Interviste

MICHAEL SYLVAN ROBINSON

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*Foto in evdidenza: Front view of “Venus Rising: a Contemporary Invocation” by Michael Sylvan Robinson. Sculptural garment, textile collage with machine and hand-stitching, beading, hand-stenciled poetic text 28″ x 38″ x 2″ (2019) was exhibited by the Society for Embroidered Work during Rome Art Week 2021, and is currently exhibited in “Adorned: Inspired by Fabric and Fashion” at the Annmarie Sculpture Garden and Arts Center in Solomons, Maryland

Nella pratica artistica di Michael Sylvan Robinson arte, scultura, moda, street art e attivismo queer sono indissolubilmente intrecciati. L’artista utilizza una molteplicità di tecniche e materiali sovrapponendo tessuti selezionati in collage stratificati rifiniti con cuciture a macchina e a mano e perline in una sovrabbondanza di dettagli che conduce l’osservatore verso l’interno dell’opera e la sua struttura concettuale.

Fiber artist genderqueer, educatore, Robinson ha conseguito il MFA in Arti Interdisciplinari presso il Goddard College (2008) e un BA al Bennington College con un’enfasi sulla danza e sul teatro. Dall’esperienza di costumista e artista performativo, ha sviluppato una ricerca orientata verso la fiber art realizzando opere bidimensionali, sculture indossabili e installazioni esposte in ambito internazionale in gallerie private e sedi istituzionali e museali – a Palazzo Velli per la Rome Art Week, SPRING/BREAK Art Show, il National Queer Arts Festival di San Francisco e il Wisconsin Museum of Quilts e FiberArt.

Il suo lavoro in cui coniuga arte e moda è stato fotografato per Vogue Germania e un’opera commissionata e indossata al Met Gala nel 2021 da Jordan Roth, produttore teatrale, una collaborazione raccontata in un’intervista rilasciata a Vogue.

"Venus Rising: a Contemporary Invocation" retro, di Michael Sylvan Robinson. Indumento scultoreo, collage tessile con cuciture a macchina e a mano, perline, testo poetico stencilato a mano 28" x 38" x 2" (2019) è stato esposto dalla Society for Embroidered Work durante la Rome Art Week 2021, ed è attualmente esposto in "Adorned: Inspired by Fabric and Fashion" all'Annmarie Sculpture Garden and Arts Center di Solomons, Maryland

Genderqueer fiber artist, attivista, educatore: mi racconti chi è Michael Sylvan Robinson e come si racconta attraverso la pratica artistica?

Mi chiamano Sylvan, uso il mio nome completo professionalmente e per le formalità, ma solo Sylvan nella vita di tutti i giorni. Uso i pronomi loro/lui. Mi sono riconosciuto come genderqueer per la maggior parte della mia vita, anche se ci sono stati momenti in cui ho tenuto quella consapevolezza un po’nascosta e l’ho espressa poco a livello esteriore. Ora, a metà della mia vita, mi sento molto ispirato e rigenerato dal riconoscermi in questa espansione generazionale dell’espressione e dell’identità di genere.

Il mio lavoro in questo mondo è un’intersezione di arte, attivismo ed educazione artistica. Tutti e tre questi percorsi si sono intrecciati nei miei primi anni formativi come giovane persona queer a New York City alla fine degli anni ’80 e nei primi anni ’90. All’inizio ero un costumista, un artista performativo e un drag performer, e queste esperienze hanno costituito una grande base per la mia pratica di fiber art di oggi!

Durante quei primi anni a New York, ho partecipato agli incontri e alle azioni di Queer Nation e ACT UP mentre molti dei miei amici stavano morendo a causa delle complicazioni dell’AIDS; essere utile, prendersi cura degli altri e della comunità ha significato molto per il mio sviluppo come persona. Oggi sono un membro attivo di Gays Against Guns, un gruppo di azione diretta nonviolenta che cerca di fermare l’epidemia di violenza delle armi da fuoco. Metto la mia arte a disposizione di questo lavoro, creando indumenti commemorativi da indossare nelle azioni e nelle veglie commemorative. Faccio ricerche su coloro che sono stati uccisi dalla violenza delle armi da fuoco e cerco di condividere ciò che riesco a imparare sulla loro vita in modo che, grazie alle nostre azioni, siano onorati e ricordati.

