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LE STELLE DI MISS LEAVITT

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La mostra di Ilaria Margutti dedicata alle stelle nel Castello di Adelaide a Susa per celebrare i 50 anni dalla fondazione dell’Associazione Astrofili Segusini
Dal 13 agosto al 7 ottobre.
Inaugurazione sabato 12 agosto 2023 alle ore 21:00

Associazione Astrofili Segusini: 50 anni di passione per l’astronomia celebrati con la mostra di Ilaria Margutti, artista tessile che ha ricamato le stelle di Henrietta Leavitt.

Susa (TO) – L’Associazione Astrofili Segusini è lieta di annunciare il raggiungimento di un traguardo storico: il 50º anniversario della sua fondazione. In occasione di questo significativo evento, l’Associazione ha il piacere di presentare la mostra dell’artista Ilaria Margutti, intitolata Le stelle di Miss Leavitt all’interno del suggestivo Castello della Contessa Adelaide a Susa.

Ilaria Margutti, Le variabili del cigno, ricamo su tela 280x75

Ilaria Margutti ha fatto del ricamo a mano il mezzo espressivo della sua ricerca artistica. Ispirandosi all’astronoma e matematica americana Henrietta Swan Leavitt, che ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo della conoscenza dell’universo, l’Artista ha intrapreso una straordinaria indagine che spazia al di là delle stelle.

Attraverso opere uniche ricamate a mano, invita il pubblico a esplorare il ricamo come un veicolo di indagine, intrecciandolo con le logiche del processo scientifico. Questa contaminazione tra le discipline caratterizza la sua arte, poiché la tecnica antica del ricamo si lega intimamente alla storia dell’arte e alla dimensione del femminile, ma anche alle mappe stellari che si celano dietro le sue tele, che rappresentano così l’universo invisibile e silenzioso.

L’opera di Margutti si snoda lungo le linee che collegano le galassie alle braccia protese, tramutando in ricamo le coordinate delle 1777 variabili nelle Nubi di Magellano registrate da Henrietta Leavitt tra il 1904 e il 1908. Questi dati, presenti nel resoconto pubblicato negli Annali dell’Osservatorio Astronomico di Harvard College, hanno costituito la base della ricerca della Leavitt sulla misurazione delle distanze tramite le cefeidi. Grazie a questa fondamentale ricerca, la visione dell’universo si è ampliata e ha aperto la strada alla scoperta dell’espansione dell’universo da parte di Edwin Hubble.

Ilaria Margutti, Le variabili del cigno, ricamo su tela 280x75. Detail
Ilaria Margutti, Le variabili del cigno, ricamo su tela 280x75. Detail

La mostra “Le stelle di Miss Leavitt” sarà inaugurata sabato 12 agosto 2023 alle ore 21:00 presso il Castello di Adelaide a Susa, con ingresso da Via Impero Romano 2.

Durante l’inaugurazione, l’Artista sarà presente per incontrare il pubblico e condividere la sua ispirazione creativa.

Successivamente Alberto Cora dell’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino interverrà sul tema “Cieli perduticome si è modificato il rapporto tra uomo e cielo”.

Dopo le 22:30 osservazione del cielo con telescopi sia dalla Specola dell’AAS sul tetto del Castello sia dal cortile.

Tutte queste attività saranno ad ingresso libero.

È prevista apericena con inizio alle 19:30, con quota di partecipazione e prenotazione, entro il 10 agosto, tramite e-mail (castellosusa@gmail.com).

Alla conclusione della mostra, sabato 7 ottobre, al Castello di Adelaide si terrà il 10° Barcamp “CieliPiemontesi”, l’incontro annuale di astrofili e astrofisici del Piemonte, con la presenza dell’Artista.

Ilaria Margutti, Le variabili del cigno, ricamo su tela 280x75. Detail

Ilaria Margutti, nata a Modena nel 1971, ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1997. Vive e lavora a Sansepolcro (AR). La sua carriera artistica si intreccia con l’insegnamento di Storia dell’Arte al Liceo Scientifico e con la collaborazione con gallerie sia in Italia che all’estero. Attraverso il ricamo, l’Artista esplora tematiche introspettive e identitarie, creando un linguaggio poetico denso di significati simbolici (www.ilariamargutti.com).

L’Associazione Astrofili Segusini è stata fondata il 9 ottobre 1973 da un gruppo di studenti liceali con l’obiettivo di diffondere la scienza e intraprendere ricerche amatoriali nel campo dell’astronomia. In questi cinquant’anni, l’Associazione ha operato con continuità e con attenzione al territorio, organizzando incontri, osservazioni astronomiche, corsi, mostre e viaggi, nonché numerosi eventi divulgativi rivolti a persone di tutte le età e scuole di ogni ordine e grado.

La sede dell’Associazione, situata nel Castello della Contessa Adelaide a Susa, è frutto di un accordo con l’Amministrazione comunale. Dotata di un osservatorio con strumenti flessibili, l’Associazione promuove la passione per l’astronomia e la diffusione della conoscenza scientifica, coinvolgendo giovani e adulti nel meraviglioso mondo dell’astrofisica.

