Tessuti d’Arte

ATTILIANA ARGENTIERI

Translation by Marina Dlacic

Between ancient and modern weave

Attiliana Argentieri was born in Viareggio in 1932, but lived for a long time in Venice. Her weaving teacher is Anna Akerdhal Balsamo Stella, an artist and design of Swedish origins, teacher at the State Institute of Art at the Carmini in Venice where Argentieri graduated in 1950. Venetian by adoption, as soon as she completed her studies she designs and weaves her  first tapestries at the Balsamo studio, owned by her teacher, who in addition to being a weaving expert was a designer of the artistic glassworks SAIAR Ferro Toso from Murano.

She exhibits her works at Ca ‘Pesaro and participates in group exhibitions promoted by the Bevilacqua La Masa Foundation (BLM). Enthusiastic and proud of being a Tuscan, together with Titta Luporini, in 1951 she opened a weaving workshop in the historic center of Lucca. Shortly after, she organized the “Art of fabric” section at the State Institute of Art of Castelmassa (Rovigo). In 1956 she exhibited at the Venice International Art Biennale, where she was also present in subsequent editions (1960-68-70). In the seventies she became a member of the Center International d’Etude des Textiles Anciens (CIETA, Lyon, France) and deepened her studies on the techniques of ancient fabrics (plain and textured).

The images of Attiliana Argentieri Zanetti’s works are taken from the catalog of the Attiliana Argentieri Zanetti exhibition, between Lucca and Venice, 1950-2008, building with fibers and “fiber art”, edited by Domenica Digilio, Lucca 2008.

From 1971 to 1985 she taught “Textile Design” at the “Giovanni Sello” State Institute of Art in Udine, where she worked in synergy with Gina Morandini and Carmen Romeo, both teachers of “Laboratory of the Art of Weaving, Tapestry and Carpet”. Her presence is crucial and gives new and vigorous impetus to the “Weaving Section” of the Udine Institute. From the end of the seventies, for her knowledge of historical textiles she was chosen to hold the courses of “Weaving techniques” and “History of manufactures”, promoted by the Regional Center for Cataloging and Restoration of Friuli-Venezia Giulia (Villa Manin, Passariano , Udine).In 1979 she was one of the founding members of the Italian Center for the Study of the History of Textile (CISST) and devoted herself with commitment to historical research, studying the traditional textile production of Friuli. Argentieri not only keeps her knowledge for herself, but passes it on to students and colleagues, shares and carries out new educational projects. [1]. She publishes the Technical Dictionary of Weaving [2], articles and essays, with particular emphasis on the maintenance and conservation of ancient textiles and their construction technique: the latter as important as it is unknown and little investigated. She collaborates with the exhibition Treasures of Art in Carnia: Sacred vestments and textile tradition (Tolmezzo-Udine, Palazzo Frisacco, from 9 October 1987 to 9 January 1988) [3]. Argentieri was the first to study the manuscript books / notebooks of Carnic weavers (books of “tacamenti”) [4], in particular that of Jacopo Linussio (1764)[5], the founder of the famous 18th century Carnia manufacture.

From 1996 to 2001, Attiliana Argentieri intensified her artistic activity, often together with her husband Gianfranco Zanetti, who was also a teacher and artist, and exhibited in group and personal exhibitions. Her works are present in museums, public and private collections in Italy and abroad. The experience at a historical and technical level guides Attiliana in the creation of textile works, sometimes mini-textiles, in other cases monumental tapestries, where she expresses all her enthusiasm for research and chromatic and material experimentation. In that period, works of strong fluid force were born, made with natural, undyed yarns and with the most diverse materials (ribbons, laces, leather, wood). Her artistic expression is fully placed in the contemporary artistic current of Fiber Art.

[1] Attiliana Argentieri Zanetti, I TESSILI, in The Sello “carpenters” in Udine, coordinated by Gina Morandini Fenu, State Art Institute of Udine, print “Friulian Graphic Arts”, 1983.

