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FONDAZIONE PRADA: PARAVENTI: FOLDING SCREENS FROM THE 17TH TO 21ST CENTURIES

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26 OTTOBRE 2023 – 26 FEBBRAIO 2024

“Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries” è l’ampia esposizione a cura di Nicholas Cullinan presentata da Fondazione Prada a Milano dal 26 ottobre 2023 al 26 febbraio 2024. L’anteprima stampa si svolgerà mercoledì 25 ottobre 2023. Il 2 novembre 2023 inaugureranno due mostre complementari, organizzate da Prada con il supporto di Fondazione Prada presso Prada Rong Zhai a Shanghai e Prada Aoyama Tokyo, che approfondiranno l’eredità storica e le interpretazioni contemporanee dei paraventi nei contesti orientali.

Screen Cina, seconda metà del XVIII secolo Legno ricoperto di lacca intagliata e colorata con vernice a olio, montature in rame dorato e legature in pelle. 194 x 224 x 1,3 cm Fundação Oriente – Museu do Oriente © Hugo Maertens – BNP Paribas/Fundação Oriente – Museu do Oriente, Lisbona, PortogalloScreen Cina, seconda metà del XVIII secolo Legno ricoperto di lacca intagliata e colorata con vernice a olio, montature in rame dorato e legature in pelle. 194 x 224 x 1,3 cm Fundação Oriente – Museu do Oriente © Hugo Maertens – BNP Paribas/Fundação Oriente – Museu do Oriente, Lisbona, Portogallo

La mostra di Milano indaga la storia e interpreta i significati di questi oggetti, ripercorrendo le traiettorie di reciproche contaminazioni tra Oriente e Occidente, i processi di ibridazione fra diverse forme d’arte e funzioni, le collaborazioni tra designer e artisti e, infine, la creazione di opere inedite. I paraventi rappresentano il concetto di liminalità e di soglia fra due condizioni, in senso letterale e metaforico, in quanto attraversano le barriere tra discipline, culture e mondi diversi.

Paravent (byobu) Giappone, XVIII secolo Ventagli montati su carta e foglia d’oro. 180 x 180 x 2,5 cm MAK – Museo di Arti Applicate, Vienna Foto: © MAK/Georg Mayer. Courtesy MAK – Museo di Arti Applicate, Vienna

Come spiega Nicholas Cullinan, “Pittura o scultura? Arte o complemento d’arredo? Elemento utilitaristico oppure ornamentale? Decorativo, funzionale, architettonico o teatrale? Questa mostra esamina con un approccio innovativo gli interrogativi e i paradossi che circondano la storia dei paraventi, una storia di migrazione culturale (da Oriente a Occidente), di ibridazione (tra forme d’arte e funzioni diverse) e di ciò che viene celato e rivelato. La nostra ricerca svelerà come questa storia e il suo manifestarsi nel presente coincidano con la storia di oggetti liminali e della liminalità stessa, in un processo di superamento delle rigide distinzioni e gerarchie tra le diverse discipline dell’arte e dell’architettura, della decorazione d’interni e del design”.

Nicholas Cullinan - Photo Zoe Law
Macau and Cantão folding screen Cina, seconda metà del XVIII secolo Paravento a sei ante, legno laccato, policromo, argento, oro, carta, ottone. 216 × 330 × 2 cm Fundação Oriente – Museu do Oriente © Hugo Maertens – BNP Paribas/Fundação Oriente – Museu do Oriente, Lisbona, PortogalloMacau and Cantão folding screen Cina, seconda metà del XVIII secolo Paravento a sei ante, legno laccato, policromo, argento, oro, carta, ottone. 216 × 330 × 2 cm Fundação Oriente – Museu do Oriente © Hugo Maertens – BNP Paribas/Fundação Oriente – Museu do Oriente, Lisbona, Portogallo

Il progetto espositivo ideato dallo studio di architettura SANAA, fondato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, raccoglierà negli spazi del Podium oltre settanta paraventi. Saranno inclusi sia opere di grande valore storico sia lavori più recenti provenienti da musei internazionali e collezioni private, oltre a una selezione di nuove creazioni appositamente commissionate per questo progetto a più di quindici artisti internazionali. Al piano terra del Podium, pareti curvilinee e trasparenti di Plexiglas, alternate a tende dalla linea sinuosa, evocheranno le forme di questi oggetti creando una serie di spazi caratterizzati da diverse condizioni luminose. All’interno di questi ambienti i visitatori potranno incontrare i vari gruppi tematici e confrontarsi con un fluido percorso espositivo grazie alla trasparenza delle strutture divisorie. Al piano superiore l’allestimento rappresenterà l’intera storia dei paraventi, presentati in ordine cronologico e disposti su piedistalli sagomati che ne enfatizzeranno le forme, in omaggio agli innovativi allestimenti museali del MASP di San Paolo, realizzato da Lina Bo Bardi, e al lavoro di SANAA per il museo Louvre-Lens.

