Interviste

“Su questa terra posso solo essere un’artista”: intervista con Anna Kristina Goransson

English (Inglese)

Traduzione a cura di Chiara Cordoni e Marina Dlacic

Anna Kristina Goransson, photo Eden Reiner

Kristina ha trascorso la sua infanzia nel nord della Svezia prima di trasferirsi negli Stati Uniti nel 1985. L’arte è sempre stata una parte significativa della sua vita, aiutandola a superare il fatto di non conoscere l’inglese quando è arrivata ad Atlanta, GA. Kristina si è formata presso la Rhode Island School of Design nel 1994 e successivamente si è specializzata in arte tessile presso la University of Massachusetts.

Il feltro è il suo medium. L’artista realizza sculture dalle forme morbide e arrotondate, alcune sono tinte a mano con colori vivaci, mentre altre conservano i colori caldi della lana naturale. La bellezza delicata e potente delle forme e dei modelli della natura sono la sua principale fonte di ispirazione accanto ai temi legati alle emozioni che si ritrovano nella protezione, nella fragilità, nella forza della vita e nel bisogno di calma e ordine nel caos.

L’artista tiene seminari per insegnare l’incredibile versatilità della lana e il processo di
Infeltrimento.
https://www.annakristinagoransson.com/home

Anna Kristina, da cosa deriva la scelta di utilizzare il feltro come mezzo espressivo? Puoi parlarci della tua storia di artista e di come hai cominciato?

Quando ho cominciato la scuola di specializzazione in arte tessile all’Università del Massachusetts, Dartmouth, ero convinta che avrei lavorato soprattutto tingendo i tessuti e creando pattern a motivi ripetuti per la serigrafia. Nel primo mese del primo anno di corso, ho frequentato un workshop di tre ore sulla lavorazione del feltro con Lily Liu che era un’artista residente al tempo. Mi sono perdutamente innamorata della feltratura e ciò ha irrimediabilmente cambiato il mio percorso. Venivo da un passato di produzione di arredi e sperimentare questo materiale magico soffice e colorato con cui si potevano creare forme tridimensionali è stata una rivelazione per me. Tendo a pensare in 3d per lo più quindi è stato molto naturale utilizzare questa tecnica per dare forma alle mie idee tridimensionali.

“Beauty In Loss”, copyright Anna Kristina Goransson

“Beauty In Loss-detail”, copyright Anna Kristina Goransson

Nel percorso intrapreso per diventare un’artista tessile c’è stato un evento, un progetto o una persona fondamentale per la tua crescita professionale?

Sento di avere molte persone da ringraziare per il mio percorso verso le arti tessili. Essendo cresciuta in Svezia ho visto mia madre e mia nonna tessere circondate da tessuti Josef Frank ed è li che è nato il mio amore per le fibre. Crescendo ho notato che i miei artisti preferiti, tra cui Magdalena Abakanowicz, utilizzavano le fibre nelle loro opere e l’idea mi intrigava sempre più man mano che crescevo come artista. Durante tutta la mia formazione artistica, sono stata così fortunata da avere insegnanti e mentori straordinari come Charlie Swanson, Gail Fredell e Jack Massey ad ispirarmi. Se devo pensare ad una persona che mi ha veramente guidato in questa impresa, il pensiero va a Charlotte Hamlin: la mia professoressa, in alcuni momenti collega, amica, consigliera, in poche parole, una persona straordinaria. Senza la sua guida, il suo sostegno e la sua intelligenza non sarei dove sono oggi.

“Depletion” is a wall sculpture consisting of felted and indigo dyed hollow forms, copyright Anna Kristina Goransson

“Depletion – detail” is a wall sculpture consisting of felted and indigo dyed hollow forms, copyright Anna Kristina Goransson

Quali sono le tue fonti di ispirazione? Come scegli i soggetti per i tuoi lavori? Vi sono artisti o correnti artistiche che ti ispirano?

Nelle mie opere vi è una combinazione di tre fattori, osservare la meraviglia della natura, disegnare nel mio album da disegno e trovare il modo di combinare un tema emozionale con i modelli e le forme della natura. Mentre lavoro ad un’opera passo molte ore a pensare e le cose tendono ad evolversi nella mia mente e inizio a lavorare tra il mio album da disegno e il sognare ad occhi aperti (non riesco ad esprimermi meglio). Mi piace osservare l’arte, ma non vi trovo ispirazione per il mio processo creativo. Una passeggiata nel bosco o il guardare gli alberi fa molto di più per la mia produzione artistica.

“Defenses”, copyright Anna Kristina Goransson

“Defenses – detail”, copyright Anna Kristina Goransson

Puoi parlarci della scultura A Well Balanced Life?