[2] Technical Dictionary of Weaving, edited by Attiliana Argentieri Zanetti, Editions Villa Manin di Passariano, 1987

[3]On the occasion of the exhibition, the Tesori d’Arte in Carnia catalog is published. Sacred vestments and textile tradition, edited by Gilberto Ganzer, with texts by Paolo Bensi, Donata Devoti, Francesco Pertegato and TECHNICAL SHEETS by Attiliana Zanetti Argentieri, Mountain Community Edition of Carnia, print “Grafiche Lema” of Maniago (Pordenone), 1987

[4] ”Tacamenti” are designs for fabric that arise from the intertwining of the warp threads with the weft; the term derives from the verb tacar, to attach heddles and loom pedals together.

[5] Linussio was born in 1691 in Villa di Mezzo, a hamlet of Paularo-UD, and died in 1747 in Tolmezzo-UD; the precious manuscript, owned by the Linussio heirs of Tolmezzo (Udine), is the oldest present in the Friuli-Venezia Giulia Region.

Attiliana Argentieri Zanetti si spegne a Pasian di Prato (Udine) all’età di 86 anni, ma il suo importante insegnamento rimane vivo in tutti quelli che l’hanno conosciuta, di persona oppure attraverso i suoi numerosi scritti, mostre, manifestazioni. Sono grata a Giovanna Zanetti per i materiali che mi ha gentilmente fornito per la stesura di questo breve articolo.

Attiliana Argentieri Zanetti al telaio nel suo laboratorio

Tessuti d'Arte

ATTILIANA ARGENTIERI

Tra antiche e moderne trame

Attiliana Argentieri nasce a Viareggio nel 1932, ma vive a lungo a Venezia. La sua maestra di tessitura è Anna Akerdhal Balsamo Stella, artista e design di origini svedesi, insegnante presso l’Istituto Statale d’Arte ai Carmini di Venezia dove Argentieri si diploma nel 1950. Veneziana per adozione, appena completati gli studi  progetta e tesse i primi arazzi presso lo studio Balsamo, di proprietà della sua insegnante, che oltre ad essere stata un’esperta di tessitura era un designer della vetreria artistica S.A.I.A.R. Ferro Toso di Murano. Espone le sue opere a Ca’ Pesaro e partecipa alle mostre collettive promosse dalla Fondazione Bevilacqua La Masa (BLM). Entusiasta e fiera di essere una toscana, insieme a Titta Luporini, nel 1951 apre nel centro storico di Lucca un laboratorio di tessitura.  Poco dopo organizza la sezione “Arte del tessuto” presso l’Istituto Statale d’Arte di Castelmassa (Rovigo). Nel 1956 espone alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, dov’è presente anche nelle edizioni successive (1960-68-70). Negli anni Settanta diventa membro del Centre International d’Etude des Textiles Anciens (CIETA, Lione, Francia) e approfondisce gli studi sulle tecniche dei tessuti antichi (uniti e operati).

Le immagini delle opere di Attiliana Argentieri Zanetti sono tratte dal catalogo della mostra Attiliana Argentieri Zanetti, tra Lucca e Venezia, 1950-2008, costruire con le fibre e la “fiber art”, a cura di Domenica Digilio, Lucca 2008.

