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PERMANENZA – ogni cosa è impermanente #2

[vc_row][vc_column][vc_column_text]PERMANENZA | ogni cosa è impermanente #2
a cura di Erika Lacava e Mavi Ferrando
22-29 marzo 2024
Quintocortile
viale Bligny 42, Milano (attualmente sotto i ponteggi di fronte all’Hotel d’Este, 2° cortile)
tel. 338 8007617
quintocortile.arte@gmail.com

INAUGURAZIONE:
venerdì 22 marzo alle 18.00
ORARI DI APERTURA:
dal lunedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19.30 su appuntamento al 338 8007617


Dopo la prima edizione della mostra “PERMANENZA – ogni cosa è impermanente” dello scorso novembre, dal 22 al 29 marzo 2024 la galleria Quintocortile di Milano, viale Bligny 42, presenterà una variante della mostra sul tema dell’impermanenza con una selezione di opere a cura di Erika Lacava e Mavi Ferrando.

Jorgelina Alessandrelli, Daniele Cabri, Antonella De Sarno, Grazia Gabbini, Patrizia Fratus, Oriella Montin, Mauro Pinotti e Simonetta Testa sono gli 8 gli artisti coinvolti in questa seconda edizione, alcuni dei quali esporranno opere diverse rispetto alla prima edizione della mostra per approfondire  l’analisi del tema. Le opere esposte spaziano tra contenuti di carattere esistenziale, come l’inevitabile memento mori, a tematiche di forte attualità come il cambiamento climatico, fino alla memoria e alla costruzione della nostra identità. [/vc_column_text][vc_single_image image=”101864″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center”][vc_column_text]Attraverso mezzi espressivi che vanno dalla video arte alla fiber art, dall’installazione alla fotografia e alla scultura, gli artisti in mostra si muovono sul confine labile tra il concetto di permanenza e quello di impermanenza, mostrando la loro fragilità e il reciproco ridefinirsi e modificarsi nel tempo. Nel confronto tra le opere in mostra i significati attribuiti dagli artisti al concetto di permanenza e impermanenza si rafforzano a vicenda in un dialogo prolifico ricco di rimandi e suggestioni.[/vc_column_text][vc_single_image image=”101855″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center”][vc_column_text]La metafora materica della solidità della stratificazione del “Manto della terra” di Jorgelina Alessandrelli si contrappone visivamente a quella della fragilità dell’esistenza umana, rappresentata dalla pelle sfrangiata di Daniele Cabri (“Avec le temps”), appesa emblematicamente a ganci da macellaio. Il video “In Perpetuum” di Antonella De Sarno riproduce l’esistenza senza tempo e la fuggevolezza di ogni istante che si riscontra in gravi stati di autismo, accanto al trascorrere del tempo rappresentato dalle acque lievi, di strati di carta, del “Fiume” di Simonetta Testa. In carta sono anche le “Pagine sparse” di Grazia Gabbini, progetto nato durante il periodo pandemico come riappropriazione dello spazio muto del foglio, privato ma adatto ad essere condiviso. “L’ultimo lenzuolo” di Oriella Montin indaga la dimensione intima di un vissuto emotivo cercando di analizzarlo tramite gabbie geometriche ricamate a mano. Si liberano invece nello spazio le tre “Radici” di Patrizia Fratus, figure dalle sembianze di donne con elementi non umani all’inizio e alla fine del corpo, per ricongiungersi alla terra. Ci riportano infine alla Terra le piccole sculture di Mauro Pinotti, fragili pianeti mononucleari ruotanti ognuno in un proprio orizzonte di senso, in un distopico “Futuro semplice” caratterizzato dalla scomparsa del nostro pianeta originario.

La mostra inaugura venerdì 22 marzo alle ore 18.00 ed è visitabile, fino al 29 marzo 2024, dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.30 su appuntamento al 338 8007617.[/vc_column_text][vc_gallery type=”nivo” interval=”15″ images=”101873,101861,101858,101852,101849″ img_size=”800×800″][/vc_column][/vc_row]

Events

PERMANENZA – ogni cosa è impermanente #2

[vc_row][vc_column][vc_column_text]PERMANENZA | ogni cosa è impermanente #2
Curated by Erika Lacava e Mavi Ferrando
March 22-29, 2024
Quintocortile
viale Bligny 42, Milano (Currently under scaffolding in front of the Hotel d’Este, 2nd courtyard)
tel. 338 8007617
quintocortile.arte@gmail.com

OPENING:
Friday, March 22 at 6 p.m.
HOURS:
Monday through Friday, 5 to 7:30 p.m. by appointment at 338 8007617


After the first edition of the exhibition “PERMANENCE-everything is impermanent” last November, from March 22-29, 2024, Milan’s Quintocortile Gallery, 42 Bligny Avenue, will present a variation of the exhibition on the theme of impermanence with a selection of works curated by Erika Lacava and Mavi Ferrando.

Jorgelina Alessandrelli, Daniele Cabri, Antonella De Sarno, Grazia Gabbini, Patrizia Fratus, Oriella Montin, Mauro Pinotti and Simonetta Testa are the 8 artists involved in this second edition, some of whom will exhibit different works than in the first edition of the exhibition to deepen the analysis of the theme. The works exhibited range from existential content, such as the inevitable memento mori, to highly topical issues such as climate change, to memory and the construction of our identity.[/vc_column_text][vc_single_image image=”101863″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center”][vc_column_text]Through means of expression ranging from video art to fiber art, from installation to photography and sculpture, the artists in the exhibition move on the tenuous boundary between the concepts of permanence and impermanence, showing their fragility and mutual redefinition and modification over time. In comparing the works in the exhibition, the meanings attributed by the artists to the concept of permanence and impermanence reinforce each other in a prolific dialogue rich in references and suggestions.[/vc_column_text][vc_single_image image=”101854″ img_size=”full” add_caption=”yes” alignment=”center”][vc_column_text]The material metaphor of the solidity of layering in Jorgelina Alessandrelli‘s ” Manto della terra” is visually contrasted with that of the fragility of human existence, represented by Daniele Cabri‘s frayed skin (“Avec le temps”), hanging emblematically from butcher’s hooks. Antonella De Sarno‘s “In Perpetuum” video reproduces the timeless existence and the fleetingness of each moment found in severe states of autism, alongside the passage of time represented by the slight waters, of layers of paper, of Simonetta Testa‘s ” Fiume.” Also on paper are Grazia Gabbini‘s “Pagine sparse,” a project created during the pandemic period as a reappropriation of the mute space of the sheet, private but fit to be shared. Oriella Montin‘s “L’ultimo lenzuolo” investigates the intimate dimension of an emotional experience, trying to analyze it through hand-embroidered geometric cages. Instead, Patrizia Fratus‘ three “Radici” (Roots), figures with the features of women with non-human elements at the beginning and the end of their bodies, free themselves in space to rejoin the earth. Finally, we are brought back to Earth by Mauro Pinotti‘s small sculptures, fragile mononuclear planets each rotating in its own horizon of meaning, in a dystopian “Futuro semplice” characterized by the disappearance of our original planet.[/vc_column_text][vc_gallery type=”nivo” interval=”15″ images=”101872,101860,101857,101851,101848″ img_size=”800×800″][/vc_column][/vc_row]