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Darya Ershad e Janan Nozari – LEILI

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Curated by: Cristina Gilda Artese
Dates:   From 11 February 2021 to 10 March 2021
Opening: Wednesday 10 February in the manner permitted by the ministerial decree in force. By invitation only, reservation and upon confirmation by the gallery with 2 access shifts: from 6 to 7 pm and from 7 to 8 pm.
Location:   Gilda Contemporary Art – via San Maurilio 14 – Milan
Information: info@gildacontemporaryart.it press@gildacontemporaryart.it

Darya Ershad and Janan Nozari question the theme of female identity and stereotypes not yet definable as “ancient” as they are the subject of continuous debate even in the contemporary era. Their questions, starting from the strong mold of Middle Eastern women, pass through the contaminations and the gaze turned to new Western female models, without finding certain and absolute answers.

Surprising how this issue, not at all resolved in an era of hopeful yet far overcoming of certain limits and boundaries for women, is proposed again in even more contradictory terms where femininity no longer translates only into a self-determined choice of being a woman – independent and emancipated mother or woman.

In a time when motherhood no longer concerns only gender, being a woman can no longer identify herself exclusively in this choice, however visceral and historically strongly identifying both from a sociological or ideological point of view.

There are many aspects that can be glimpsed in the plots of about twenty works on show, almost all of small size, where fabrics, threads, embroideries, darning, weave a dialogue between the two artists that goes beyond the borders of their origins and caters to the entire female landscape.

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Janan Nozari Portrait of a woman #14, hand embroidery on white stocking, 20cm

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Janan Nozari  Portrait of a woman #13, hand embroidery on white stocking, 20cm

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Janan Nozari  Flesh & Blood, embroidery on cotton, 46×46 cm

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Ershad dyes the fabrics used with natural pigments and superimposes the transparencies of the materials, as if to signify the many facets of a single feeling, letting thin and branched threads escape; Nozari uses undergarments, stockings and tights mounted on circles, which recall the embroidery looms and which evoke contrasting emotions of intimate fears and erotic expectations.

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Darya Ershad “Le ali inchiodate” (The wings nailed) 30×40. Wool, Cotton, Thread, Acrylic. 2020

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Darya Ershad “Lacrime” (Tears) 40×50. Cotton, Thread, Ink. 2020

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Also on display is a medium-sized work performed in Italy by Darya Ershad but conceived and designed together with her colleague Janan Nozari currently residing in Iran, where words and poetry in the Farsi language, embroidered on the fabric, merge joining the souls of the two artists, also biographically different albeit similar.

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Eventi

Darya Ershad e Janan Nozari – LEILI

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A cura di: Cristina Gilda Artese
Date:   Dall’ 11 febbraio 2021 al 10 marzo 2021
Inaugurazione: mercoledì 10 febbraio nelle modalità consentite dal decreto ministeriale in vigore. Solo su invito, prenotazione e dietro avvenuta conferma da parte della galleria con 2 turni di accesso: dalle 18 alle 19 e dalle 19 alle 20.
Sede: Gilda Contemporary Art – via San Maurilio 14 – Milano
Informazioni: info@gildacontemporaryart.it press@gildacontemporaryart.it

Darya Ershad e Janan Nozari si interrogano sul tema dell’identità femminile e su stereotipi forse antiquati che tuttavia non sono ancora definibili “antichi”, in quanto oggetto di continuo dibattito anche nell’epoca contemporanea. I loro interrogativi, partendo dalla forte matrice genetica di donne medio orientali, passa attraverso le contaminazioni e lo sguardo rivolto a nuovi modelli femminili occidentali, senza trovare risposte certe ed assolute.

Sorprendente come questa tematica, per nulla risolta in un’epoca di speranzoso quanto lontano superamento di alcuni limiti e confini per la donna, si riproponga in termini ancora più contraddittori, laddove la femminilità non si traduce più solo in una scelta autodeterministica dell’essere donna – madre o donna indipendente e emancipata.

Nel tempo in cui la maternità non attiene più solo al sesso del genitore o alla capacità di generare, essere donna non può più solo identificarsi in questa scelta, per quanto viscerale e storicamente fortemente identitaria sia da un punto di vista sociologico sia ideologico.

Tanti sono gli aspetti che si intravedono nelle trame di circa una ventina di opere presenti in mostra, quasi tutte di piccolo formato, dove tessuti, fili, ricami, rammendi intessono un dialogo tra le due artiste che va oltre i confini delle proprie origini e si rivolge a tutto il panorama femminile.

La Ershad tinge i tessuti utilizzati con pigmenti naturali e sovrappone le trasparenze dei materiali, quasi a significare le tante sfaccettature di un unico sentire, lasciando sfuggire fili sottili e ramificati; la Nozari utilizza indumenti intimi, calze e collant (simbolo storico della liberazione del corpo della donna) montati su cerchi, che richiamano i telai da ricamo e che evocano emozioni contrastanti di intime paure ed erotiche aspettative.

In mostra anche un’opera di medie dimensioni eseguita in Italia da Darya Ershad ma concepita e progettata insieme alla collega Janan Nozari attualmente residente in Iran, dove parola e poesia in lingua farsi, ricamate sul tessuto si fondono unendo le anime delle due artiste anche biograficamente diverse seppur affini.[/vc_column_text][vc_single_image image=”25786″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Janan Nozari Portrait of a woman #14, hand embroidery on white stocking, 20cm

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Janan Nozari  Portrait of a woman #13, hand embroidery on white stocking, 20cm

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Janan Nozari  Flesh & Blood, embroidery on cotton, 46×46 cm

[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text]Janan Nozari nata in Iran nel 1983, vive e lavora tra Teheran e Rasht. Si è laureata in pittura alla Sureh University di Shiraz e poi si è specializzata in Illustrazione presso l’Art University di Teheran. Fondamentale la sua esperienza in età adulta in India, dove ha vissuto per svariati anni.

Nei suoi lavori utilizza indistintamente la pittura, la fotografia, e l’installazione, ma è principalmente nell’utilizzo del ricamo e nella sperimentazione sui tessuti che si trova il centro della sua esplorazione. Le sue opere sono ispirate dalla vita e dal corpo delle donne, dall’impulso femminile al dare la vita. Temi quali l’identità e l’espressione di genere, il rapporto con la storia del femminismo sono continuamente esplorati all’interno della sua poetica. Sebbene sia profondamente influenzata dalle sue origini artistiche iraniane, in particolare dalle antiche miniature persiane, guarda al mondo contemporaneo attraverso la lente dell’arte moderna. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali in Iran, Francia, Dubai e Kuwait.[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”25780″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Darya Ershad  Le ali inchiodate. 30×40. Lana, Cotone, filo, Acrilico. 2020

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Darya Ershad  Lacrime. 40×50. Cotone, Filo, Inchiostro. 2020

[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text]Darya Ershad nata a Shiraz nel 1983. Laureata a Teheran in pittura presso l’Università Art & Architecture di Tehran. Nel 2008 decide di partire per l’Italia per specializzarsi in Fashion Design presso L’Accademia di Belle Arti di Brera. Ma la sua vera passione non era tanto la moda quanto il teatro, perciò ha iniziato ad avvicinarsi al mondo degli spettacoli di scena, collaborando con teatri e atelier come costumista per diversi anni. Ed è grazie al contatto con i tessuti ed i vari materiali che prende forma una nuova possibilità per esprimere le sue idee: nei suoi ultimi lavori si vedono infatti diversi strati di stoffe, fili e nodi che raccontano storie e ricordi della sua vita e, forse, di tutte le donne.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.