Met Gala 2021, Jordan Roth in Michael Sylvan Robinson, courtesy Michael Sylvan Robinson

Da dove viene – dove e quando è nata – la tua predilezione per il medium tessile?

Uno dei posti nei quali mi sentivo più al sicuro al college era il negozio di costumi. Da giovane ero molto ispirato dalla moda e dal creare costumi. Come adolescente negli anni ’80 c’erano molte icone di genere non conforme a cui ispirarsi – Boy George, Annie Lennox, Prince – sono stati alcuni dei primi video musicali che ricordo di aver visto, e in quegli anni ho indossato trucco e abiti deliberatamente genderfluid mentre esploravo la mia creatività e la mia identità personale.

Quando sono tornato al Goddard College per conseguire un MFA, ho orientato le mie abilità nel progettare e realizzare costumi verso una pratica più incentrata sulle arti visive. Ho partecipato a una conferenza di sviluppo professionale a Baltimora come parte del mio lavoro di insegnamento. Una delle relatrici era l’incredibile Joyce J. Scott, che ha condiviso con noi la sua arte interdisciplinare e il suo amore per i materiali, compresa la lavorazione con le perline. Subito dopo la conferenza sono andato in un negozio del posto e sono tornato a casa con i miei primi barattoli di perline di vetro dai colori vivaci, ancora oggi una componente importante del mio lavoro. Sono attratto dalla decorazione per la sua capacità di deliziare l’occhio ma la bellezza del mio lavoro è anche un invito a confrontarsi con un messaggio militante o con progetti tematici impegnativi che fanno parte del mio modo di fare arte.

La lavorazione manuale è un aspetto importante di tutto il mio fare arte, è una pratica intensa. A volte mi sento come una specie di ragno fatato che ricama avidamente con colori brillanti e perline scintillanti, e altre volte mi sento come Tremotino che fila la paglia in oro con scadenze sempre più veloci e ravvicinate. Il mio studio è a casa mia, e questo mi aiuta a mantenere i progetti a lungo termine in continuo sviluppo anche se ho solo poco tempo a disposizione nello studio quando torno da scuola.

Met Gala 2021, courtesy Michael Sylvan Robinson
Met Gala 2021. Detail. Courtesy Michael Sylvan Robinson
Met Gala 2021. Detail. Courtesy Michael Sylvan Robinson
Met Gala 2021, courtesy Michael Sylvan Robinson
Met Gala 2021, courtesy Michael Sylvan Robinson

Corpo, abito, identità: qual è secondo te la relazione tra questi elementi e come sono declinati nelle tue opere?

Spesso il mio lavoro riguarda l’assenza del corpo, realizzo abiti scultorei che sono pezzi commemorativi, che sottolineano un’assenza. Il mio “Mourning Jacket for a Sweet Satyr: In Remembrance of Eric J. Ginman 11/13/69-7/19/97” è stato originariamente proposto come costume per il Bennington College 24 Hour Play Event del 2019, e attraverso un incredibile processo di collaborazione con la drammaturga Maia Villa e il regista David Drake, l’indumento commemorativo è stato incorporato in una nuova, breve opera teatrale intitolata Remembrance.

Questa occasione mi ha spinto di nuovo a fare vestiti, e il pezzo è stato poi esposto al Wisconsin Museum of Quilts and Fiber Arts. Eric ed io eravamo amanti sia prima che mi laureassi al Bennington College che dopo, e lui morì, per complicazioni legate all’AIDS, cinque anni dopo la sua stessa laurea e prima di raggiungere i 30 anni, nel 1997. Mi mandava dei bellissimi autoritratti che per anni ho tenuto per me e che poi ho fatto stampare su seta come parte del processo di collage tessile per quest’opera. A volte mettiamo da parte il lutto finché non c’è spazio e presenza per tornare a quel dolore.

