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The New Bend

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*Foto in evidenza: The Right to (My) Life Dawn Williams Boyd 2017 Mixed media 91.4 x 121.9 cm / 36 x 48 in © Dawn Williams Boyd Courtesy of Fort Gansevoort, New York Photo: Ron Witherspoon


27 Ottobre – 30 Dicembre 2022 Hauser & Wirth Los Angeles South Gallery

Curata da Legacy Russell, direttore esecutivo e curatore capo di The Kitchen, “The New Bend” si sposta dalla sede newyorkese della galleria a Los Angeles in ottobre, riunendo 13 artisti contemporanei che lavorano nelle tradizioni del quilting e della pratica tessile – Anthony Akinbola, Eddie R. Aparicio, Dawn Williams Boyd, Myrlande Constant, Ferren Gipson, Tomashi Jackson, Basil Kincaid, Eric N. Mack, Sojourner Truth Parsons, Tuesday Smillie, Rachel Eulena Williams, Qualeasha Wood e Zadie Xa. Il loro peculiare linguaggio visivo è in stretto dialogo e in omaggio ai contributi delle quilter del Gee’s Bend Alabama, donne nere americane impegnate nella cooperazione collettiva e nella produzione economica creativa, e alla loro eredità duratura come luogo di incontro radicale, stimolo e ispirazione intergenerazionale. Questa mostra riconosce il lavoro di quilter del Gee’s Bend come Sarah Benning (nata nel 1933), Missouri Pettway (1902-1981), Lizzie Major (1922-2011), Sally Bennett Jones (1944-1988), Mary Lee Bendolph (nata nel 1935) e molte altre, come centrali per le storie allargate dell’astrazione e del modernismo.

Sebbene l’Arte Moderna consideri l’astrazione come uno strumento critico di sperimentazione, la narrazione che ne è stata fatta finora non è stata inclusiva di questo gruppo e dei modi in cui continuano a trasformare la storia dell’arte, la cultura visiva e la produzione culturale attraverso le località e le generazioni. In concomitanza con il 20° anniversario dell’innovativa mostra “The Quilts at Gee’s Bend”, presentata per la prima volta al Whitney Museum of Art (2002-2003), ciascuno degli artisti presentati in “The New Bend” esplora questa eredità sia nell’approccio tecnico che nell’estetica formale. Le modalità astratte ed espressive di tagliare, cucire, assemblare e riassemblare, articolate in questa mostra come atti performativi ed editoriali, riformulano anche la comprensione del digitale, del computazionale, del memetico e dell’algoritmico. Audrey Bennett, docente di arte e design dell’Università del Michigan, ha coniato il termine “heritage algorithms” nel 2016 per indicare l’obiettivo di “non ridurre la cultura al codice, ma espandere il codice per abbracciare la cultura”. Nel saggio “On Cultural Cyborgs” (2020), di cui sono coautori, Bennett e il suo collaboratore Ron Eglash, professore di Informazione, invitano a “decolonizzare la cibernetica” come componente fondamentale dell’etnocomputing. Cosa Le quilter di Gee’s Bend rivelano, attraverso il loro lavoro di cooperazione trasformativa, di essere sia artiste che esperte di tecnologia, contribuendo contemporaneamente alla storia dell’arte e alla pratica della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM). Questa dualità esiste nel lavoro di ogni artista presente in questa mostra e di molti altri che continuano a crescere in questa tradizione. Così, attraverso la loro pratica, i 13 artisti esposti in “The New Bend” propongono nuove direzioni elettrizzanti, aggiungendo una nuova promettente svolta in questo viaggio.

Per saperne di più e sostenere le quilter di Gee’s Bend, visitate il sito www.soulsgrowndeep.org.

https://www.hauserwirth.com/hauser-wirth-exhibitions/38628-the-new-bend-los-angeles/

Hauser & Wirth

901 East 3rd Street Los Angeles CA 90013

Gallery hours:

Tuesday – Sunday, 11 am – 6 pm
www.hauserwirth.com @hauserwirth