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La BLUE FOREST di Michela Cavagna in mostra a Todi

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A cura di Barbara Pavan
Gallery ARTOUT Contemporary Art Ground
via del Mercato Vecchio 2, Todi (PG) ITALY
25 Aprile – 21 Maggio 2023
Inaugurazione: Sabato 15 Aprile 2023 alle 17:00
Info mob. +39 340 221 8913 | e-mail info@artoutasd.it
Patrocinio: COMUNE DI TODI
Press office: M2F Communication Milano, m2fcommunication@gmail.com, mob. +39 3274934187

Inaugura sabato 15 aprile 2023, ore 17:00, negli spazi di ARTOUT Contemporary Art Ground, via del Mercato Vecchio 2, a Todi, BLUE FOREST, l’installazione immersiva di Michela Cavagna (Biella, 1971), a cura di Barbara Pavan, con il patrocinio del Comune di Todi.

La mostra

Tra reminiscenza onirica e memoria infantile, Blue Forest restituisce una narrazione autobiografica che assume, attraverso il moltiplicarsi delle riflessioni che porta con sé, carattere universale.

Il progetto, sostenuto da Piacenza Cashmere, è una grande installazione immersiva realizzata con materiale di scarto da lavorazione industriale tessile in un upcycling coerente con la ricerca dell’artista che fa riferimento ai principi estetici della cultura giapponese qui esplicitati nell’uso della tecnica del ricamo sashiko che col boro (dal giapponese: “lacerato”) elogia l’imperfezione. Tradizionalmente, il riutilizzo di vecchi tessuti rammendati era una necessità ed una filosofia di vita che attribuiva valore alla sobrietà, alla ciclicità, alla circolarità delle cose. Diversamente dal popolare concetto di rammendo utilizzato in Italia (dove il tessuto lacerato viene nascosto da un pezzo di un altro) il boro esalta l’anomalia che diviene essa stessa elemento estetico.

Foresta incantata o spaventosa a seconda dell’evolversi degli eventi che la animavano, quella che abitava i sogni dell’artista da bambina era declinata proprio nei toni del blu: rappresentava la risposta inconscia, immaginaria e fantastica alla dimensione del quotidiano. Nel consegnare quei sogni uno ad uno alla realtà però il tempo ne ha via via incupito i toni e le sfumature virando a tratti in un nero ineluttabile e definitivo. La Blue Forest evoca qui una condizione comune e diffusa, la sensazione asfittica che coglie allorché ci si scopre sopraffatti dal germogliare dei molti semi piantati nel corso della vita e divenuti alberi dai fusti ingombranti che sembrano attingere energia sottraendola dalle radici, privando i giorni dei raggi del sole con le loro chiome rigogliose e relegando aspirazioni e progetti in un’ombra che prelude all’oblìo.

Luogo iniziatico d’eccellenza in fiabe e racconti, la foresta è metafora stessa dell’esistenza con i suoi infiniti sentieri, le sue altezze vertiginose proiettate verso il cielo, l’alternarsi della luce che filtra tra i rami e l’oscurità che allude al mistero che dimora tra visibile ed invisibile, la tensione tra il bisogno di stabilità affidato alle radici profonde e l’anelito alla libertà, tra l’urgenza di concretezza e il desiderio di evasione, di leggerezza. Labirintica, protettiva e minacciosa al contempo, è il luogo della scoperta, dell’esplorazione e della ricerca dei propri percorsi.

Qualunque sia la strada che si sta percorrendo, Michela Cavagna invita ad esplorarne i meandri più reconditi, ad attraversare la propria foresta sconfiggendo le paure, superando gli ostacoli, tracciando una nuova personalissima via, ritrovando la meraviglia qui custodita sin dall’infanzia e, non ultimo, la pluralità di prospettive del presente e del futuro che la luce salvifica di sogni antichi ancora illumina, nutre e guida.

La mostra sarà visitabile fino al 21 maggio 2023.

L’artista

Cresciuta in un ambiente dove la natura e il lavoro nell’industria tessile hanno plasmato la sua vita e la sua visione del mondo, dopo gli studi artistici e una Laurea in Architettura, ha costruito un bagaglio di esperienza sui materiali con una particolare predilezione per quelli grezzi e la ricerca e analisi del significato profondo che ogni materiale può trasmettere cercando nuove contaminazioni. Durante alcuni anni trascorsi in Indonesia dove ha scoperto e sperimentato un’arte legata alle tradizioni ed ai materiali locali. Tra le mostre personali recenti: (2023) Fiberstorming, Salone Italia WTA World Textile Art, Bergamo; XS Project, BAF Bergamo Arte Fiera e Galleria d’Arte Tessile Contemporanea Gina Morandini, Maniago (PN); (2022) Paratissima, Savoir-faire, Torino; (2021) Iris. Inverno (e poi sarà primavera), BI-BOx Art Gallery, Biella; (2018) I inhabits: rooms, cities, dreams and fears, Italian Cultural Institute, Jakarta. E tra le ultime collettive: Gioiello scomposto, Casa Museo Boschi di Stefano, a cura di Anty Pansera Patrizia Sacchi, Milano; (2021) Borderline Festival, LAYERS, a cura Erika Lacava e Barbara Pavan, Scuderia di Palazzo d’Adda, Varallo Sesia; The yearning for the irrational, Casa Regis Contemporary Art Biella; Elisabetta Zavoli. Farfalle di velluto. Viaggio nell’Indonesia transgender, Modena Palazzo dei Musei, Biblioteca Civica d’Arte e Architettura Luigi Poletti; Terra Promessa, IlluminAmatrice Festival delle Arti Contemporanee, con il Patrocinio di Regione Lazio e Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Amatrice.