Interviste

INTERVISTA CON KATRINA LEITENA

Katrina Leitena è un’artista tessile originaria di Riga (Lettonia), laureata presso il dipartimento di Arte Tessile dell’Art Academy of Latvia e vincitrice del Premio Valcellina 2021, con l’opera “Inexpressible/Inesprimibile”.

L’ispirazione principale dell’artista è l’uomo, il linguaggio del corpo e le sue espressioni come riflesso di un mondo interiore la cui ricchezza è difficile da esprimere con le parole. Opposta alla elasticità e fragilità del corpo è la geometria, massiccia, ascetica e semplice. L’artista unisce questi opposti affinchè si completino e ravvivino a vicenda. Il ricamo a mano è il mezzo scelto, fili e aghi sono gli unici strumenti. Disegnando con i fili e ricamando filo per filo, Leitena cerca di visualizzare la realtà e ritrarre il corpo umano nel modo più realistico, fragile e delicato possibile.

https://www.instagram.com/katrinaleitena/

“Inexpressible II”, 49x50cm, copyright Katrina Leitena

Katrina puoi raccontarci qualcosa del tuo percorso artistico e delle motivazioni che ti hanno spinto a scegliere il tessile come forma di espressione?

Non ho un’unica forma di espressione. Qualsiasi sia la tecnica o il medium che utilizzo – il disegno, la pittura o il tessile, cerco sempre di avvicinarmi il più possibile alla realtà fotografica. Mi sono innamorata della fotografia da ragazza, ma crescendo ho capito che il tempo di composizione e scatto della fotografia è sempre troppo breve per me. Con il mio processo creativo volevo piuttosto tirare fuori qualcosa dal nulla, non mi sono mai sentita veramente una pittrice o una disegnatrice. Il tessile era qualcosa di sconosciuto, anche attraente, un concetto illimitato e ampio. Il tessile è il mio materiale, il mio medium e il mio strumento. Ho sempre rifuggito le tecniche e i disegni tradizionali, tentando di creare qualcosa che non può essere definito con facilità né circoscritto in un determinato campo. Per questo amo definire il mio linguaggio artistico un mix. Mi piace l’idea di toccare un po’ di tutto, non mi andrebbe di appartenere solo ad uno specifico campo.

“Chair which hugs”, 97x50cm, copyright Katrina Leitena

Puoi descrivere la tua opera “Inexpressible/Inesprimibile”, con cui hai recentemente vinto il prestigioso Premio Valcellina? Come l’hai concepita e perché l’hai chiamata così, che significato ha?

L’opera “Inexpressible” parla di relazioni umane con sé stessi e con gli altri, di rapporti reciproci. Ho usato il linguaggio del corpo, i gesti e i simboli geometrici per esprimere la mia emotività soggettiva e le associazioni fra solitudine, indipendenza /amore per sé stessi e amore reciproco. Miravo a contrastare la solitudine e l’indipendenza e anche a riflettere su come l’amore per sé stessi e l’amore reciproco abbiano per me lo stesso valore. Sono forme di amore unite, complementari e inseparabili.  Il titolo “Inexpressible/Inesprimibile” significa proprio qualcosa di difficile da descrivere e da spiegare a parole. Fa riferimento a parole e sentimenti – l’essere umano è in grado di esprimerli, ma è difficile descriverli e definirli.

Il tema principale del lavoro è frutto della mia esperienza personale. Ho pensato molto ai diversi tipi di rapporti interpersonali e alle condizioni emotive che gli esseri umani attraversano nel corso della vita. Mi sembrava importante tradurre i pensieri in opera d’arte, per ritrarre i sensi umani e mettere in mostra la mia personale visione e le mie emozioni. Ad ispirarmi erano anche le diverse opinioni sui rapporti interpersonali e stati emotivi viste da diversi punti di vista sociopsicologici. Ho cercato di evitare la banalità che è spesso presente quando si parla di sentimenti umani. Volevo cercare di capirli da un punto di vista più scientifico. Ma ovviamente i sentimenti sono profondamente emozionali, non possono essere presi unilateralmente, in modo pratico o razionale. È un’esperienza soggettiva che ci rende onesti, fragili e vulnerabili.

“Inexpressible-detail”, 68×55 cm. Embroidered by hand, copyright Katrina Leitena

“Inexpressible-detail”, 70×62 cm. Embroidered by hand, copyright Katrina Leitena

“Inexpressible-detail”, 57×32 cm. Embroidered by hand, copyright Katrina Leitena

Nelle tue opere tessili, gli elementi di dinamismo e complessità del corpo umano sono presenti e affiancati alla semplicità schematica e ascetica della figura geometrica. Come sono collegati questi due aspetti?

