è il sistema in cui si verifica il cambiamento. D’altra parte, la terza legge di Newton afferma che ogni azione genera una reazione. Quindi, perché il comportamento umano dovrebbe sfuggire a queste dinamiche?
INVISIBLE MATTERS è una mostra che mette in dialogo due artisti la cui ricerca e pratica sembrano, a prima vista, concentrarsi su temi non complementari. Michael Pribich indaga il tema del lavoro e delle sue connessioni sociali e culturali, anche in relazione alle dinamiche migratorie. Deborah Kruger esplora l’impatto della frammentazione degli habitat attraverso la perdita di specie animali e la contestuale cancellazione della cultura e della lingua di molte piccole comunità indigene.
Osserviamo i due fenomeni dalla prospettiva della loro connessione all’interno di un unico sistema. Dietro a entrambi, possiamo facilmente individuare un sistema di potere industriale, economico, finanziario, mediatico, ecc. che tende a sfruttare al massimo ogni risorsa per generare ricchezza per un numero ristretto di persone, innescando processi più o meno diretti, più o meno prevedibili, di impoverimento ambientale, sociale e culturale.
È evidente che, sebbene gli effetti a lungo termine siano molteplici, sono i più fragili e vulnerabili a essere colpiti e travolti dalle conseguenze, indipendentemente dalla specie a cui appartengono. Entrambi gli artisti intendono l’arte come un veicolo di continua evoluzione, un’occasione per far luce sulle pieghe oscure di ogni macrosistema e dare voce alle problematiche che rimangono intrappolate nelle sue maglie.
Per Pribich, l’arte salva le vite: è un mezzo per osservare le questioni in profondità e per creare una piattaforma di discussione che inneschi il cambiamento. Nelle dinamiche delle migrazioni, egli rintraccia le crisi di fondo che spesso coincidono con quelle ambientali. Utilizza materiali quotidiani e domestici che decostruisce in un processo che, da un lato, riconosce la fragilità umana e, dall’altro, celebra il potere costruttivo e creativo del lavoro. Le sue opere richiamano l’attenzione sui lavoratori invisibili che vivono tra noi, sulla dignità di ciò che fanno e fanno bene, agendo positivamente sulla realtà e cambiando così il corso degli eventi.
Per Kruger, l’arte può dare forma all’assenza e alla perdita: ci permette di vedere ciò che è invisibile per superficialità , distrazione o scelte culturali o istituzionali. Le sue opere sono veicoli di sensibilizzazione sull’impatto delle decisioni umane sugli ecosistemi e sulla distruzione degli ambienti naturali, restituendo l’eco palpabile della biodiversità che stiamo perdendo. Utilizzando materiali riciclati, l’artista sollecita un’ulteriore riflessione sulla responsabilità individuale nell’invertire questa deriva attraverso i nostri comportamenti e le nostre scelte.
L’arte può e deve, infatti, rendere visibili le MATERIE INVISIBILI (INVISIBLE MATTER) contribuendo, un’opera alla volta, a cambiare il flusso della storia.

MICHAEL PRIBICH
Michael Pribich è un artista visivo che vive a New York con l’artista Esperanza Cortes. È nato e cresciuto nella California settentrionale. È interessato al ruolo dell’artista nel promuovere idee che portano a una crescita e a un cambiamento continui. Il suo lavoro utilizza il lavoro per affrontare i temi dello spostamento e della migrazione in contesti sia rurali che urbani. Esplora l’idea che il lavoro possa essere visto come una produzione culturale, con conseguente ampliamento dello spazio sociale. Ha partecipato a mostre e residenze d’artista negli Stati Uniti, in Messico, in Asia centrale e in India. Tra le mostre più recenti ricordiamo The Shape Of Things To Come alla Jadite Gallery di New York, Wheel Of Fortune al Womb Space di Città del Messico e la presentazione alla 360 Xochi Quetzal Residency di Chapala, in Messico. Nel 2023 ha completato una residenza estiva presso il Pine Meadow Ranch Residency di Sisters, Oregon. Nel 2021 ha completato una residenza estiva con la Nars Foundation a Brooklyn. Sempre nel 2021 ha partecipato a un workshop a Sarajevo con Kuma International e Brodac Gallery sul tema della memoria e delle forme contemporanee di memorizzazione. Pribich ha realizzato progetti artistici con i dipartimenti dei lavori pubblici di Sacramento e Woodland, in California. Ha ricevuto un Pollock Krasner Award e una raccomandazione per il premio Fulbright.
DEBORAH KRUGER
Il Patterning ha influenzato il lavoro di Deborah Kruger fin dagli studi di design tessile al Fashion Institute of Technology di New York. Dagli anni Ottanta la pluripremiata artista insegna, tiene conferenze ed espone in Messico, Europa, Stati Uniti, Canada e Australia. Le sue ultime opere si concentrano sulle tragiche perdite del XXI secolo, in particolare sull’impatto del cambiamento climatico e della frammentazione degli habitat sull’estinzione globale degli uccelli e sulla perdita della cultura indigena. Le piume dei suoi dipinti, sculture e installazioni tessili sono realizzate con sacchetti di plastica riciclati e serigrafati a mano con immagini tratte dai suoi disegni di uccelli in pericolo. Queste piume sono sovrastampate con testi in lingue indigene in via di estinzione, come lo yiddish, il ladino, lo tzotzil e il cho’lol, i cui ultimi parlanti viventi sono in forte declino. Realizzare opere d’arte con materiali riciclati ci ricorda che tutti noi possiamo fare qualcosa per ridurre la nostra impronta ecologica. I punti salienti della carriera recente: Finalista per il Premio Arte Laguna 2023 e mostra a Venezia, Italia; 2023 mostra congiunta Follow the Thread sponsorizzata da ArteMorbida a New York City; 2023 World of Threads artista in vetrina a Toronto, Canada; 2023 mostra bipersonale “Text & Textiles” alla Shelley Heffler Gallery, Cathedral City, CA; 2022 mostra personale “Avianto” al Train Station Museum di Chapala, Messico; 2021 mostra personale “Plumas” a Città del Messico; 2021 Art Textile Biennial in Australia, 2021 Rufino Tamayo Bienal a Città del Messico. Il Museum of Arts and Design di New York ha appena acquistato due grandi opere ambientali che esporrà nel 2024. Residenze: 2021 Residenza Hypatia-In-The-Woods, Shelton, WA. La Kruger ha un atelier a Chapala, in Messico, dove offre lavoro e autonomia alle donne messicane del posto.