Interviste

WARDAH NAEEM BUKHARI

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Wardah Naeem Bukhari è nata a Multan e vive e lavora a Lahore (Pakistan). Ha conseguito la laurea in Graphic Design presso il Multan College of Arts, Bahauddin Zakariya University, Multan e ha successivamente completato il suo percorso formativo con un Master in Visual Arts presso il National College of Arts di Lahore e con un dottorato di ricerca in Storia dell’Arte presso la Punjab University, PUCA, sempre a Lahore. È membro di ruolo di facoltà di Design Grafico presso il Lahore College for Women University di Lahore.

Selezionata nel 2016 per l’International Artist In Residence Program ad Arthub, Arizona, Stati Uniti, ha tenuto conferenze su temi artistici al South Asian Women Collective di New York e, in qualità di rappresentante dal Pakistan, a Istanbul per il 21 Countries International Meeting.

Bukhari è stata curatrice ospite del primo BQ Artist in Residence Program (2015) ed è autrice di due biografie per l’Oxford Companion to Pakistani Art (2014) e di articoli su riviste riconosciute HEC (2021). Ha partecipato a diverse mostre internazionali e innumerevoli esposizioni nazionali.

La sua opera “Body in space” è stata selezionata per Material Thinking, la Biennale Internazionale d’Arte In programma nel 2022 a Pechino.

Untitled I 13 x 9 inches I Velvet fabric, metallic, cotton and silk threads on digitai print on archival paper 12022

In molti tuoi lavori coniughi grafica e fotografia con filo e ricamo trasformando l’opera d’arte in uno spazio in cui si incontrano tradizione e contemporaneità. Qual è il significato di questo intreccio di tecniche?

Mi sono definita un’artista digitale perché la mia formazione è in Graphic design; nelle mie opere, ho iniziato a combinare immagini digitali con la tecnica artigianale del Pattoli. Durante la mia ricerca sui gioielli tradizionali, mi sono avvicinata all’intricata tradizione artigianale Pattoli nella quale il filo viene usato per legare assieme collane costose. Questa antica tradizione dei gioielli di filo ha origine nel subcontinente indiano.

Le tradizionali trecce di filo, le nappe, l’azarband, il tasbeeh e i fili trasformati in braccialetti, collane e altri manufatti tradizionali sono usati per realizzare oggetti considerati opere d’arte contemporanea. Queste si collegano idealmente alla situazione e alle limitazioni del mondo femminile.  Nel mio lavoro, intendo trasmettere questo contenuto attraverso un linguaggio poetico e pittorico.

La mia laurea in graphic design è stata conseguita nel 2010 presso il Multan College of Art, Bahauddin Zakariya University. Nel mio master in arti visive (2012) presso il National college of arts, Lahore, ho iniziato a studiare l’arte contemporanea pakistana e ho scoperto molte opere interessanti. I miei artisti pakistani preferiti sono Jamil Baloch, Atif Khan, Ruby Chistee, Noor Ali Chaghani e Yaseen Khan. Il lavoro di questi artisti incorpora la rappresentazione della cultura locale, l’artigianato regionale, la tecnica tradizionale e l’uso di materiali locali con narrative pakistane.

Untitled I 13 x 9 inches I Beads, woolen and cotton threads on digitally printed archival paper I 2022

Quali sono le ragioni che ti conducono a scegliere il filo come medium espressivo?

Essendo nata a Multan in una famiglia della classe media, i bazar erano una visita regolare per la mia famiglia e per me, perché mia madre insegnava in una scuola pubblica vicino al Sarafa Bazaar. Quelle stradine erano piene di bellissimi fili colorati. Io raccoglievo quei fili colorati e giocavo tutto il giorno. Fin da piccola ne ero ipnotizzata. Mi sono sempre interrogata su questo bellissimo lavoro di fili legato ai gioielli tradizionali; questo fascino è cresciuto quando sono entrata negli anni del college e ho deciso di arrivare al nucleo della mia aspirazione.

Untitled I14 x 7 inches I Mirror, plastic beads, metallic and silk threads on digitai print on archival paper I 2022

Il medium tessile, in generale, è associato alle attività femminili. C’è una componente assertiva che emancipa queste pratiche nell’utilizzarlo per realizzare opere d’arte?

Il filo è una metafora della vita e un mezzo di auto-espressione. Posso osservare la relazione del filo con la vita, l’emozione, la bellezza e il decoro. Non posso separare questo materiale da me stessa. Se questo materiale è concettualmente usato come auto-espressione, non vedo perché non possa essere usato per la pratica artistica.

