L’arte tessile e i fondali marini: Vanessa Barragão
Le immagini pubblicate nell’articolo sono state estratte dal sito web ufficiale dell’artista: https://www.vanessabarragao.com/
La giovane artista portoghese, 27 anni, ha esposto questa estate all’aeroporto di Heathrow, Londra, un grande arazzo con la mappa del mondo, dove la natura e il mare sono i veri protagonisti
Chi unisce l’arte tessile con i fondali marini? Vanessa Barragão. Chi scolpisce tessendo o ricamando coralli, fiori o alghe marine? Vanessa Barragão. Chi vuol dare voce alla tutela dell’ambiente con la sua arte? Vanessa Barragão.
Sono rimasta colpita da un suo arazzo. L’ho visto sulla pagina internet di questa giovane artista portoghese, di 27 anni. Eccola in posa, sorridente e felice, orgogliosa di fronte al suo capolavoro…che meraviglia!
BOTANICAL TAPESTRY – by Vanessa Barragão 2019 wool, cotton and jute – 600X200 cm – fonte: https://www.vanessabarragao.com/botanical-tapestry
L’arazzo è enorme – misure 6 metri per 2 – e rappresenta la mappa del mondo con tutta la sua rigogliosa natura. Si chiama ‘Botanical Tapestry’, e lo si può vedere all’aeroporto londinese di Heathrow. Fino a poco tempo fa era appeso al Terminal 2, ora è in cerca di una posizione permanente all’interno dello stesso scalo aeroportuale, ma rimarrà lì.
Vanessa Barragão è nata nel 1992 ad Albufeira, un paese di pescatori che si affaccia sull’Oceano Atlantico, nell’Algarve, sud del Portogallo. Il mare, ma anche la natura e la luna, sono le sue principali fonti di ispirazione. L’arte tessile il mezzo per concretizzare le sue visioni. Cresciuta in una famiglia di artigiani, tra il mare e la campagna. Il nonno aveva una fattoria ed era un falegname. Ma da piccola Vanessa guardava le nonne, magliaie esperte, fare uncinetto e cucire. Ha iniziato a creare vestiti per le sue bambole usando i loro scarti e così oggi tesse e cuce con la stessa filosofia: molti dei suoi filati sono infatti riciclati, sono i resti delle grandi industrie del tappeto portoghese. Secondo una filosofia antica e di nuovo molto attuale: evitiamo lo spreco!
BOTANICAL TAPESTRY (details)- by Vanessa Barragão 2019 wool, cotton and jute – 600X200 cm –
fonte: https://www.vanessabarragao.com/botanical-tapestry
Da bambina il contatto con il mare e le piante, da grande l’intenzione di creare ma rispettando la natura. Progetti ecologici, materiali ecologici e temi ecologici per sensibilizzare la società sui pericoli dell’inquinamento, sottolineando – come ha spiegato lei stessa – che la tutela dell’ambiente coinvolge tanti aspetti della nostra vita quotidiana: cibo, trasporti, vestiti, arredamento, energia e molto altro. E poi, studiando fashion design, la Barragão aveva imparato molto sui processi produttivi e scoperto che l’industria tessile, con i suoi macchinari, le lavorazioni delle fibre e la tintura chimica, è, purtroppo, particolarmente velenosa.
Dopo la laurea e la specializzazione in design di moda a Lisbona, Vanessa è andata a Porto, nord del Portogallo, dove ha iniziato a lavorare nella fabbrica di Beiriz, la maggiore produzione di tappeti di Porto. Dopo poco tempo, nel 2014, ha fondato il suo studio personale. Qui, con i ‘rifiuti’ della fabbrica, ha iniziato a fare i suoi primi pezzi. Tema dominante soprattutto il mare, o meglio l’Oceano con tutti i suoi colori: il profondo blu del fondale (che la “inquieta” come ha rivelato), le correnti, le alghe, le conchiglie, i coralli. Proprio loro, i coralli, tra le specie più minacciate del pianeta, sono ricamati in bianco, a sottolineare il progressivo depauperamento del mare.
BOTANICAL TAPESTRY (details)- by Vanessa Barragão 2019 wool, cotton and jute – 600X200 cm –
fonte: https://www.vanessabarragao.com/botanical-tapestry
Con queste opere è diventata piano piano famosa, ognuna è una piccola o grande scultura in cui sono combinate varie tecniche insieme: uncinetto, feltro, maglia e tessitura.
Nel grande arazzo del Terminal 2 di Heathrow c’è tutto questo: è una vivace mappa del mondo, dove il blu intenso del mare balza agli occhi. E nella terra ferma, c’è il verde e il giallo delle zone desertiche, qualche fiore colorato, sotto uno dei quali sparisce l’Italia. L’arazzo è stato commissionato da una partnership tra l’aeroporto di Heathrow e il Royal Botanic Gardens di Kew (Londra). È tutto fatto a mano: ci sono volute 520 ore di lavoro, 8 kili di juta e 42 kili di lana riciclata.
ll suo processo di lavoro Vanessa l’ha raccontato così. Di solito non disegna il suo progetto nel dettaglio: “Prima di iniziare, decido le dimensioni, la forma e le tonalità di colore che voglio usare. Le idee creative arrivano man mano e il risultato è sempre diverso. Sorprende anche me”. Non solo sorprende Vanessa, sorprende anche chi si imbatte in questa giovane artista portoghese!