CATERINA CIUFFETELLI – Cross the circle

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Canapo da teatro tinto a mano e cucito su stoffa e carta, 30×30 cm. anno 2022

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Descrizione

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CATERINA CIUFFETELLI

CROSS THE CIRCLE è un’opera derivante da un progetto iniziato nel 2019 in occasione della mostra CLOCK che si è tenuta presso lo Showroom Arredare Designed Space a Terni. In quell’occasione ho cominciato ad usare la stoffa coniugata alla carta: la stoffa rispondeva con la morbidezza regalandomi texture derivanti dall’incontro di trama e ordito mentre l’unione di carta e stoffa mi suggeriva, e continua a farlo, ulteriori libertà espressive. Ho adottato altresì la tecnica della cucitura; per me, il cucito è la tessitura del mondo, il ponte, la congiunzione, l’adèso. Cucire è ri-cucire il mondo, richiudere le ferite/strappi, ricongiungere gli estremi per una nuova configurazione che tende alla completezza. La cucitura è, altresì, un percorso e, come tale, implica una provenienza ed un arrivo, quindi ha in sé il concetto del cambiamento e dell’evoluzione. Il filo, attraverso la cucitura, indaga lo spazio e lo qualifica. Lo denota dandogli cittadinanza di senso. Nei miei lavori il rapporto tra materia e segno è strettissimo, sostanziale. Della materia non mi interessa la fisicità in quanto tale, questa semmai rimane sullo sfondo, il tentativo piuttosto è darle voce, farla “parlare”. È un’operazione di maieutica che prende avvio dall’inerzia della materia fino al logos del segno. Spesso mi avvalgo della forma geometrica: il quadrato, il rettangolo, la spirale. Una geometria calda, parlante, affatto spigolosa. Una geometria che suggerisce lo spazio, l’ordine; la separazione e il congiungimento, la distanza e la vicinanza

Caterina Ciuffetelli è nata a L’Aquila, vive e lavora a Terni, Umbria. Frequenta lo studio di Umbro Battaglini, artista esponente del concettualismo e del razionalismo architettonico che ha operato per tutta la seconda metà del novecento nell’ambito della scultura, dell’architettura e della grafica. L’incontro si rivelerà determinante nella sua formazione: l’autodisciplina, il rigore e, nello stesso tempo, la libertà assoluta rispetto all’uso dei materiali e delle tecniche le deriveranno dalla sua attenta e severa lezione. L’attività di studio ha da sempre supportato la sua attività artistica. Spende gli anni formativi nella disciplina del disegno dal vero e approda alla ricerca non figurativa nel 1988. Utilizza il gesso, l’intonaco, il cellotex, la sabbia, la carta, l’alluminio, il polistirolo, il filo, la stoffa indifferentemente nelle installazioni e nelle opere bidimensionali. L’estetica e l’etica sono presupposti inscindibili del suo agire artistico, tali premesse si articolano in una ricerca di senso attraverso cicli di lavori in cui il rapporto tra materia e segno è strettissimo, sostanziale. Della materia non le interessa la fisicità in quanto tale, piuttosto il tentativo di darle voce, farla “parlare”. Sue opere sono presenti in collezioni private ed istituzioni pubbliche. Ha all’attivo numerose mostre collettive e personali.