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UN PAESE CI VUOLE… Opere di Lea Contestabile

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La fotografia a casa Contestabile: dai ritratti di Guido Orante all’interpretazione artistica di sua figlia Lea

A cura di Manuela De Leonardis

Archivio di Stato – Villa Torlonia – Parco ARSSA, Avezzano (AQ)
 2-8 agosto 2021
XXIV edizione della Settimana Marsicana inaugurazione Lunedì 2 agosto ore 18,00

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Castello Piccolomini e vie del centro storico, Ortucchio (AQ)
8-22 agosto 2021
Inaugurazione  domenica 8 agosto ore 18,00

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti», Cesare Pavese, La luna e i falò (1950)

La mostra Un paese ci vuole. Opere di Lea Contestabile – La fotografia a casa Contestabile: dai ritratti di Guido Orante all’interpretazione artistica di sua figlia Lea, a cura di Manuela De Leonardis, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Ortucchio, Fondazione CARISPAQ, Consiglio Regionale d’Abruzzo, Comune dell’Aquila, Provincia dell’Aquila, Archivio di Stato dell’Aquila – sez. di Avezzano, Deputazione di Storia Patria L’Aquila, Pro Loco di Ortucchio Pro Loco di Avezzano, Museo delle Genti D’Abruzzo di Pescara e del Mubaq – Museo dei Bambini L’Aquila, nasce con l’intento di esplorare il ruolo della memoria nelle opere che l’artista ha realizzato in dialogo con le fotografie di suo padre Guido Orante (Ortucchio 1910-1995), contadino- fotografo, che le scattò negli anni ’40-’50 per documentare momenti del quotidiano ed eventi speciali come festività, comunioni e matrimoni della comunità a cui apparteneva.

Concepita come un progetto unitario, l’esposizione si sviluppa in diversi luoghi del territorio abruzzese – Avezzano e Ortucchio – a testimonianza del forte legame di Lea Contestabile con il tema delle radici, dell’infanzia e del ritorno, centrali anche nel romanzo di Cesare Pavese La luna e i falò (1950) da cui l’artista trae ispirazione per il titolo della mostra.

Nelle sale di Villa Torlonia ad Avezzano, sede dell’Archivio di Stato, viene dato risalto all’aspetto creativo legato alla fotografia storica, sottolineando contemporaneamente l’importanza della conservazione e valorizzazione del fondo storico di Guido Orante Contestabile non solo come corpus dalla significativa valenza storico-documentaria ma come “materia viva”, fonte primaria a cui attingere per l’elaborazione artistica. In questo dialogo serrato tra l’uno e l’altra nasce l’installazione Tornando a casa (2020) in cui l’istante e l’eternità ricongiungono storie personali e collettive. La casa stessa è sempre simbolo di accoglienza e appartenenza, contenitore di emozioni e tradizioni che perdurano di generazione in generazione.

Nel paese di Ortucchio la mostra si sviluppa sia outdoor con una selezione delle centinaia di ritratti degli abitanti realizzati da Guido Orante Contestabile che, stampati in grande formato su carta da poster e affissi nelle vie del centro storico, tracciano una nuova mappatura che restituisce vitalità al tessuto urbano, che all’interno del maestoso Castello Piccolomini. Tra i nuovi lavori dislocati negli ambienti del monumento rinascimentale, dalla torre mastia alle scuderie: Un paese ci vuole (2021) e Non ti scordar di me (2021), incentrati sul valore della famiglia, degli affetti e della tradizione insieme ad opere iconiche come Mio padre fissò un’emozione, io vorrei restituirvi un sorriso (2017- 2021), Il luogo la mappa le famiglie (2018) e Il paese dei destini incrociati (2017-2021) esposte precedentemente in altre mostre personali tra cui Elementi di cosmografia amorosa alla Casa della Memoria e della Storia di Roma (2019) e all’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria (2020), accompagnate dalla pubblicazione del volume con testi di Manuela De Leonardis, Guendalina Di Sabatino e Filippo Panzavolta (Textus Edizioni, 2019).

Spesso nel lavoro di Lea Contestabile i riferimenti sono autobiografici, soprattutto quando i fili del ricamo diventano punti di sutura per cicatrizzare una ferita, segnale vitale del superamento di un ostacolo fisico e psicologico.

Come scrive Louise Bourgeois nelle pagine del suo diario (Lycée Hoche, Versailles, 5 febbraio 1951), “Per lavorare e produrre sul serio deve esserci integrazione del lavoro nella vita, o integrazione della vita nel lavoro.” Invece, Maria Lai in Sguardo Opera Pensiero (2004) afferma che “L’opera d’arte è un mutuo gioco tra visione e pensiero: ciascuno anima e illumina l’altro in un’unica esperienza”. Citare due grandi artiste del Novecento come Louise Bourgeois e Maria Lai, entrambe illuminanti per Contestabile, è doveroso prima ancora che dal punto di vista poetico, contenutistico e stilistico per quella tenacia con cui queste donne straordinarie hanno affrontato, ognuna con il proprio linguaggio, le difficoltà nell’accedere ad uno scenario artistico che all’epoca era esclusivamente appannaggio maschile.

Anche per Lea Contestabile nell’elaborazione del processo creativo è implicita l’affermazione dell’emancipazione, così come la volontà di mettere ordine, tenere a bada le minacce che arrivano tanto dall’interno quanto dall’esterno, elaborare le fragilità, mettersi in gioco: l’arte come atto di azione consapevole.

Tappe successive della mostra saranno, nel corso del 2021/2022, la sede del Consiglio Regionale d’Abruzzo a L’Aquila e il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara. La conclusione del progetto prevede la donazione del Fondo Storico di Guido Orante Contestabile allo Stato Italiano e la pubblicazione di un catalogo che restituisca memoria dell’intero progetto artistico. (Manuela De Leonardis)

Lea Contestabile è nata a Ortucchio (AQ) nel 1949, vive e lavora a L’Aquila. Dopo l’Accademia opera presso la Calcografia Nazionale di Roma, diretta da Carlo Bertelli, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. È stata docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ed è fondatrice e direttrice del MUBAQ – Museo Dei Bambini L’Aquila.

Tra le mostre recenti: 2021 – Le Tendenze Attualizzanti – The Actualizing Tendencies, Giardino Virginia Ryan, Trevi; Corpo.doc – performance e arti visive, Museo delle Arti Castello di Nocciano; 2020 – REBELS, SCD Studio, Perugia; E…riuscimmo a riveder le stelle, Ospedale Santa Maria delle Croci, Ravenna; Della resilienza della sopravvivenza – l’Arte ai tempi del Covid19, MACC Museo Arte Contemporanea Cisternino; Contest #Do maniInArte, Galleria d’Arte Moderna di Roma; Elementi di cosmografia amorosa, Istituto Italiano di Cultura, Zagabria; Il soffio del tempo. Lea Contestabile e Carola Masini, Palazzo Ruspoli, Cerveteri, One Gallery, L’Aquila; Todi Open Doors – Festival Progetti Beverly Pepper, Todi; Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, Auditorium Vallisa, Bari; 2019 – Il Giardino della memoria – L’angolo delle piccole stelle, MuBAQ-Villaggio d’arte dei Bambini, Fossa (AQ); Elementi di cosmografia amorosa, Casa della Memoria e della Storia, Roma.

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.