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LA FIBER ART A PARATISSIMA START

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Paratissima per Start/Saluzzo Arte 2023
27 maggio – 18 giugno 2023
ESSENZIALE
Il Quartiere, Piazza Montebello 1, Saluzzo
A cura di Francesca Canfora

Per il secondo anno consecutivo, Paratissima è al fianco della manifestazione START/ SALUZZO sezione ARTE.

A partire da sabato 27 maggio 2023 alle ore 17.30 prende il via START ARTE con EFFETTO START – la Notte Bianca dell’Arte Contemporanea. In programma un percorso inaugurale a tappe che racconta una manifestazione disseminata negli spazi e nei palazzi saluzzesi. Il percorso partirà alle ore 17.30 in Castiglia per poi concludersi alle 19.30 presso gli spazi de Il Quartiere presso la Fondazione Amleto Bertoni con la mostra collettiva Essenziale a cura di Francesca Canfora.

Da domenica 28 maggio a domenica 18 giugno nella sede de Il Quartiere, in Piazza Montebello 1, sarà possibile visitare la 28ª Mostra di Arte Contemporanea di Saluzzo per la seconda volta Powered by PARATISSIMA. L’esteso progetto espositivo, dal titolo ESSENZIALE, a cura di Francesca Canfora si articolerà nelle ampie sale del Quartiere, Ex Caserma Musso, e coinvolgerà 27 artisti, che interpreteranno il tema Essenziale attraverso le più varie tecniche e linguaggi espressivi.

Elizabeth Aro, La musica segreta delle piante - Courtesy Galleria Gagliardi & Domke - Torino

“Indagando il concetto di essenziale – scrive Francesca Canfora – è istintivo pensare all’atomo come elemento primo costitutivo della realtà e, in relazione all’arte, al punto e alla linea come unità geometriche minime e basilari di rappresentazione del mondo, racchiudendo entrambe in sé il potenziale per descrivere e restituire la complessità dell’intero Universo. Punto e linea sono anche moduli semplici alla base di forme complesse di codificazione e di linguaggio: basti pensare all’alfabeto Morse, al codice Braille o ancora all’assonanza con il codice binario all’origine della programmazione informatica. Le infinite combinazioni di linee intere e spezzate hanno dato vita alla tradizione millenaria dell’I Ching, il libro dei mutamenti, strumento divinatorio utilizzato nella Cina antica per rivelare avvenimenti futuri.

Questa piccola digressione relativa al potenziale di unità elementari verso la costruzione di qualsiasi forma di struttura, anche estremamente complessa, riporta alla mente il celebre statement, inno della modernità, coniato da Ludwig Mies Van Der Rohe, Less is more.”

Tra le opere in mostra non manca la fiber art con l’installazione di Elizabeth Aro e il ciclo di lavori di Giulia Spernazza.

Giulia Spernazza, Tessuti inglobati, 2020. Micro installazione 90 x 8 x 8 cm . Cera, tessuto e filo

La ricerca artistica di Giulia Spernazza (Roma, 1979) induce essenzialmente al silenzio perché nasce da un ascolto profondo. L’intenzione è quella di rendere il proprio percorso assoluto, un cammino verso l’autenticità che può risuonare in chiunque osservi le sue opere. In tal senso l’importanza del vuoto, la trasparenza e la purezza sono espresse attraverso un linguaggio essenziale che mira a spogliarle di qualsiasi riferimento soggettivo. Nelle Opere in tessuto convive un misterioso contrasto tra la materia logora e un senso di leggerezza e sospensione, esse appaiono soggette allo scorrere del tempo ma al contempo emanano un senso di immobilità che sembra sospenderlo, oltrepassarlo. Dal punto di vista formale la ricerca è volta al minimalismo, attraverso l’inserimento equilibrato di pochi elementi scultorei e pittorici, i materiali scelti sono principalmente la carta giapponese, il tessuto e la cera.

