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L’arte inclusiva di Fulvio Morella: legno, tessuti e braille in mostra a Roma

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“Romanitas”
mostra personale di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassà
Dal 21 febbraio al 31 luglio 2023
lunedì-venerdì ore 10:30 – 13:00 / 15:30 – 19:00
Gaggenau DesignElementi
Lungotevere de’ Cenci 4, Roma

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: infocramum@gmail.com
+39 06 39743229, +39 371 1733120.

Il 21 febbraio 2023 in occasione della XVII Giornata Italiana del Braille è stata inaugurata al Gaggenau DesignElementi di Roma la mostra “Romanitas” di Fulvio Morella. L’artista, che si è fatto conoscere per aver portato la tornitura del legno nell’arte contemporanea, ha presentato un inedito ciclo di opere tessili, per meglio indagare l’idea di limite centrale nella sua ricerca. In mostra per la prima volta al fianco dei noti quadri-scultura in legno, il visitatore potrà scoprire fino al 31 luglio il corpo di opere tessili, realizzate ricamando su pregiati tessuti di Lelièvre Paris stelle bianche che vanno a costituire scritte in braille di Nietzche e Seneca. Si tratta del grande Sipario di Stelle, di due quadri e delle 71 fasce realizzate per la performance Romanitas.

Con queste opere Fulvio Morella porta avanti la propria ricerca incentrata sul braille “inventato” proprio a Parigi 200 anni fa: in questo alfabeto l’artista trova non soltanto la base della comunicazione per chi non ha un senso (la vista) ma un valore universale … simbolo della possibilità dell’essere umano di superare ogni forma di limite. L’arte diventa così un prezioso e unico ponte tra persone, Paesi e culture: “I limiti sono degli orribili costrutti umani. L’arte può e deve mostrarli in tutta la loro debolezza, far evolvere la percezione della realtà e quindi migliorare la società di cui non è specchio ma sprone”, ricorda l’artista in merito alla propria visione dell’arte.

Lo spazio romano di Gaggenau diventa una preziosa occasione per riflettere insieme e grazie alle opere di Morella sul futuro: l’artista nelle sue opere fonde in modo eclettico e inclusivo la visionaria e profetica filosofia di Friedrich Nietzsche con il valore emblematico dell’Antica Roma. Nelle inedite opere tessili, come in quelle in legno e braille, la Città Eterna è metafora stessa dell’esistenza umana in bilico tra gravitas e vanitas, che sempre ritornano. L’arte di Morella, sempre più caleidoscopica e ironica, si carica di una inedita dimensione figurativa che ci invita ad andare oltre al Sipario per diventare consapevoli artefici della nostra vita.

L’elemento che da sempre più caratterizza Fulvio Morella è la fruizione dell’opera in modo multisensoriale, anche attraverso il tatto. L’artista precisa sempre che “con le mani non solo fai, ma conosci il Mondo”. Le sue opere indagano la parzialità con cui riusciamo a conoscere il mondo esterno attraverso il solo uso degli occhi. Lo studio della relazione tra vista e realtà lo ha portato ad approfondire il braille, un linguaggio inventato nel 1823 da Louis Braille, il quale permette ancora oggi alle persone ipovedenti di scrivere, oltre che di leggere ed essere così parte attiva della comunità. A partire dal 2019 Morella sta dando forma al progetto Blind Wood in cui alla scultura dei primi anni aggiunge il braille, inteso come elemento sia estetico sia portatore di significato.

Gaggenau Scripta, Romanitas Fulvio Morella, credits Francesca Piovesan

Come spiega il curatore della mostra, Sabino Maria Frassà: “si tratta di un ciclo di opere universali in termini di fruizione oltre che di significato: vista, tatto ma anche suono si fondono nelle mani e negli occhi dello spettatore che è invitato a vivere queste opere con tutti i sensi. Evidente l’influenza futurista nell’approccio al linguaggio che ha spinto recentemente l’artista a completare il proprio percorso “olistico” nell’arte con la trasformazione del braille in stelle. Non soltanto più su legno ma anche su tessuto, le opere di Fulvio Morella vedono in un cielo stellato nascosti e seducenti messaggi in braille”.

I tessuti scelti dall’artista sono stati donati da Lelièvre Paris – uno dei più antichi e rinomati tessutai al mondo –  e sono caratterizzati non solo dall’estrema eleganza, ma anche da una incredibile sofficità al tatto: gli spettatori sono così “invitati” a vivere queste opere tessili, a toccarle e a superare fisicamente il grande “Sipario di Stelle” che separa gli spazi dello showroom di Gaggenau: questo gesto diventa nello spettatore motore e sprone interiore di cambiamento, del riuscire ad andare oltre l’apparenza e a scoprire la realtà in tutta la sua magnifica complessità.

Gaggenau Scripta, Romanitas Fulvio Morella, credits Francesca Piovesan

Fulvio Morella BIO

Fulvio Morella è nato in Valtellina nel 1971. Fin dall’infanzia ha imparato ad amare il legno nella falegnameria di suo padre, che produceva per lo più infissi. Da anni lavora nel settore bancario e ha deciso di approcciare il legno come materia di ricerca estetica e non più funzionale, anche se ama l’ambiguità tra arte e design. Le sue opere spesso a prima vista evocano oggetti di design con una chiara funzionalità (soprattutto vasi e piatti) la quale viene negata attraverso la sua stessa lavorazione. Dalla fine degli anni ’90 ha superato le tecniche della lavorazione del legno imparate da suo padre per approcciare la tornitura del legno alla base di tutte le sue opere. La creatività non ha né forme né confini prestabiliti. La sua ricerca artistica è la conseguenza di una continua ricerca – artistica e tecnica – sulla materia lignea e sull’interazione tra il legno e gli altri materiali. Forme geometriche, curve prive di eccessi e di fronzoli sono invece i segni distintivi della sua ricerca visiva. Nulla è un caso e la tensione alla perfezione e alla pulizia delle forme è una costante nelle sue opere. Per perseguire tale ambizione, da anni la ricerca visiva è solo l’ultimo anello di un lungo processo di sperimentazione e progettazione non solo materica, ma anche strumentale: fondamentale per l’artista è in primo luogo lo studio e la realizzazione di strumenti di lavoro all’altezza dell’obiettivo di superare i limiti della materia e della storia del legno. Di qui la necessità di ideare, progettare e spesso realizzare personalmente anche gran parte dell’attrezzatura impiegata. Un vecchio tornio in lastra è stato così riadattato meccanicamente alla lavorazione del legno, numerosi nuovi accessori sono stati progettati e infine realizzati dallo stesso artista. Tanti mesi di ricerca sulla strumentazione e la lavorazione interamente manuale hanno come risultato cicli di opere sempre molto limitati, dal momento che Fulvio Morella non crede nella serialità dell’opera d’arte: una volta superato il limite e completato a livello espressivo la sua ricerca, procede con una nuova ricerca e nuovi limiti da superare.

Ha partecipato a numerose mostre, tra cui le mostre personali Pars Construens al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano, FIAT LUX all’Istituto dei ciechi di Milano, entrambe realizzate insieme a Cramum. Sotheby’s ha selezionato la sua opera “Ali di Gabbiano” per la decima edizione dell’asta benefica “Scusate il disturbo”. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo del Braille di Milano.

Gaggenau Scripta, Romanitas Fulvio Morella, credits Francesca Piovesan