Andrea Ainardi, presidente dell’Associazione Astrofili Segusini, e l’artista Ilaria Margutti invitano il pubblico ad unirsi a loro in questa occasione straordinaria per celebrare il connubio tra arte e scienza e riflettere sulle profondità misteriose dell’universo.

La mostra ha il Patrocinio della Città di Susa e della Società Astronomica Italiana (SAIt) ed è realizzata con la collaborazione del Museo Civico Castello di Adelaide e dell’Associazione Artemide.

Un ringraziamento particolare va a Erika Lacava per aver messo in contatto l’Associazione e l’Artista permettendo così di avviare il progetto.

Informazioni utili:

Ilaria Margutti

LE STELLE DI MISS LEAVITT

a cura di Barbara Pavan

dal 13 agosto al 7 ottobre 2023

Castello di Adelaide – SUSA (TO),

con ingresso da Via Impero Romano 2,

secondo il seguente orario:

venerdì-sabato-domenica ore 10-13 e 14-18

Inaugurazione: 12 agosto 2023, ore 21.00

Ilaria Margutti, Le variabili del cigno, ricamo su tela 280x75. Detail

“La natura è un bellissimo arazzo, del quale noi possiamo vedere solo il retro e, osservandone i fili lenti, proviamo a cercare di capire il disegno che sta davanti”

(J.D. Barrow – Le teorie del tutto)

La riflessione che solleva Ilaria Margutti attraverso il suo corpus di opere parte dalla tecnica per approdare alla scienza. L’Artista conduce l’osservatore a considerare il ricamo come possibilità di indagine nell’ambito delle logiche del processo scientifico in quell’ottica di contaminazione tra le discipline che caratterizza il nostro tempo. È una tecnica antica, fittamente intrecciata con la narrazione della storia e dell’arte non meno che con la dimensione femminile, intesa come quell’universo invisibile e silenzioso nel quale le donne hanno declinato per secoli la cifra della loro libertà creativa ed espressiva.

Nell’opera di Ilaria Margutti, lungo le linee che collegano le galassie alle braccia protese, sono riportate a ricamo le coordinate registrate da Henrietta Leavitt tra il 1904 e il 1908 delle 1777 variabili nelle Nubi di Magellano, prese dal suo resoconto pubblicato negli “Annali dell’Osservatorio Astronomico di Harvard College” composto di 21 pagine, di cui due lastre e 15 pagine di tabelle.

La ricerca della Leavitt relativa alla misurazione delle distanze tramite le Cefeidi attraverso il metodo della sovrapposizione delle lastre fotografiche di un dato periodo su quelle corrispondenti di un altro periodo, ha permesso di ampliare la visione dell’universo oltre le distanze calcolabili, rendendo tridimensionale la percezione dello spazio oltre il confine raggiunto fino ad allora e costituendo la base sulla quale Edwin Hubble ha successivamente scoperto l’espansione dell’universo.

In questo toccare con mano l’infinito restando seduta e concentrata in uno spazio circoscritto, l’Artista rintraccia il parallelo con il lavoro della Leavitt, quel movimento minimo che attraverso il filo, consente di collegare distanze tra mondi differenti in un processo crescente di espansione che avviene sotto il suo sguardo, tra le sue dita: Quando, anni fa, ho iniziato a ricamare, mi sono resa conto che, nella dimensione di una sedia e un telaio, avevo iniziato ad esplorare l’infinito. Gli spostamenti inaspettati, le logiche sovvertite e le dislocazioni dalle certezze, tutto questo mio modo di lavorare, in sintesi, è una disciplina che segue un ordine geometrico, dettagli invisibili che sorgono dalla precisione di esecuzione. Tutto ciò mi ha svelato un silenzioso dialogo tra razionale e irrazionale, tra logica e intuizione, tra ciò che posso controllare sul dritto della tela e ciò che mi sfugge e accade sul suo rovescio.

Nell’appassionarsi alla fisica delle particelle e poi successivamente ad alcuni argomenti dell’astrofisica, Margutti ha iniziato a trovare delle assonanze tra il suo modo di operare con il ricamo e le modalità di esplorare l’invisibile dell’universo, due facce della stessa medaglia, un retro e un verso di un tessuto in divenire.

Partendo dagli schemi della Leavitt, ha iniziato a riportare a ricamo le “stelle nere nelle notti bianche” che emergevano dalle sue lastre sovrapposte, tracciando allo stesso tempo, sul retro della tela, una rete di distanze e connessioni fatte di filo nero, un disegno di geometrie in espansione che non dipendono dalla volontà dell’Artista ma dallo spostamento dell’ago da un punto all’altro e che svela direzioni che sul davanti non possono essere percepite, e viceversa.

La citazione di Barrow trova corpo in questo gesto:

il processo si svela solo nel suo farsi.

Testo di Barbara Pavan

Ilaria Margutti, Laniakea ricamo su tela. Detail
Ilaria Margutti, Laniakea ricamo su tela. Detail