Inizialmente, quando sono tornato al corpo, facevo opere di attivismo e in particolare opere commemorative da indossare alle azioni e alle proteste contro la violenza delle armi come parte del mio lavoro con Gays Against Guns, un gruppo di azione diretta nonviolenta che combatte l’epidemia della violenza causata dalle armi da fuoco negli Stati Uniti.

Sto lavorando a una serie di indumenti d’arte indossabili che nascono dalla mia continua ricerca che identifica e onora le persone uccise da armi da fuoco, ora sto iniziando un indumento commemorativo specifico per il terzo anno. Ho indossato questi indumenti durante azioni e veglie, ma più frequentemente mi piace esporli senza l’indossatore, il che offre all’osservatore il senso degli spazi vuoti un tempo occupati dai vivi.

Ultimamente, sto anche creando abiti di fashion arte che veicolano messaggi impegnati attraverso l’uso di testi ricamati a mano e arricchiti di perline, questo è particolarmente visibile nell’elaborato collage tessile che ho progettato per il produttore teatrale Jordan Roth, da indossare al Met Gala nel settembre 2021, ispirato alla prosa originale di Roth che descrive l’espressione del genere e dell’ identità indossate come un abito, sempre in uno stato di manifestazione e rivelazione, di cambiamento. Ho potuto lavorare con un team incredibile della rivista Vogue, tra cui l’editore Michael Philouze e il maestro sarto Bill Bull.

"Priestessing the Work of Healing" di Michael Sylvan Robinson è apparso su Vogue Germania (aprile 2021) con la fotografia di Guinevere Van Seenus, ed è stato esposto allo SPRING / BREAK Art Show a NYC, settembre 2021 in una mostra curata da Katrina Majkut. Abito d'arte indossabile con collage tessile, testo stencilato e stampa a blocchi di legno con cucitura a macchina e a mano, paillettes e perline, bottoni su tessuto; questo pezzo utilizza anche resti regalati dal workshop Pride Flag di Gilbert Baker (2021) h: 60" x w: 24" x 34" Photo credit: Paul Takeuchi
"Priestessing the Work of Healing" di Michael Sylvan Robinson è apparso su Vogue Germania (aprile 2021) con la fotografia di Guinevere Van Seenus, ed è stato esposto allo SPRING / BREAK Art Show a NYC, settembre 2021 in una mostra curata da Katrina Majkut. Abito d'arte indossabile con collage tessile, testo stencilato e stampa a blocchi di legno con cucitura a macchina e a mano, paillettes e perline, bottoni su tessuto; questo pezzo utilizza anche resti regalati dal workshop Pride Flag di Gilbert Baker (2021) h: 60" x w: 24" x 34" Photo credit: Paul Takeuchi
"Love Letter to Queer Descendants" di MIchael Sylvan Robinson è stato esposto al Wisconsin Museum of Quilts and Fiber Arts (2021) e al Textile Center of Minneapolis (2020). Indumento scultoreo con collage tessile, testo stencilato e stampa a blocchi di legno con cucitura a macchina e a mano, paillettes e perline, bottoni su tessuto (2021) h: 28" x w: 32" x 2" Photo credit: Paul Takeuchi
"Love Letter to Queer Descendants" di MIchael Sylvan Robinson è stato esposto al Wisconsin Museum of Quilts and Fiber Arts (2021) e al Textile Center of Minneapolis (2020). Indumento scultoreo con collage tessile, testo stencilato e stampa a blocchi di legno con cucitura a macchina e a mano, paillettes e perline, bottoni su tessuto (2021) h: 28" x w: 32" x 2" Photo credit: Paul Takeuchi
"to ward off late stage capitalism" di MIchael Sylvan Robinson è stato mostrato allo SPRING / BREAK Art Show a NYC, Sept 2021 in mostra curata da Katrina Majkut. Indumento scultoreo con collage tessile, testo stenciled e stampa a blocchi di legno con cucitura a macchina e a mano, paillettes e perline, bottoni su tessuto (2021) h: 28" x w: 32" x 2" Photo credit: Paul Takeuchi
"to ward off late stage capitalism" di MIchael Sylvan Robinson è stato mostrato allo SPRING / BREAK Art Show a NYC, Sept 2021 in mostra curata da Katrina Majkut. Indumento scultoreo con collage tessile, testo stenciled e stampa a blocchi di legno con cucitura a macchina e a mano, paillettes e perline, bottoni su tessuto (2021) h: 28" x w: 32" x 2" Photo credit: Paul Takeuchi

Oltre al tessuto, utilizzi moltissimi altri materiali. Come li scegli e hanno un significato intrinseco, un valore semantico in sé? E quanti sono materiali di recupero o di scarto?

