Libri

Finalmente un libro sulla Fiber Art italiana!*

English (Inglese)

(*questo articolo è stato pubblicato in precedenza sulla rivista dell’associzione QuiltItalia e proposto nuovamente per il nostro spazio dagli autori)

In un momento in cui l’arte tessile sta avendo in Italia e nel mondo una diffusione e una valorizzazione più ampia nel campo dell’arte ecco pubblicato un libro sulla Fiber Art Italiana a cura di Renata Pompas dal titolo “ FIBER ART ITALIANA – Un intreccio virtuoso” edito da Aracne editrice.

Renata Pompas si interessa di Fiber Art dal 1995, e ha scritto numerosi articoli, presentazioni, testi in catalogo, ha partecipato a giurie di premi internazionali e sta tenendo lezioni nelle Accademie di Belle Arti per presentare il movimento.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un fiorire di mostre sull’arte tessile a partire dalla 54ma Biennale d’arte di Venezia nel 2017 all’insegna della Fiber Art, per arrivare a Roma, Como, Milano, Torino ecc.

Che cosa è la Fiber Art?

La definizione che ne dà l’autrice del volume è la seguente: “Fiber Art , una corrente dell’arte contemporanea che accumula ricerche basate sulle pratiche e/o sui materiali tessili, assunti nelle declinazioni materiche o nelle loro rappresentazioni concettuali. Nata tra gli anni Sessanta e Settanta la Fiber Art ha sempre agito in una piccola e sofisticata nicchia del mercato dell’arte, se pur a livello mondiale, e ciò ha fatto si che non abbia ottenuto un riconoscimento istituzionale della sua specificità da parte di quella microsocietà internazionale che determina la finanza del mercato artistico, rimanendo così sconosciuta al grande pubblico.”

La Fiber Art è un movimento che compie quest’anno cinquantanni e assomma artisti che provengono dall’arte tradizionale, che poi hanno abbandonato, per una polimatericità prettamente tessile. A un certo punto queste persone si sono incrociate e hanno unito i loro destini, il loro sapere, la loro passione in questo movimento. Si sono incrociati nelle Biennali d’Arte di Losanna: la Biennale Internationale de la Tapisserie Ancien et Moderne nasce nel 1962 per promuovere il rilancio dell’arazzeria in una modalità contemporanea, partendo pur sempre da concetti tradizionali. Agli artisti viene chiesto un disegno che diventa poi un cartone per essere utilizzato in arazzeria. Dopo qualche edizione gli organizzatori si aprono, invece, a opere pensate, ideate ed eseguite dall’autore e si trovano a ricevere cose meravigliose che sorprendono tutti e di cui non erano a conoscenza, è lì l’inizio del movimento della Fiber Art.

Il movimento nasce da un entusiasmo per la creatività indotta dalla base materica tessile in quanto nel mondo si stavano sviluppando percorsi tessili per cause e per motivi diversi, però indipendentemente da ciò questi artisti si sono trovati insieme. Un esempio di questi motivi diversi è quanto era prassi nelle scuole e accademie d’arte nell’Europa dell’Est che non disponevano di supporti economici per servirsi di materiali nobili, quindi mentre gli studenti iscritti ai corsi scultura soffrivano la carenza di bronzo o di marmo, l’ideologia che voleva rilanciare l’artigianato tessile e tutte le produzioni artigianali popolari faceva sì che invece fossero ben forniti i laboratori tessili.

Portando a Losanna le loro esperienze, gli artisti dell’Europa Orientale, che erano conosciuti solo in patria, si sono uniti con quelli occidentali. Negli Stati Uniti, invece, nelle Accademie e nelle Università c’erano molti indirizzi artigianali, tra cui i laboratori di tessitura in cui era centrale l’apprezzamento per l’artigianato dei nativi.

C’erano attrezzati laboratori, e gli artisti che li frequentavano si interessavano alle radici storiche delle produzioni locali, compiendo numerosi viaggi presso le popolazioni andine e presso gli Indiani d’America, da cui apprendevano delle abilità e dei metodi che reinterpretavano in chiave artistica contemporanea.

Ed è rimasta una grande continuità nella corrente artistica che si perpetua. Infatti al Premio Valcellina c’è una folta partecipazione, ci sono delle nazioni che hanno maggiore sensibilità e maggiore tradizione in questo campo.

Di tutte le nazioni l’Italia è quella in maggiore sofferenza dal punto di vista della riconoscibilità, non c’è un museo specifico anche se a Chieri hanno istituito la collezione civica di Fiber Art “Trame d’Autore”, una collezione formata dai lasciti di numerosi artisti, tra cui noi DAMSS, ma visitabile solo pr appuntamento. Attualmente si stanno rivitalizzando alcune manifestazioni come ad esempio a Chieri “Tramanda”.

L’autrice ha lavorato su questo libro per quindici anni, conoscendo tutti gli artisti personalmente.

Ha iniziato questo percorso, pensando via via di scrivere qualcosa su qualche artista. Ha viaggiato per l’Italia, a conoscere ogni artista, indagando sulla loro personalità, e raccogliendo molti materiali. Per lunghi periodi ha lavorato sui cataloghi, verificando le presenze dei movimenti e gli incroci tra gli artisti; ha realizzato questo libro non prima di aver chiesto agli artisti se si riflettevano nella descrizione delle loro opere nel suo testo, ricevendone sempre risposte affermative.

Così è nato questo libro che definisce la Fiber Art italiana, ne racconta la storia, la distingue dall’artigianato e dall’arte tessile (infatti l’arte è autosignificativa per sé, se fosse funzionale sarebbe alto artigianato).

E’ stato intitolato “un intreccio virtuoso” con un gioco di parole che allude all’intreccio tessile e all’intreccio di ricerche artistiche provenienti dall’arte contemporanea polimaterica. Il volume ricostruisce la storia, la definizione, il contesto internazionale e nazionale, le principali mostre in Europa e in Italia, le opere.

Una sessantina di schede sono dedicate agli artisti fondatori che hanno intrecciato i loro percorsi artistici unendosi nella promozione e diffusione del movimento. Tra questi artisti ricordiamo Paola Besana, Maria Lai, Gina Morandini, Lydia Predominato, Maria Luisa Sponga, Roberta Chioni, Eva Basile, DAMSS e tanti altri ancora che non riusciamo ad elencare.

“FIBER ART ITALIANA. Un intreccio virtuoso” Renata Pompas Aracne editrice