PATRIZIA BONARDI – PIENI DI VUOTO
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A cura di Miroslava HÁJEK
01|04 – 03|06|2023
La Via Lattea
Via Peyron 17/f – Torino e-mail: vialattea.to@gmail.com
La mostra ha il patrocinio dell’Accademia Albertina di Belle arti di Torino e del MAU
Abstract
Diamo senso alle nostre vite pur nella confusione del presente individuale, interpersonale e sociale? Il nostro punto di vista è talmente unico da essere difficilmente conoscibile, nonostante in noi vi sia il desiderio di dialogare.
Viviamo solitudini profonde a cui a volte aspiriamo come riparo dalle intemperie relazionali, ma nella cura reciproca quotidiana cerchiamo la dignità dei nostri giorni terrestri.
Cos’è il vuoto che ci riempie nonostante gli sforzi per prendere forma e scegliere direzioni coraggiose? Pare un vuoto da ascoltare, messaggio di umiltà, leggerezza matura che permette di accogliere la vita, facendoci attraversare dalla non solidità delle nostre esistenze.
In questo vuoto umile accogliamo un’essenza di finitezza. Sentiamo il rispetto per la morte di ogni uomo.
Nel profondo silenzio dei momenti di passaggio, nei momenti in cui le vite delle persone ci lasciano, la loro perdita risuona in noi.
Vorremmo che le loro esistenze liberate dalle gabbie esistenziali, trovassero luce ascendendo piene di vuoto.
In questa ricerca esistenzialista si pone Patrizia Bonardi nella personale PIENI DI VUOTO, in cui l’artista propone tre nuovi lavori, in dialogo con la grande installazione Nassa e il dittico Identità entrambe a Torino. Questi due lavori sono caratterizzati dalla presenza di una delle unità minime di Bonardi, il bendaggio medico intinto nella cera d’api.
Nel caso di Nassa1 è una struttura metallica sviluppata in altezza, ad essere rivestita da bendaggi cerati, che col loro intrico formano la superficie.
Nei due pannelli di Identità2, i bendaggi intrisi di cere d’api, sono tesi e annodati su un telaio vuoto al centro.
La nuova installazione Luce – in cui la luminosità della cera d’api ascende su una struttura scultorea – affianca Nassa. L’installazione ha nel disegno presente in mostra, realizzato alla morte di un coetaneo, l’ispirazione progettuale.
Vi è infine il grande lavoro pittorico Negli occhi Dio il caos del mondo in cera d’api pura e pigmentata su legno che occuperà la parete centrale del piccolo centro indipendente LA VIA LATTEA . Il dipinto è debitore dell’incontro con lo scritto di Isaac Bashevis Singer Nemici una storia d’amore, romanzo che l’autore pubblicò in lingua yiddish nel 1966.
L’ascolto di Singer, durante l’esecuzione del dipinto è stato immersivo, tanto da poterne definire gli esiti pittorici semiautomatici, come in passato lo sono stati quelli di Deserti3 e di Giardini interiori4.
1 https://www.patriziabonardi.net/1/nassa.html
2 https://www.patriziabonardi.net/1/identita.html
3 https://www.patriziabonardi.net/1/deserti.html
4 https://www.patriziabonardi.net/1/Giardini_interiori.html
Aperture
Ingresso libero alle ore 11 – 17 nelle date 29|4, 20|5 e 3|6 con la presenza dell’artista PER VISITE gratuite alla mostra in altre date scrivere a vialattea.to@gmail.com
FB https://www.facebook.com/people/La-Via-Lattea/100090842301302/
Bio
Patrizia Bonardi’s research creates a dialogue between art and sociology, through an ars poetica that ranges from a material research to video art.
The willingness to live an active citenzenship through art, brought her to deal with three recurrent issues: environmentalism, gender equality and integration. These three issues are enhanced by her interest in sociology and the collaboration with sociologists.
The main feature of her research consists in a link with natural materials and is characterised in the use of bandages dipped in beeswax that Patrizia Bonardi handles to create works, sometimes large sized installations, for example Nassa/ Pot break to free 2017, Colonne d’acqua / Sea columns 2017 or Quasar 2008.
The idea of caring is a complex, polical attitude that has a powerful symbolic significance in the use of particular materials.
Patrizia Bonardi’s video have travelled in worldwide festivals through the sponsorship of Milan’s Visualcontainer. Typical of these video is the use of organic-like images, like in the wax, a materiel that she privileged. Her approach has a constant photograph coherence thanks to her removal of hyper realism. It allows her to have an inner gaze and to merge insightful issues to social ones.
Patrizia Bonardi is a visual artist and lives in Bergamo (Italy). She is the founder of the independent research space between contemporary art and sociology and also of the Artists.Sociologists association. Patrizia Bonardi took her ispiration from the research thesis she wrote in 2009, “ Unexpected encounters, when artists and sociologists start talking to each other” for the G. Carrara Academy of Fine Arts in Bergamo.
https://it-it.facebook.com/PatriBonardi https://www.facebook.com/patrizia.bonardi.sociological.artist/
Cataloghi / Bilingual catalogs
https://www.lafeltrinelli.it/patrizia-bonardi-vite-che-non-libro-vari/e/9788860573889?lgw_code=50948- B9788860573889&awaid=9507&gclid=EAIaIQobChMI3KbBjP3g_QIVEgSLCh1cDQ4xEAQYAiABEgJCoPD_ BwE
https://www.amazon.com/MARE-BANDIERA-Italian-Patrizia-Bonardi/dp/B09NRF2CHQ