Screen Giappone – Periodo Edo (1615-1868), XVIII secolo Gouache e oro su foglia d’argento su carta; retro con seta dipinta su carta; struttura in legno e finiture laccate in nero. h. 147,5 cm, l. 150,8 cm FENIX Collection

Al piano terra del Podium, una sezione introduttiva raggruppa tre paraventi cinesi e giapponesi del XVII e XVIII secolo raffiguranti battaglie navali e vedute dall’alto per indagare l’intrinseca ambiguità e la natura transnazionale di questi oggetti. Si analizza la possibile duplice lettura dei paraventi da una prospettiva orientale, da destra a sinistra, oppure occidentale, da sinistra a destra, come un paesaggio o una rappresentazione cartografica. La seconda sequenza esplora il tema della rappresentazione delle stagioni e delle narrazioni temporali in una dimensione spaziale, accostando un paravento dell’artista cinese Chen Zhifo, maestro dei dipinti gongbi del XX secolo che riproduceva uccelli e fiori con grande accuratezza realista, a uno più astratto e ironico realizzato dall’artista americano Jim Dine nel 1969 e intitolato Landscape Screen (Sky, Sun, Grass, Snow, Rainbow).

Folding-Screen with Scenes In and Around Kyoto (Rakuchū rakugai zū) Giappone – Periodo Edo (1615-1868), XVIII / XIX secolo Inchiostro, colore, conchiglia sbriciolata e oro su carta dorata, montato su broccato. h. 164,5 cm, l. 331,2 cm Collezione privata, Alcoitão, Portogallo Foto: ©Jorge Welsh Works of Art, Lisbona/Londra
Chen Zhifo Seasonal Flowers and Birds 1947 Inchiostro e colore su carta. 91 x 49 cm Collezione privata, Asia Courtesy Bonhams, Hong Kong

Con un gruppo di opere recenti e inedite realizzate da Tony Cokes, Cao Fei, Shuang Li, Joan Jonas, Tiffany Sia e Wu Tsang, la mostra svela come un oggetto apparentemente senza tempo come il paravento possa diventare un mezzo per proiettare una stratificazione di immagini ed effetti multischermo con l’uso pervasivo delle tecnologie digitali. Un’altra sezione è dedicata a una delle funzioni del paravento: nascondere, proteggere e quindi creare una dimensione intima, privata e segreta all’interno dell’ambiente domestico. Opere storiche come Three-fold Screen with embroidered panels depicting heroines (The Legend of the Good Women) (1860 ca.) di William Morris ed Elizabeth Burden e Konku (1982) di William Copley sono accostate a paraventi contemporanei di artisti quali Lisa Brice, Anthea Hamilton, Lorna Simpson e Carrie Mae Weems, che affrontano temi come la seduzione e il senso del pudore attraverso una prospettiva inusuale.

Eileen Gray ‘Brick’ Screen 1925 circa Legno laccato con aste in acciaio. 213 x 178 x 2 cm Collezione Joe e Marie Donnelly, Parigi Foto: François Halar. Courtesy J&M Donnelly

L’estetica queer è al centro di un’altra serie di opere che trasformano questo oggetto quotidiano in un elemento decorativo dichiaratamente trasgressivo. Viene raccontata una storia culturalmente dirompente attraverso opere come il paravento realizzato da Duncan Grant del Gruppo Bloomsbury di Charleston (Sussex, Regno Unito) per l’Omega Workshop, un raro paravento del 1929 di Francis Bacon e World of Cats (1966), opera dell’attore, scrittore e collagista britannico Kenneth Halliwell, oltre a creazioni di artisti contemporanei quali Kai Althoff, Marc-Camille Chaimowicz e Francesco Vezzoli. Non va poi dimenticato che i paraventi possono anche essere potenti strumenti di propaganda politica, di manifestazione di forza e di ricchezza, di ostentazione e di costruzione di narrazioni capaci di influenzare la storia. Ne sono un esempio sia l’opera monumentale del 1718 di Pedro de Villegas, composta da dieci elementi che presentano sul lato frontale il racconto della conquista del Messico da parte del condottiero Hernán Cortés e sul retro una decorazione con scene orientali, sia la nuova commissione affidata a Goshka Macuga che affronta il tema della trasmissione del sapere e della cultura.

William N. Copley Konku 1982 Acrilico e pennarello su tela con cornice in legno. 194,95 x 193,04 x 5,72 cm Collezione Von Storch, Colonia, Germania Foto: Christopher Burke © 2023 William N. Copley Estate / Artists Rights Society (ARS), New York

L’ultimo gruppo di opere allestite al piano terra del Podium esplora il paradosso della trasparenza attraverso la negazione concettuale o umoristica della funzione pratica di questi oggetti. I paraventi trasparenti di Carla Accardi, Carol Bove e Isa Genzken incorniciano l’ambiente circostante anziché nasconderlo. Aprono a nuove prospettive e suggeriscono nuove visioni piuttosto che circoscrivere uno spazio.