Ammetto di avere un occhio e un tocco piuttosto acuti per le decorazioni! Vivendo a New York, quando acquisto dei tessuti, investo in materiali attraverso le aziende del Garment District. Dato che il mio lavoro consiste nel mettere insieme piccoli pezzi per creare forme più grandi, non ho bisogno di molti metri di un solo tessuto, e penso ad alcuni dei miei “ingredienti” tessili come un cuoco che usa lo zafferano, una piccola quantità è sufficiente.

Riutilizzo alcuni dei miei materiali, specialmente quando le persone mi danno tessuti o oggetti di famiglia come gioielli vintage, bottoni o accessori per il cucito. Ho fatto lavori che sono stati specificamente progettati con elementi riciclati o dove ho usato materiali alternativi, ma questo non è il mio approccio principale, anche se apprezzo molto gli artisti e i designer che hanno questi intenti nel cuore del loro lavoro e della loro pratica.

Sylvan wearing "Pulse: We Remember" memorial garment marshaling at Marking Five Years: Pulse Vigil with Gays Against Guns (NYC, 2021) Photo courtesy of the artist.
Sylvan wearing "Pulse: We Remember" memorial garment marshaling at Marking Five Years: Pulse Vigil with Gays Against Guns (NYC, 2021) Photo courtesy of the artist.
Sylvan wearing memorial garment "In Remembrance: We Honor the Lives of Those Lost in 2020 to Gun Violence" marshaling Transgender Day of Remembrance Vigil with Gays Againts Guns. (NYC, 2020) Photo credit: Paul Rowley
Sylvan wearing memorial garment "In Remembrance: We Honor the Lives of Those Lost in 2020 to Gun Violence" marshaling Transgender Day of Remembrance Vigil with Gays Againts Guns. (NYC, 2020) Photo credit: Paul Rowley

Le tue opere sono estremamente fitte e dense di elementi. Come prendono forma, come procedi partendo dalla prima idea fino al lavoro finito? E questa densità ha una cifra assertiva?

Lavoro a diversi pezzi contemporaneamente, a volte nell’arco di un paio d’anni per i lavori più grandi, dato che il mio processo richiede molto lavoro manuale. A volte possono passare diversi anni prima che io arrivi a sviluppare un’idea che avevo precedentemente abbozzato, ma sono anche attratto dall’ iniziare nuove cose, così ci sono sempre molti pezzi “non del tutto finiti”, e altri lavori che vengono chiusi più rapidamente. Inoltre ho iniziato ad accettare commissioni e queste hanno processi specificamente connessi al mecenate ispirato (e che mi ispira)! Sono d’accordo che il mio lavoro è intensamente impreziosito, stratificato, si potrebbe anche descrivere come ” sovraccarico”; ci sono momenti in cui considero cosa potrebbe significare per me applicare un “tocco più leggero “. Voglio davvero che tutti i dettagli siano speciali, lavoro tutto a mano per rendere ogni strato aggiuntivo una realizzazione unica. L’uso del testo è presente nella maggior parte del mio lavoro, ma ci sono volte in cui scelgo di approcciarmi a una particolare serie o a un pezzo senza usare parole o immagini.

"Mourning Jacket for a Sweet Satyr: In Remembrance of Eric J. Ginman 11/13/69-7/19/97" indumento scultoreo di Michael Sylvan Robinson h: 52' x w: 26" x d: 9" (2021) vista frontale. Photo credit: Paul Takeuchi

Quanto sono autobiografici i tuoi lavori e quanto si intrecciano, per te, arte e vita?