Questa opera è frutto del sentirsi sopraffatti dalle molte cose della vita. Essere madre, moglie, artista, figlia… a volte può sembrare troppo. Stavo pensando a quello che mi dice sempre la gente: “Come fai a fare tutto?” e dentro di me penso: “Beh, non faccio tutto e quello che riesco a fare lo faccio a metà e di solito mi sento in un delicato equilibrio tra l’essere sana di mente e l’andare in frantumi, come un mucchio di rocce che stanno per cadere”. Per questo ho realizzato l’opera “A Well Balanced Life?” E’ anche il mettere in discussione la pressione sempre presente di avere una vita ben equilibrata, cosa che sembra, di fatto, impossibile.

“A Well Balanced Life?detail, is an installation of felted and dyed hollow “rocks” that seemingly balance in a tall, precarious stack. Copyright Anna Kristina Goransson

“A Well Balanced Life?detail, is an installation of felted and dyed hollow “rocks” that seemingly balance in a tall, precarious stack. Copyright Anna Kristina Goransson

 

Qual è secondo te il rapporto fra arte e artigianato? Quanto sono importanti per te le tecniche artigianali e che ruolo svolgono nella creazione dei tuoi lavori in feltro?

Non credo che esista un solo tipo di artigianato, credo che ogni artista abbia una propria maestria e abilità, qualsiasi cosa egli stia creando, che stia creando arte con la gomma da masticare o che tessa motivi geometrici in seta pregiata. Durante il processo artistico si prende l’artigianato e lo si fa diventare il proprio tipo di artigianato. Considero l’artigianato un fatto soggettivo e apprezzo il punto di vista della maggior parte degli artisti. Mi piace che il mio lavoro arrivi a un certo livello di finitura, eppure non ne sono mai totalmente soddisfatta, e sento che potrebbe essere realizzato ancora meglio.

“Counting”, copyright Anna Kristina Goransson

“Counting-detail”, copyright Anna Kristina Goransson

Secondo te cosa vuol dire “essere un artista” al giorno d’oggi? L’arte è una vocazione o una scelta?
Per quanto mi riguarda l’arte è sempre stata una vocazione, non c’è mai stato altro. Anche se a volte vorrei poter trovare un lavoro in ufficio, so che non è possibile. Il creare è una parte di me come un arto, quindi su questa terra posso solo essere un’artista. E’ per lo più una cosa fantastica, ma non è una vita facile. Spesso posso sembrare assente, mentre cerco di risolvere i problemi relativi all’opera su cui sto lavorando. Mi ci vuole molto tempo e spazio mentale per creare e può diventare difficile da trovare nella vita quotidiana.

C’è un gruppo di opere d’arte, tra le tue opere in feltro, o un’opera in particolare che ti rappresenta maggiormente e a cui sei particolarmente legata? E c’è invece una delle tante opere che hai creato nel corso degli anni, in cui non ti riconosci e che senti lontana dal tuo attuale stile artistico?
I due pezzi che sento mi rappresentino di più sono “A Well Balanced Life” e “Symbiosis”. Forse sli ritengo i pezzi di maggior successo che ho creato. Entrambi incorporano la ripetizione di forme tridimensionali, creando un modello per un verso, che trovo piacevole. Sembrano avere una presenza soddisfacente in uno spazio a cui anche gli spettatori rispondono positivamente. Avendo lavorato sulla creazione di arredi, posso dire di sentirmi lontana dal lavoro fatto in legno, spigoloso e geometrico. Alcuni dei lavori che ho fatto hanno ancora una sensibilità simile a quella del lavoro che faccio ora, ma ci sono sicuramente lavori con cui non sento più alcuna affinità. Mano a mano che mi evolvo, evolve anche il mio lavoro, è quindi inevitabile che cambi la mia percezione dei lavori più vecchi.

“Symbiosis” is a large scale wall installation consisting of individual, hollow form puzzle-like, felted and dyed pieces. Copyright Anna Kristina Goransson

“Symbiosis – detail” is a large scale wall installation consisting of individual, hollow form puzzle-like, felted and dyed pieces. Copyright Anna Kristina Goransson

“Symbiosis – detail” is a large scale wall installation consisting of individual, hollow form puzzle-like, felted and dyed pieces. Copyright Anna Kristina Goransson

“Symbiosis – detail” is a large scale wall installation consisting of individual, hollow form puzzle-like, felted and dyed pieces. Copyright Anna Kristina Goransson

“Symbiosis – detail” is a large scale wall installation consisting of individual, hollow form puzzle-like, felted and dyed pieces. Copyright Anna Kristina Goransson

Su cosa stai lavorando in questo periodo? Ci vuoi parlare dei tuoi progetti attuali?

Al momento sto lavorando a un grande pezzo composto da molte forme cave, “pietre” infeltrite per uno spazio che è come una scala gigante. Le pietre creeranno un letto di fiume secco che verrà giù dai gradini. Il pezzo si chiama “Drained” e parla di come noi, come specie, siamo riusciti a distruggere il mondo che esiste da molto tempo, abbastanza a lungo da trasformare le rocce in pietre rotonde e lisce. Questo pezzo racconta anche di come mi sento di fronte a tutto ciò che accade oggi nel mondo e di come l’impotenza che sento mi prosciuga. Spero che il pezzo parli alla gente e che le mie idee si manifestino chiaramente.

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.