Untitled I 9 x 10 inches I Metallic, mirror, cotton and silk threads on digitai print on archival paper 12022

Il Punjab ha una preziosa e antichissima tradizione sia tessile che decorativa, un patrimonio culturale che è, allo stesso tempo, una ricchezza e un fardello. Quanto e come la tua pratica artistica è stata influenzata o ispirata da questa lunga tradizione? Quanto, per contro, ha reso difficile la ricerca di una diversa e personale forma espressiva?

Il mio lavoro si riferisce alla fusione tra tradizione e modernità agendo da ponte. Nella mia opera, cerco di ricreare, riscoprire e reinterpretare l’artigianato tradizionale, specialmente quello legato all’arte tessile della mia regione, il Punjab meridionale. Il centro del mio interesse rimane sempre l’artigianato tradizionale dei gioielli della mia regione. Il colore è un elemento visivo molto forte delle culture tradizionali, e così è nel caso del Punjab meridionale. Tonalità brillanti, forti, pure e vivaci identificano l’estetica di un popolo che vive nelle terre aride e nel deserto. Ho intenzione di usare la stessa tavolozza di colori, che emoziona lo spettatore, ed ha un profondo significato culturale e spirituale.

Untitled I 6 ft x 5 ft I Silk threads on digitai print on canvas I 2022

Quali sono le fonti di ispirazioni da cui nascono le tue opere?

La fonte d’ispirazione per la serie ” braiding the seen and unseen” è ispirata dalla città di Kingman dello stato dell’Arizona. Ho usato gli aerei come rappresentazione dello spirito perché lo spirito va verso il cielo, e gli aerei fanno lo stesso.  Ho voluto mostrare la cultura dei cowboy e l’uso delle pistole.  Così ho rappresentato pistole, aeroplani e piante di cactus per decifrare il linguaggio visivo di quella specifica regione. Come artista donna dell’Asia meridionale proveniente dal Pakistan, è stato davvero scioccante vedere i cowboy girare liberamente con le pistole; addirittura hanno visitato armati i nostri studi d’arte. Fin dall’infanzia, ho sempre sentito dire che l’America è una superpotenza con regole di sicurezza, ma la mia esperienza in Arizona, durante la mia prima residenza internazionale, è stata totalmente opposta. Questo corpo di lavoro è il diario visivo del mio viaggio negli Stati Uniti.

Untitled I 2 ft x 4.5 ft I Beads, metallic threads on digitai print on canvas I 2022

Quali sono i temi che indaghi attraverso la tua ricerca artistica?

Lavoro con diversi soggetti, concetti e mezzi che assumono una varietà di forme. La mia intenzione è quella di ricreare l’immagine esistente attraverso un nuovo linguaggio visivo includendo diversi argomenti dall’identità alla post-verità, dall’artigianato all’estetica, dalla storia al mito, dalla tradizione all’uso di nuovi media, dalla religione alla politica.  Cerco di ricreare, riscoprire e reinterpretare il dialogo critico attorno all’adattamento contemporaneo.

Untitled I 2 ft x 4.5 ft I Beads, metallic threads on digitai print on canvas I 2022

Che cosa significa essere un’artista per te?

Come artista visivo, quando viaggio per una residenza d’artista dal Pakistan all’estero, il mio obiettivo è sempre quello di catturare la cultura di quella regione utilizzando la tecnica tradizionale di artigianato Pattoli per esprimere la mia cultura come artista pakistana.

Untitled I13 x 11 inches I Beads, cotton and metallic threads on digitai print on archival paper I 2022

Mi racconti la tua ultima mostra e le opere a cui stai lavorando in questo periodo?

Durante la mia prima residenza internazionale, mi sono innamorata dell’Arizona, del modo in cui la città, l’arte e la storia si intrecciano. Mentre facevo ricerche sulla città di Kingman e la sua cultura, ho scoperto che è stata la prima base aerea americana negli Stati Uniti. Circondata da terra arida e grandi piante di cactus, il paesaggio è pieno di colori vivaci. Carcasse di aerei distrutti sono sepolti in tutta la città; i cowboy arrivavano nei nostri studi con le pistole. Il linguaggio visivo che ho adottato è ispirato alla regione, dove i miti si sovrappongono alla storia.

Untitled 17.5 x 13.5 inches ICotton threads on digitai print on archival paper I 2022

Che progetti e che sogni hai per il futuro?

Il mio sogno è quello di utilizzare il gioiello tradizionale della mia regione per realizzare un’installazione su larga scala e affermarmi come voce nella diaspora dell’Asia meridionale.

Untitled I12 x 9 inches I Metallic and cotton threads on digitai print on archival paper I 2022

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.