Mona Hatoum Grater Divide 2002 Acciaio leggero. 204 cm x larghezza e profondità variabili © Mona Hatoum Courtesy White Cube (Foto: Iain Dickens)

In contrasto con l’approccio sincronico adottato al piano terra, il piano superiore segue una logica diacronica. La sequenza cronologica permette di ricostruire l’evoluzione storica di questo oggetto artistico e decorativo, dalle sue origini orientali e dai dialoghi e contaminazioni con le tradizioni occidentali fino al contributo innovativo apportato da designer e artisti nel XX e XXI secolo. I paraventi cinesi e giapponesi realizzati tra il XVII e il XIX secolo hanno dato il via a una serie di trasformazioni e metamorfosi che in questa mostra è rappresentata dalle creazioni, tra le altre, di maestri del design e dell’architettura quali Alvar Aalto, Charles e Ray Eames, Le Corbusier, Josef Hoffmann e Jean Prouvé; dalle sperimentazioni avanguardistiche di Giacomo Balla, René Magritte e Pablo Picasso; dalle opere di artisti contemporanei, fra i quali Marlene Dumas, Mona Hatoum, Yves Klein, Sol LeWitt, Ed Ruscha, Betye Saar, Keiichi Tanaami, Cy Twombly e Luc Tuymans; e da quelle di artisti più giovani come Kamrooz Aram, Atelier E.B (Beca Lipscombe & Lucy McKenzie) e Małgorzata Mirga-Tas.

Franz West Paravents 2010 Paravento rosa, metallo, legno, pittura acrilica. 195 x 53 x 220 cm Museum MMK Für Moderne Kunst, Francoforte sul Meno Foto: Wolfgang Günzel

Un catalogo illustrato pubblicato da Fondazione Prada accompagnerà la mostra “Paraventi: Folding Screens from the 17th to 21st Centuries”. Includerà un’introduzione di Miuccia Prada, Presidente di Fondazione Prada, un’indagine storica e artistica del curatore della mostra Nicholas Cullinan, una serie di interviste agli artisti coinvolti nella produzione di paraventi inediti e saggi di scrittori, curatori e studiosi internazionali come Thomas Aquilina, Nancy Berliner, Francesca Berry, Whitney Davis, Frank Feltens, Wu Hung, Ido Misato, Paul B. Preciado, Ana Zabía e Siegfried Zielinski.

Hernan Bas Decorative screen for the solarium of a homosexuals home (Fading sunflowers) 2012 Paravento a tre pannelli, acrilico e foglia d’oro e d’argento su lino, montato su cornice in legno di betulla e foglia d’oro. Dimensioni variabili, 137 x 183 x 5 cm circa Perrotin Gallery, Parigi © Courtesy l’artista e Perrotin. Foto: Claire Dorn

Elenco degli artisti in mostra

Alvar Aalto, Carla Accardi, Kai Althoff, Kamrooz Aram, Atelier E.B (Beca Lipscombe & Lucy McKenzie), Francis Bacon, Giacomo Balla, Hernan Bas, Carol Bove, Lisa Brice, Elizabeth Burden e William Morris, Marc Camille Chaimowicz, Tony Cokes, William N. Copley, Pedro de Villegas, Alessandro Di Pietro, Jim Dine, Peter Doig, Marlene Dumas, Charles & Ray Eames, Elmgreen & Dragset, Cao Fei, Isa Genzken, Duncan Grant, Eileen Gray, Wade Guyton, Kenneth Halliwell, Anthea Hamilton, Mona Hatoum, David Hockney, Josef Hoffmann, Pierre Jeanneret, Joan Jonas, William Kentridge, Yves Klein, Le Corbusier, Sol LeWitt, Shuang Li, Goshka Macuga, René Magritte, Kerry James Marshall, Takesada Matsutani, Małgorzata Mirga-Tas, Chris Ofili, Laura Owens, Lê Phổ, Pablo Picasso, Jean Prouvé, Man Ray, Ed Ruscha, Betye Saar, Watanabe Shikō, Tiffany Sia, Francesco Simeti, Lorna Simpson, John Stezaker, Keiichi Tanaami, Wu Tsang, Luc Tuymans, Cy Twombly, Francesco Vezzoli, Carrie Mae Weems, Franz West, T. J. Wilcox, Chen Zhifo.

Małgorzata Mirga-Tas Face Value 2021 Tessuto, acrilico, paravento in legno. 160 x 150 cm Courtesy l’artista, Karma International (Zurich) and Foksal Gallery Foundation (Warsaw)
Wade Guyton Untitled 2023 Getto d’inchiostro Epson UltraChrome HDX su lino. Cinque pannelli, dimensioni complessive: 213 x 430 x 66 cm Courtesy l’artista Foto: © Wade Guyton
Lisa Brice Untitled 2022 Inchiostro, flashe (tempera sintetica), tempera, pigmento, neopastello, conte su lino montato su pannelli di legno con cornici e cerniere in legno. 185,74 x 317,18 x 4,76 cm Rennie Collection, Vancouver Foto: © L’artista. Courtesy l’artista, LGDR e Rennie Collection. Foto di Mark Blower
William Kentridge Untitled 2023 Disegno a inchiostro di china su pannelli multipli di tela dipinta, uniti da cerniere per formare un paravento. Cinque pannelli: 165 x 45 x 2,5 cm ciascuno [dimensioni complessive: 165 x 230 x 2,5 cm] Courtesy l’artista