THE PIONEERS

PAOLA BESANA

This column will present twice a month a historical figure of Italian Fiber Art, present in the book Fiber Art Italiana. I Pionieri.

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Paola Besana (Breno1935, Milan 2021) combined her high school studies with several educational trips, including in 1958 encountering weaving for the first time in Scandinavia, where she bought a loom with which, upon returning to Italy, she began to weave as a self-taught weaver. Then from 1961 to 1963 she was in the United States where she improved technically in California and New York, studying weaving with Lily Blumenau, Trude Guermonprez and Jack Lenor Larsen, then in England with Ann Sutton.

Returning to Italy in 1968 she opened the “Studio di Tessitura Paola Besana” in Milan and in 2016 the “Associazione Studio di Tessitura Paola Besana.” Active in weaving, teaching, a member of the Italian section of the Word Crafts Council, she has been a pioneer, a mentor and a reference point for many Italian fiber artists. Since the opening of the Weaving Studio she has alternated between research, experimentation, teaching and Fiber Art. Today an archive of 1650 books related to the world of textiles can be consulted in her Studio. 001

Il Magnifico Rettore, Paola Besana

Among her earliest artistic works Intreccio (1971) delineates the sense of her proceeding: the manual arrangement of a single thread that is both warp and weft. In the same year she was invited by Umbro Apollonio to exhibit at the Fifth Lausanne Biennial, where she brought one of her best-known works, Distrazione lombarda, whose title ironically plays on the double meaning of the word “distraction,” understood both as carelessness and as “the exit of a tendon from its natural seat.” Her works are all full of wit and accompany the sense of technique with the words that describe it, as in Magnifico R. (1968), which alludes to a palatial University Rector, proud of her purple ceremonial toga. (002)

Una strada lunga

In her long practice she creates tapestries, mini-textiles, open geometric figures that can be modified through manipulation with perspex rods or bars. In: Una strada lunga (1978) she inserts wooden rods into a canvas of wool and cotton, weaving them into the wefts so that, as she says, “It becomes entangled, as happens to many things in life.” (003) In the installation Quel chiodo fisso (1979) there are three planes of different colors, to represent three women united by the weaving and a fourth plane, green, running through them; the three characters are possessed by a fixed nail (the orange line), just “like situations and experiences that can cross each other and be crossed by the same fixation at the same time,” she explains. (004) In Piani (1986) she drapes one of the two planes of a double fabric in complementary red and green tones onto a screen-printed picture, which, through the central cut and the twisting of the second plane of the fabric, creates an illusory perspective play.

Quel chiodo fisso -1979

Each texture is seen as a structure on which to freely intervene to transform it into something other than itself. In Kite (1994), the folding of the four fabric flaps, in complementary colors, shows a volumetric reading of oppositions: front and back, solid color and mélange, balance and dynamism, highlighting how Besana succeeds in expressing even in the small format the search for three-dimensionality and perceptual ambiguity, through the contrast of surfaces and colors.

Piani-1986

Between the 1980s and 1990s she received a major commission of works for two important cruise ships and made, together with her two partners Paola Bonfante and Lalla Ranza, four large tapestries for the lounges and 680 variable multiple pieces for the cabins, inspired by her work Diagonale 4 (1985), in which she had woven printed streamers in sections, resulting in complex and purely random designs; in the new works, however, the streamers are replaced by textile webbing printed on original Studio designs. In the work: A Passeggio (2011) she intersects four layers of double fabric in vivid contrasting colors, showing the constants of working with exposed warps to simulate, as the title suggests, a merry stroll. (007)

A passeggio-2011

nterested in “other” textile cultures, she makes several trips to Europe, Mexico, Guatemala, Peru and Syria, conducting a methodical study and rigorous collection of the different traditional local textile structures, not only loom. Knowledge that she reworks in some of her works, such as in Chancaycat where, fascinated by the Peruvian textile culture, she uses a rare Andean technique, weaving twists of hemp webbing partially dyed in indigo and alternating the working of the woven and open parts, thus obtaining an interesting openwork effect.

In Paola Besana’s artistic journey, each work interweaves skillful textile technique, constant experimentation and a good dose of playful and colorful irony.

I PIONIERI

PAOLA BESANA

Questa rubrica presenterà due volte al mese una figura storica della Fiber Art Italiana, presente nel libro di Renata Pompas.

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Paola Besana (Breno1935, Milano 2021) abbina gli studi superiori a diversi viaggi di formazione, tra cui nel 1958 incontra per la prima volta la tessilità in Scandinavia, dove compra un telaio con cui, tornata in Italia, inizia a tessere da autodidatta. Quindi dal 1961 al 1963 si trova negli Stati Uniti dove si perfeziona tecnicamente in California e a New York, studiando tessitura con Lily Blumenau, Trude Guermonprez e Jack Lenor Larsen, poi in Inghilterra con Ann Sutton.