Sono affascinata e ispirata dai contrasti e da ciò che sembra essere in contrapposizione. Il corpo umano è vivo, elastico, fragile e anche molto complesso. Non solo dall’esterno ma anche dall’interno. Il corpo e le sue espressioni sono un riflesso del mondo interiore – delle emozioni, dei sentimenti e delle diverse esperienze, ma anche delle sofferenze. Le figure geometriche al contrario sono ascetiche, costanti e stabili. Da un punto di vista superficiale sembra che non nascondano alcuna informazione, sembrano essere vuote o prive di significato. Dalla mia personale prospettiva, le forme geometriche hanno un significato e danno delle spiegazioni. Non solo rispecchiano un simbolismo personale, ma nascondono significati e anche associazioni molto personali e private. Nelle mie opere ogni forma geometrica enfatizza e rappresenta una condizione emotiva specifica. Ognuna di esse ha un proprio ruolo e un proprio compito. Il significato di ogni figura geometrica dipende dal concetto e dal contenuto della composizione e dalle emozioni raffigurate dai gesti e dalle espressioni del corpo umano. Il linguaggio del corpo interagisce con il simbolismo personale della geometria e da questa collaborazione nascono diversi sensi ed emozioni e mi rendo sempre più conto che l’interazione e la collaborazione di questi opposti non possono essere in alcun modo distinti dalla nostra vita di tutti i giorni. Il corpo umano, flessibile ed estremamente fragile interagisce con l’architettura geometrica e interiore che ci circonda. Si disperdono e risuonano. L’attrazione e il rifiuto fra il corpo umano e le forme geometriche è l’essenza di ciò che volevo mostrare nelle mie opere d’arte.

“Inexpressible-detail”, 57×32 cm. Embroidered by hand, copyright Katrina Leitena

Copyright Katrina Leitena

Copyright Katrina Leitena

Che significato ha per te il ricamo? È semplicemente una tecnica o sono anche i gesti e i rituali legati al ricamo ad essere una parte integrante del tuo lavoro? Ci puoi parlare di questi aspetti?

Per me è difficile descriverlo come “ricamo”, perché non uso tecniche di ricamo tradizionali…si avvicina di più al disegno: disegnare con i fili. Scelgo strumenti diversi per disegnare, ho sostituito la matita, la penna o il carboncino con ago e filo. Disegno filo dopo filo in lunghezze, direzioni e strati diversi. Il ricamo o più specificatamente il disegno con il filo gira tutto intorno all’osservazione e all’abilità di vedere. Lavoro partendo dalle fotografie che scatto e non voglio perdere nulla. Non voglio rischiare di perdere la vivacità e la naturale plasticità del corpo umano. Devo mantenere vivo ciò che è umano. Il mio percorso da un semplice pezzo di stoffa a un frammento realistico del corpo umano parte da un ago e da diversi fili. E non mi sono mai sentita tanto tranquilla come quando ho ago e filo fra le mani. Sento che siamo vicini, e che cooperiamo. Il filo è anche molto elastico, per questo riesco a giocarci e a manipolarlo. Sono in grado di ricamare filati di diversi spessori e strati. Il lavoro non è piatto e i fili mi aiutano a costruire il corpo umano in modo tridimensionale e realistico.  Vedo anche una connessione fisica ed emotiva fra la mia forma di espressione e il tema delle mie opere, perché l’uomo e i suoi sentimenti ed emozioni sono fragili quanto lo sono i fili ricamati sulla tela.

Copyright Katrina Leitena

Copyright Katrina Leitena

Che progetti hai per il futuro? In questo momento a cosa stai lavorando?

Ho un’idea per la testa. Creare qualcosa in cui il ricamo superi i confini della visione umana, in cui la realtà del ricamo lasci lo spettatore confuso e sorpreso, magari anche un po’ a disagio. Ho questa visione nel mio subconscio e devo provare a realizzarla. Ed è eccitante mettersi alla prova, sfidarsi e anche poter dimostrare a noi stessi ciò di cui siamo capaci.

Maria Rosaria Roseo

English version Dopo una laurea in giurisprudenza e un’esperienza come coautrice di testi giuridici, ho scelto di dedicarmi all’attività di famiglia, che mi ha permesso di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari di mamma. Nel 2013, per caso, ho conosciuto il quilting frequentando un corso. La passione per l’arte, soprattutto l’arte contemporanea, mi ha avvicinato sempre di più al settore dell’arte tessile che negli anni è diventata una vera e propria passione. Oggi dedico con entusiasmo parte del mio tempo al progetto di Emanuela D’Amico: ArteMorbida, grazie al quale, posso unire il piacere della scrittura al desiderio di contribuire, insieme a preziose collaborazioni, alla diffusione della conoscenza delle arti tessili e di raccontarne passato e presente attraverso gli occhi di alcuni dei più noti artisti tessili del panorama italiano e internazionale.