Alcuni dei miei lavori sono specificamente autobiografici, ma più spesso, creo da una ricerca su qualcosa che mi interessa o mi mette in discussione, cerco di esplorare questi temi con modalità che invitano anche gli altri a riflettere. È vero che tutto quello che faccio ha una connessione diretta con il mio attivismo e le mie pratiche spirituali, perché il mio fare arte è una pratica profondamente radicata e personale.

Come si è evoluto il tuo lavoro artistico?

Inizialmente, in qualità di designer di costumi, il mio lavoro era caratterizzato da modelli e colori molto audaci. Dopo un discreto successo nel design, sia a scuola che nel teatro professionale, ho notato che preferivo fare abiti che non fossero per forza legati a uno specifico attore o ruolo, e sono tornato alla scuola di specializzazione indirizzando le mie capacità di costumista verso una pratica più specifica nelle arti visive e nella fiber art, creando capi scultorei che non erano destinati a essere indossati, così come opere bidimensionali. Ultimamente, ho ripreso a fare opere che sono anche pezzi di abbigliamento indossabili.

"In ricordo: We Honor the Lives of Those Lost in 2020 to Gun Violence" indumento scultoreo di Michael Sylvan Robinson h: 52' x w: 50" x d: 14" (2021), dettaglio. Credito fotografico: Paul Takeuchi

Qual è l’opera che più ti rappresenta e perché?

Per molti versi, il lavoro che più mi appartiene è l’abito di moda artistica commissionato e indossato da Jordan Roth per il Met Gala. È interessante che io consideri quest’opera così intima quando è stata creata ricamando le parole di Roth, con le perline sulla superficie del collage tessile; ma la creazione di quest’opera speciale è nata soprattutto dalle nostre conversazioni su moda e sessualità, sull’espressione dell’identità di genere, e su come queste aree di esplorazione fossero importanti per l’approccio di Jordan al tema del Met Gala di quell’anno.  Tutto ciò che so fare, e al di là di tutto ciò che avrei mai immaginato di provare, l’ho potuto sperimentare attraverso questa incredibile opportunità. È stata davvero un’esperienza che mi ha cambiato la vita!

"In ricordo: We Honor the Lives of Those Lost in 2020 to Gun Violence" indumento scultoreo di Michael Sylvan Robinson h: 52' x w: 50" x d: 14" (2021). Credito fotografico: Paul Takeuchi

A cosa stai lavorando e cosa stai progettando per il futuro?

Ho iniziato una nuova serie di piccoli busti scultorei in collage tessile, una serie “oracolo”, e sono estremamente ispirato dal processo e da queste opere finora; c’è sicuramente una sensazione di rammendo/riparazione delle rovine che è molto evocativa e attuale, mentre il lavoro è un deliberato, mirato assemblaggio di pezzi tessili molto piccoli lavorati a mano, quindi un processo molto intimo, ripetitivo e intenzionale. Sono stato fortemente ispirato da un recente viaggio a Roma e da una visita a Pompei. Ricordo vividamente un viaggio d’infanzia a Pompei, e questa è stata un’opportunità per rivivere quella visita avendo acquisito solide conoscenze di storia dell’arte. Nei tempi instabili in cui viviamo, mi sono soffermato a considerare il ruolo dell’artigianato e dell’arte in risposta alle sfide della nostra epoca, come nel mio pezzo “to ward off late stage capitalism” (per scongiurare il capitalismo in fase avanzata) del 2021 che è stato esposto nello SPRING / BREAK Art Show questo autunno.

Inoltre, dopo un ritardo un po’ più lungo del previsto, sto riprendendo alcuni lavori di fashion art, opere indossabili che si evolvono dall’abito commissionato per il Met Gala che ho disegnato per Jordan Roth. Ora sto lavorando con la costumista Kim Griffin, che mi ha aiutato a realizzare l’abito per il Met Gala, a una mini collezione di mantelle per la mia serie “protective wear for urban faeries”. Sono anche entusiasta di unirmi al Bennington College, in autunno, come membro di facoltà aggiunto (ed ex-alunno), insegnando un corso di arte/moda/attivismo che culminerà in un progetto collaborativo e intergenerazionale di moda artistica!

Courtesy Michael Sylvan Robinson
Courtesy Michael Sylvan Robinson

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.