Rientrata in Italia nel 1968 apre a Milano lo “Studio di Tessitura Paola Besana” e nel 2016 l’”Associazione Studio di Tessitura Paola Besana”. Attiva nella tessitura, nell’insegnamento, socia della sezione italiana del Word Crafts Council, è stata una pioniera, una mentore e un punto di riferimento per molti fiber artisti italiani. Sin dall’apertura dello Studio di Tessitura ha alternato la ricerca, la sperimentazione, l’insegnamento e la Fiber Art. Oggi nel suo Studio è consultabile un archivio di 1650 libri legati al mondo del tessile. 001

002 - Il Magnifico Rettore, Paola Besana

Tra le prime opere artistiche Intreccio (1971) delinea il senso del suo procedere: la disposizione manuale di un unico filo che al tempo stesso è ordito e trama. Nello stesso anno è invitata da Umbro Apollonio a esporre alla V Biennale di Losanna, dove porta una delle sue opere più note: Distrazione lombarda, il cui titolo gioca ironicamente sulla doppia accezione della parola “distrazione”, intesa sia come sbadataggine, sia come “uscita di un tendine dalla sua sede naturale”. Le sue opere sono tutte ricche di arguzia e accompagnano il senso della tecnica con le parole che la descrivono, come nel Magnifico R. (1968), che allude a un paludato Rettore di Università, fiero della sua toga cerimoniale viola. (002)

003 - Una strada lunga, Paola Besana

Nella sua lunga attività crea arazzi, minitessili, figure geometriche aperte e modificabili tramite la manipolazione con bacchette o barre di perspex. In: Una strada lunga (1978) inserisce in una tela di lana e cotone delle barre di legno, intessendole con le trame affinché, come dice: “Si ingarbugli, come succede a molte cose nella vita”. (003) Nell’installazione Quel chiodo fisso (1979) ci sono tre piani di colori diversi, per rappresentare tre donne unite dalla tessitura e un quarto piano, verde, che le attraversa; i tre personaggi sono posseduti da un chiodo fisso (la linea arancione), così “come le situazioni e le esperienze che possono attraversarsi a vicenda ed essere al contempo attraversate da una stessa fissazione”, spiega. (004) In Piani (1986) tende su un quadro serigrafico uno dei due piani di un tessuto doppio nei toni complementari rosso e verde che, tramite il taglio centrale e la torsione del secondo piano del tessuto, crea un gioco prospettico illusorio.

004 - Quel chiodo fisso -1979, Paola Besana

Ogni tessitura è considerata come una struttura su cui intervenire liberamente per trasformarla in altro da sé. In Kite (1994) la ripiegatura dei quattro lembi del tessuto, in colori complementari, mostra una lettura volumetrica di opposizioni: fronte e retro, tinta unita e mélange, equilibrio e dinamicità, evidenziando come Besana riesca a esprimere anche nel piccolo formato la ricerca della tridimensionalità e dell’ambiguità percettiva, tramite il contrasto delle superfici e dei colori.

005 -Piani-1986, Paola Besana

Tra gli anni Ottanta e Novanta riceve una importante commissione di opere per due importanti navi da crociera e realizza, insieme alle due socie Paola Bonfante e Lalla Ranza, quattro grandi arazzi per i saloni e 680 pezzi multipli variabili per le cabine, ispirati alla sua opera Diagonale 4 (1985), in cui aveva intessuto delle stelle filanti stampate a sezioni, ottenendo disegni complessi e puramente casuali; nei nuovi lavori invece le stelle filanti sono sostituite da fettucce tessili stampate su disegni originali dello Studio. Nell’opera: A passeggio (2011) interseca quattro strati di tessuto doppio in vivaci colori contrastanti, mostrando le costanti della lavorazione con gli orditi a vista, per simulare, come suggerisce il titolo, un’allegra passeggiata. (007)

006 - A passeggio-2011, Paola Besana

Interessata alle culture tessili “altre”, compie diversi viaggi in Europa, Messico, Guatemala, Perù e Siria, conducendo uno studio metodico e una raccolta rigorosa delle diverse strutture tessili locali tradizionali, non solo a telaio. Saperi che rielabora in alcune sue opere, come in Chancaycat dove, affascinata dalla cultura tessile peruviana, utilizza una rara tecnica andina, intrecciando torsioni di fettucce di canapa parzialmente tinte in indaco e alternando la lavorazione delle parti tessute e di quelle aperte, ottenendo così un interessante effetto traforato.

Nel percorso artistico di Paola Besana ogni opera intreccia una sapiente tecnica tessile, una costante sperimentazione e una buona dose di giocosa e colorata ironia.

Renata Pompas

Renata Pompas è giornalista, saggista e docente; i suoi campi di interesse e applicazione sono: il Colore, il Textile Design e la Fiber Art. Ha lavorato come textile designer per la moda e per la casa, è stata direttore del corso Digital Textile Design ad Afol Moda dove ha insegnato progetto e colore. Ha tenuto lezioni e seminari in Università e Accademie in Italia e all'estero, ha organizzato seminari aziendali, corsi privati individuali e collettivi. Ha pubblicato diversi libri, articoli, testi in catalogo, relazioni in Convegni nazionali e internazionali.  www.color-and-colors.it