The Entangled Life – Intertwined and Woven Art – Forms and metaphors of the Living
*Foto in evidenza: Brankica Zilovic Chauvain, Life (détail), embroiderie on felt, 186 x 450 cm, 2018. Courtesy Galerie Laure Roynette
La vita intrecciata – Arte intrecciata e tessuta – Forme e metafore della vita
Artisti: Élodie Antoine, Laura Bartier, Amy Gross, Janaina Mello Landini, Luz Moreno Pinart, Élise Peroi, Brankica Zilovic Chauvain, e i collettivi artistici FIBRA (Gabriella Flores del Pozo, Lucia Monge, Gianine Tabja) e The Matribiotes (Luz Moreno Pinart, Charlotte Gautier Van Tour).
Curatore: Christopher Yggdre
Dal 17 al 30 novembre
Wilde, Parigi 4è
Fondazione LAccolade – Institut de France

Non c’è comprensione del vivente se non concependolo come intreccio e intrecci. Queste nozioni si oppongono a quella di separazione. Legare con il vivente significa intrecciare ciò che è stato slegato, abbandonato, significa sostenere che l’intreccio è l’architettura del vivente in tutta la sua estensione e diversità, significa accettare l’intreccio con i non umani e con tutti gli elementi della natura. Il vivente è una continuità aggrovigliata e intrecciata.
Il titolo di questa mostra è preso in prestito dal libro di Merlin Sheldrake The Entangled Life, che evoca l’immenso potere del micelio che si inserisce tutto intorno a noi e gioca un ruolo decisivo nel concerto della vita, collegando il mondo vegetale ma anche parte di quello animale.
“Facciamo un’ipotesi. Questa consiste in particolare nel vedere nell’uso delle tecniche tessili nell’arte una perfetta metafora di un’arte dell’intreccio e del groviglio. Abbiamo quindi voluto invitare per questa mostra artisti che tessono, intrecciano, legano materiali, e che celebrano la relazione come ciò che è legato in una rete infinita.
La fibra è uno dei fili narrativi di questa mostra. Se nel senso etimologico la fibra è ciò che si trova alla fine, nel senso dell’uso, la fibra è ciò che si trova nel cuore del materiale quando viene scomposto, disfatto. La fibra è un legante, che sia di origine vegetale, animale o minerale, o anche più vicino ai nostri universi contemporanei, la fibra artificiale è un legante per tutte le comunicazioni attuali.
Tutte le opere in mostra, tra cui l’installazione rizomatica in fibra di ortica – metafora della rete di radici dell’ortica – di Luz Moreno Pinart, le creature fantasmagoriche e proliferanti in velluto di seta o lino di Élodie Antoine, l’affresco “Life” di Brankica Zilovic Chauvain, la scultura “Le Jardin Suspendu” di Élise Péroi, le opere della serie “Ciclotrama” di Janaina Mello Landini, la pittura tessuta e performativa “Semence Collective” di Laura Bartier, la scultura intrecciata “Flora Heredita” di Amy Gross, le installazioni del collettivo FIBRA e infine la performance dei Matribiotes, tratteggiano un paesaggio metaforico e barocco dell’intreccio dei viventi. ” (Christopher Yggdre, curatore della mostra).