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Yoon Ji Seon – Rag Face

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*Foto in evidenza: A sx “Rag face #22008-front. Cucito su tessuto e fotografia, 74 x 52 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon”. A dx “Rag face #22008-front. Cucito su tessuto e fotografia, 74 x 52 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon”


Ho conosciuto Yoon Ji Seon, artista coreana di fama internazionale, nel 2018 in occasione di una collaborazione per ArteMorbida. In quel periodo, il nostro magazine muoveva i primi passi nel mondo dell’editoria e il desiderio di conoscere, approfondire e proporre le diverse sfumature, i linguaggi e declinazioni del medium tessile e della fiber art, mi portava alla ricerca di artisti con una visione nuova e una identità culturale ancora poco esplorata qui in Italia.

Visitando le numerose proposte di opere contemporanee che le gallerie d’arte mettono a disposizione nei propri aggiornatissimi siti web, sono stata subito attratta dagli arazzi di Yoon Ji Seon. In quel periodo una delle opere della serie Rag Face era in esposizione alla 5^ edizione del Textile Art of Today 2018.
Immagini autobiografiche di facce giocose, enigmatiche, ironiche, smorfie, occhiolini, bocche storte, pettinature insolite e scomposte, hanno subito calamitato la mia attenzione, destando curiosità e grande interesse.

Ho contattato Ji Seon e grazie alla preziosa collaborazione di June Jung di CRAIC AM, ci siamo accordate per una intervista online, permettendoci così di conoscere il suo lavoro, i presupposti della sua ricerca artistica e per me, la prima esperienza di intervista ad un’artista che non si muoveva esclusivamente nell’ambito della fiber art, ma che esplorava l’interessante e vincente connubio tra fotografia e arte tessile. (Intervista)

Sono passati quattro anni durante i quali le Rag Face hanno riscosso un notevole successo di critica e pubblico con numerose esposizioni in prestigiose gallerie internazionali così, in occasione della partecipazione di Ji Seon al Fiberart International 2022, di cui Artemorbida è media partner, ho chiesto di condividere con noi gli sviluppi del suo percorso artistico e professionale.

Rag face #22005-front. Sewing on fabric and photography, 72 x 53.5 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon
Rag face #22005-back. Sewing on fabric and photography, 72 x 53.5 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon

La serie Rag Face iniziata nel 2014 (anche se hai iniziato a creare ritratti tessili nel 2006 con la serie Sew Me), ha riscosso in questi anni un notevole successo di pubblico e critica. Quali pensi siano i punti di forza di questo progetto?

Per essere precisi, la serie Rag face è iniziata nel 2010. Stavo pensando al titolo della mia mostra personale ed è diventato <Rug Face> (Faccia di pezza), più metaforico rispetto all’espressione diretta di <Sew me> (Cucirmi).

Il pubblico sembra vedere con favore il punto di incontro tra fotografia e cucito. Ci sono l’immagine a due facce e la cornice atipica creata dall’incontro tra il contenuto immediato della fotografia e lo stile infinitamente ripetitivo del cucito.

Alcuni dicono di essere attratti dal lavoro perché è il volto di un artista (ritratto di una donna asiatica), mentre altri suggeriscono di usare il volto di una celebrità. E’ il un momento in cui il pubblico può entrare nell’opera e credo che la gente sia attratta da questo.

Rag face #22001-front. Sewing on fabric and photography, 72 x 52.5 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon

Dal 2018 ad oggi, quando ci siamo conosciute in occasione dell’intervista per ArteMorbida, come è cresciuta e come è cambiata la serie Rag Face? Ci sono differenze importanti rispetto ai primi ritratti tessili?

All’inizio usavo una carta fotografica al posto del tessuto (come allegato qui sotto). Così, il processo apportava scintillio, grinze e strappi, le proprietà fisiche della fotografia stessa. Alcuni effetti sono scomparsi da quando ho deciso di stampare i miei ritratti su tessuto per garantire la continuità e la conservazione dell’opera. Questo rende il mio lavoro più intenso, perché posso controllarlo da sola. Inoltre, il numero di varabili si riduce e quindi l’immagine o la forma dell’opera sembra essere più organizzata. D’altra parte, è spiacevole, per me, che il numero delle variabili e il sapore dell’automatismo diminuiscano. Vorrei provare a lavorare di nuovo con la fotografia su carta.

Ci puoi parlare della tua partecipazione al Fiberart International 2022 e del riconoscimento al tuo lavoro attraverso il loro premio?

L’incontro di diverse proprietà fisiche (fotografia e cucito) e la bizzarria di cucire un volto sembrano attirare l’attenzione. Grazie per il vostro sostegno e apprezzamento al mio lavoro.

Rag face #20002-front, 103 x 70 cm, Sewing on fabric and photography, 2020. Exhibited at Fiberart International 2022, copyright Yoon Ji Seon
Rag face #20002-back, 103 x 70 cm, Sewing on fabric and photography, 2020. Exhibited at Fiberart International 2022, copyright Yoon Ji Seon
Rag face U #09, 108x126cm, Sewing on fabric and photography(paper), 2010, copyright Yoon Ji Seon

Quali gli sviluppi futuri per questa serie di lavori che mostra un interessante connubio di fotografia e fiber art ?

Nel 2010 ho cucito su un quadro di Lucian Freud (come allegato qui sotto). Il titolo è <Rag face U>, volevo studiare il corpo piuttosto che il viso. Il pubblico era riluttante alla serie Rag face perché era cucita sul volto dell’artista. Ho quindi cercato di cucire sulla foto del corpo sperando di attenuare il rifiuto e di avvicinarmi più agevolmente al pubblico. Voglio fare ulteriori ricerche sulla carta fotografica e sulle foto del corpo.

Rag face #22007-front. Sewing on fabric and photography, 73.5 x 53.5 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon
Rag face #22007-back. Sewing on fabric and photography, 73.5 x 53.5 cm, 2022. Copyright Yoon Ji Seon

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.