Giulia Spernazza, L'eco del tempo, 2020. Cera su tessuto e filo 145 x 140 cm,

Giulia Spernazza dopo aver conseguito il diploma di Liceo Artistico, nel 2008 si laurea in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Espone in permanenza alla Galleria d’Arte Faber (Roma) e collabora con diverse Gallerie. Tra le principali esposizioni nel 2012 partecipa al Premio Adrenalina 2.0 presso il Macro Testaccio la Pelanda (Roma) e al Museo Centrale Montemartini (Roma). Nel 2013 viene invitata al 64° Premio Michetti presso il Museo Michetti (Francavilla al Mare) ), nel 2014 partecipa al Premio Adrenalina 3.0 al Macro Testaccio la Pelanda (Roma) e nel 2015 effettua la Mostra personale “Il coraggio dell’abbandono” alla Galleria d’Arte Faber (Roma). Nel 2018 espone alla mostra personale “natura pura” presso la Galleria d’Arte Faber (Roma), nel 2019 partecipa alla mostra collettiva “Ex Voto per arte ricevuta” presso il Museo Marino Marini (Firenze), al Premio Arteam cup, Villa Nobel (Sanremo) e alla IV Biennale del libro d’Artista, Fondazione Monti uniti di Foggia. Nel 2020 effettua le mostre personali “Strati d’animo”, a cura di Anna Lisa Ghirardi, presso il MuSa (Museo di Salò) e “Memories to preserve”, a cura di Barbara Pavan, alla Galleria d’Arte SCD Textile & Art (Perugia). Nel 2021 effettua la Mostra Personale “Vulnerabile”, a cura di Cristian Porretta, presso la Galleria d’Arte Faber, nel 2022 partecipa alla Mostra “The Soft Revolution”, 25WTA World Textile Art promosso da ArteMorbida, al Museo del Tessile di Busto Arsizio ed espone alla personale “MUTEVOLE”, a cura di Barbara Pavan, presso F’Art spazio arte contemporanea a L’Aquila. Nel 2023 una sua opera è stata esposta a Ex Ateneo di Bergamo Città Alta nell’ambito di Fiberstorming progetto del Salone Italia del WTA, promosso da ArteMorbida e tra gli appuntamenti di BG BS Capitali della Cultura. Le sue Opere sono state acquisite dal Museo Michetti (Francavilla al Mare) e dalla Civica Raccolta del Disegno di Salò (MuSa).

Giulia Spernazza, Nucleo, 2021. Cera su tessuto e tarlatana 95 x 140 cm.

L’installazione di Elizabeth Aro (Buenos Aires, 1961) dal titolo “La musica segreta delle piante” (anno 2019) è articolata in sette leggii/moduli in cui sono le piante a suonare la partitura, a creare le melodie. Ogni pianta è diversa e i suoni che producono cambiano in ogni momento, le loro scale sono sempre nuove, tutto crea un’armonia da leggere nella sua globalità. Secondo diverse ricerche condotte in varie università, il mondo vegetale comunica al proprio interno attraverso un linguaggio musicale, messaggi come note percorrono le fibre di specie diverse, componendo un’armonia. Questa installazione parla delle vibrazioni che le piante hanno dentro. Realizzata in velluto rosso, il colore d’elezione dell’artista, l’opera sollecita una riflessione urgente sul futuro e sulla sopravvivenza della specie umana a seguito dei cambiamenti climatici in atto, una sorta di promemoria sulla “(…) necessità di prendersi cura dell’ambiente, invertire i processi di degrado messi in atto dall’uomo, e cominciare a lasciarsi guidare dalle piante, dalla parte più grande e indifesa del pianeta.” E.A.

Elizabeth Aro, La musica segreta delle piante - Courtesy Galleria Gagliardi & Domke - Torino

Elizabeth Aro è nata in Argentina, ha vissuto in Spagna per 15 anni e in Italia negli ultimi 8. Ha studiato arte alla National School of Fine Arts Prilidiano Pueyrredón di Buenos Aires e Storia dell’arte all’Università di Buenos Aires. Ha ricevuto delle borse di studio che le hanno permesso di diventare artista residente presso la Fondazione Ratti di Como e la Fondation Australis, in Rotterdam, Foundation La Napoule Cannes, Francia e Citè International Des Arts, Paris, France. Le sue opere si possono trovare nelle collezioni della GAM (Galleria Arte Moderna Torino), MAMbA e MACRO (Museum of Contemporary Art Rosario) e in varie collezioni private in Argentina ed Europa. Interessata al rapporto psicologico ed emotivo degli esseri umani con il loro ambiente, Elizabeth Aro esplora i quali modi diversi gli ambienti architettonici influenzano lo spettatore – sia mentalmente che fisicamente: intervenendo o integrando, si impegna con installazione specifici, creando spazi di densità poetica dove la fantasia si fonde con la realtà. Elizabeth crea installazioni multimediali interdisciplinari in gallerie, contesti e spazi pubblici, sotto forma di sculture, fotografie e disegni.

Elizabeth Aro, La musica segreta delle piante - Courtesy Galleria Gagliardi & Domke - Torino