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La Fabbrica della Ruota

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Biella ed il suo territorio, o meglio il distretto laniero biellese, è ancora, al netto delle crisi degli ultimi anni, uno dei maggiori centri d’eccellenza dell’industria laniera mondiale. Una tradizione che affonda le radici dapprima nella produzione artigianale medievale e, a partire dal XVII secolo, negli opifici via via evolutisi – con l’era protoindustriale ed industriale – in fabbriche, trasformando Biella nella Manchester italiana per volumi e qualità dei prodotti. Una tradizione che si è consolidata in secoli di duro lavoro, di capacità imprenditoriali, di innovazione e ricerca, di lotte sindacali e – non ultimo – intorno a grandi dinastie, radicandosi profondamente nella cultura e nella storia di questa estremità di Piemonte. Terra prealpina povera di coltivazioni ma adatta per l’allevamento degli ovini e, grazie alla ricchezza di torrenti, idonea alla produzione di forza motrice, il biellese ha trasformato queste sue peculiarità in un marchio conosciuto in tutto il mondo.

Di questa storia e del suo territorio si è fatto custode il DocBi, Centro Studi Biellesi che conserva un cospicuo patrimonio storico ed archeologico industriale rendendolo disponibile per la consultazione a studiosi, appassionati, tesisti e fruibile per un ampio pubblico e per le generazioni a venire.

Fabbrica della Ruota: ingresso

La sede oggi nota come “Fabbrica della Ruota” è un edificio che ha ospitato, dal 1878 fino alla cessazione di attività nel 1964, il Lanificio Fratelli Zignone. Dopo decenni di abbandono, la costituzione del DocBi (che ne ha curato il recupero) e la donazione dell’allora proprietario Carlo Beretta ne hanno determinato nel 1992 la rinascita come centro culturale. Il complesso industriale è oggi un contenitore che conserva tutte le tracce delle attività che qui si svolgevano nonché quelle della sua storia (comprese le macchie d’olio sui soffitti che indicavano la posizione dei telai al piano superiore) e che fa parte della Rete Ecomuseale della provincia di Biella.

Telaio manuale

Telaio automatico

La Fabbrica è diventata nel tempo un centro dinamico e vitale con uno stretto legame con il territorio costantemente rinnovato attraverso progetti espositivi temporanei, convegni, conferenze, visite didattiche rivolte alle scuole di ogni ordine e grado. Nell’ultimo anno, inoltre, l’attenzione si è rivolta anche verso la Fiber Art contemporanea con l’allestimento di una mostra, la scorsa estate, all’interno dei suoi saloni e con la programmazione – emergenze sanitarie permettendo – di un più ampio progetto per il 2021.

Garzatrice

Oltre all’archivio, la Fabbrica ospita una collezione museale permanente che si snoda attraverso un percorso articolato su due piani – interrato e piano terra – in cui i visitatori possono accedere agli antichi spazi produttivi dove lavoravano decine di operai e scoprire, attraverso macchinari tessili d’epoca, il ciclo di lavorazione della lana e il sistema di trasmissione “telodinamico” ovvero il processo di produzione e trasporto della forza motrice di origine esclusivamente idraulica utilizzato fino all’avvento dell’elettricità.

Calandra

Le macchine presenti restituiscono la componente meccano-tessile che rappresenta un elemento imprescindibile della “archeologia industriale”. Si tratta, per lo più, di meccanismi nati per essere movimentati meccanicamente e in seguito elettrificati con l’applicazione di motori singoli.

DocBi – Centro Studi Biellesi e Politecnico di Torino hanno inoltre progettato un itinerario di archeologia industriale denominato la “Strada della lana”, di cui la “Fabbrica della ruota” si trova idealmente al centro, e che collega le città di Biella e Borgosesia. Un percorso che ha la finalità di far conoscere il patrimonio architettonico manifatturiero del Biellese tra XIX e XX secolo attraverso i fondovalle e le comunità, lungo circa 50 chilometri, alla scoperta dei lanifici e dei sistemi territoriali e sociali ad essi collegati – dai sentieri degli operai creati tra i boschi per raggiungere il posto di lavoro alle opere idrauliche di derivazione dai torrenti per alimentare d’acqua le fabbriche e le centraline elettriche fino agli interventi urbanistici (all’avanguardia) come le case dei villaggi operai, i convitti, gli asili, i complessi ricreativi e dopolavoristici, il centro Zegna di Trivero.

Fabbrica della Ruota

Nell’ambito di questo progetto il DocBi si è prefissato l’obiettivo di rendere accessibile al pubblico anche il salone al primo piano dove è stato collocato, nel 2019, il plastico della “Manifattura Lane” di Borgosesia (realizzato presso la ditta Rossi di Milano, donato da Giulio Zegna Baruffa nel 2004 al DocBi). Completato l’intervento tecnico di recupero curato da Bruno Cremona, Alfonso Oitana ed Enzo Vercella ed il ritocco pittorico eseguito da Camilla Fracassi, si è ormai in attesa di una data di inaugurazione compatibilmente con le restrizioni conseguenti alla pandemia.

Plastico Manifattura Lane Borgosesia

La “Fabbrica della Ruota” è a Pray (BI) ed è aperta al pubblico tutte le domeniche estive e per il resto dell’anno tutti i giorni su prenotazione per gruppi. L’accesso per ricercatori, studiosi e tesisti al Centro di Documentazione dell’Industria Tessile è possibile su appuntamento.

www.fabbricadellaruota.it

Copyright e ph.credit Fabbrica della Ruota

Fabbrica della Ruota (esterni)

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.