Dal 1971 al 1985 insegna “Progettazione Tessile” presso l’Istituto Statale d’Arte “Giovanni Sello” di Udine, dove opera in sinergia con Gina Morandini e Carmen Romeo, entrambe insegnanti di “Laboratorio di Arte della Tessitura, Arazzo e Tappeto”. La sua presenza è determinante e dà nuovo e vigoroso impulso alla “Sezione Tessitura” dell’Istituto udinese. Dalle fine degli anni Settanta, per la sua conoscenza dei tessili storici viene scelta per tenere i corsi di  “Tecniche della tessitura” e “Storia delle manifatture”, promossi dal Centro Regionale di Catalogazione e Restauro del Friuli-Venezia Giulia (Villa Manin, Passariano, Udine).  Nel 1979 è fra i soci fondatori del Centro Italiano per lo Studio della Storia del Tessuto (CISST) e si dedica con impegno alla ricerca storica, studia la produzione tessile tradizionale del Friuli. Argentieri non tiene solamente per sé il suo sapere, ma lo trasmette ad allievi e colleghi, condivide e realizza inediti progetti didattici[1].  Pubblica il Dizionario Tecnico della Tessitura[2], articoli e saggi, ponendo l’accento in particolare sulla manutenzione e conservazione dei tessili antichi e la loro tecnica di costruzione: quest’ultima tanto importante quanto sconosciuta e poco indagata. Collabora alla mostra  Tesori d’Arte in Carnia. Paramenti sacri e tradizione tessile (Tolmezzo-Udine, Palazzo Frisacco, dal 9 ottobre 1987 al 9 gennaio 1988)[3]. Argentieri per prima studia i libri/quaderni manoscritti dei tessitori carnici (libri di tacamenti)[4], in particolare quello di Jacopo Linussio (1764)[5], il fondatore della celebre manifattura carnica del Settecento. Dal 1996 al 2001, Attiliana Argentieri intensifica l’attività artistica, spesso insieme al marito Gianfranco Zanetti anch’egli docente e artista, ed espone in mostre collettive e personali. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. L’esperienza a livello storico e tecnico guida Attiliana nella realizzazione di opere tessili, a volte mini-tessili, in altri casi arazzi monumentali, dove esprime tutto il suo slancio per la ricerca e la sperimentazione cromatica e materica. Nascono in quel periodo opere di forte vigore plastico realizzate con flati naturali, non tinti e con i materiali più diversi (nastri, merletti, pelle, legno).  La sua espressione artistica si colloca a pieno titolo nella corrente artistica contemporanea della Fiber Art.

[1] Attiliana Argentieri Zanetti, I TESSILI, in I Sello “falegnami” in Udine, coordinamento di Gina Morandini Fenu, Istituto Statale d’Arte di Udine, stampa “Arti Grafiche Friulane”, 1983.

[2] Dizionario Tecnico della Tessitura, a cura di Attiliana Argentieri Zanetti, Edizioni Villa Manin di Passariano, 1987.

[3] In occasione della mostra, viene pubblicato il catalogo Tesori d’Arte in Carnia. Paramenti sacri e tradizione tessile, a cura di Gilberto Ganzer, con testi di Paolo Bensi, Donata Devoti, Francesco Pertegato e SCHEDE TECNICHE di Attiliana Zanetti Argentieri,  Edizione Comunità Montana della Carnia, stampa “Grafiche Lema” di Maniago (Pordenone), 1987

[4] I tacamenti sono disegni per tessuto che scaturiscono dall’intreccio dei fili dell’ordito con la trama; il temine deriva dal verbo tacar, attaccare fra loro  licci e pedali del telaio.

[5] Linussio nasce nel 1691 a Villa di Mezzo, frazione di Paularo-UD, e muore nel 1747 a Tolmezzo-UD); il prezioso manoscritto, di proprietà degli eredi Linussio di Tolmezzo (Udine), è il più antico presente nella Regione Friuli-Venezia Giulia.

Attiliana Argentieri Zanetti si spegne a Pasian di Prato (Udine) all’età di 86 anni, ma il suo importante insegnamento rimane vivo in tutti quelli che l’hanno conosciuta, di persona oppure attraverso i suoi numerosi scritti, mostre, manifestazioni. Sono grata a Giovanna Zanetti per i materiali che mi ha gentilmente fornito per la stesura di questo breve articolo.

Attiliana Argentieri Zanetti al telaio nel suo laboratorio

Carmen Romeo

English version Esperta di tessitura, arazzo, tappeto, saggista, docente e ricercatrice  – Tavagnacco (Udine). Dal 1976 mi occupo di ricerca nell’ambito del tessile tradizionale e di didattica. Ho pubblicato saggi, partecipato e coordinato progetti, mostre d’arte ed eventi a livello nazionale ed internazionale. Dal 1974 al 2011 ho insegnato nella Scuola Primaria e Secondaria Statale Italiana (Medie e Superiori). Ora sono Vicepresidente dell’Università delle Libertà del F. V. G. di UDINE dove insegno nei corsi TIESSI. Tradizione e Creatività-Laboratorio di Tessitura, promuovo e curo progetti sul tessile. Inoltre, presso il Laboratorio dell’Associazione Il Cavalîr – Ecomuseo della Gente di collina di Fagagna (Udine) sono docente di  Arte della Tessitura per la riscoperta dell’arte tessile tradizionale e curatore di Progetti culturali legati alla cultura tessile.