CENZO COCCA – Sguardo deforme

300,00

Sguardo deforme

ricamo, filo e tessuto, 30×30 anno 2022

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Descrizione

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CENZO COCCA

I lavori cuciti con le suture prendono vita durante un periodo ben preciso, il periodo in cui mi viene diagnosticata una piccola malattia degenerativa agli occhi, il cheratocono. Scopro quindi di vedere gli oggetti e le persone in maniera differente, di avere dei problemi con la luce e con qualsiasi fonte luminosa, che diventa per me fastidiosa. La luce diventa importante per sviluppare la mia ricerca. Ho scoperto di vedere dei lampi di luce particolari e diversi dal solito, delle linee, delle macchie che si muovono. Questo accade sempre, ogni volta che chiudo e riapro gli occhi ovviamente ma, durante queste visite oppure durante i periodi di forte stress e stanchezza riesco a vedere meglio queste forme, mi appaiono più chiare e cerco di memorizzarle. La struttura delle opere e la costruzione di queste linee che attraversano il telo quindi, è la rappresentazione di quello che mi appare e che riesco a vedere quando chiudo gli occhi per più di cinque secondi consecutivi. Riporto queste visioni e le fermo su un foglietto per poi procedere con la selezione del tessuto e dei fili da utilizzare. Il tessuto è sempre datato, cerco di recuperarlo dalle case o mi viene regalato da generose persone del posto e rappresenta il passato, tutto ciò che è stato vissuto. Gli interventi cuciti rappresentano il presente e quello che verrà. I lavori indagano il passato e intendono creare un “ponte” col presente, cercano di ricostruire le memorie utilizzando i lampi di luce e le scintille di cui ho parlato sopra che ora si ripresentano sotto forma di suture e di nervature cucite. Rubo dal passato per costruire il presente. La nascita è rappresentata da alcuni inserti di tessuto, a volte semplicemente cucito e a volte ripieno di cotone idrofilo. Il cotone idrofilo è un riferimento alla figura femminile e alla figura della madre.

Andrea Cocca, in arte Cenzo, è un giovane artista sardo. Nato nel 1994 e originario di Ghilarza, in provincia di Oristano, attualmente vive e lavora a Olmedo. Nel 2015 inizia la sua formazione come stilista a Nuoro. Durante gli studi di moda sperimenta e si interessa all’Arte come autodidatta e comincia a coniugare arte e sartoria. Da questa sperimentazione nascono le prime opere cucite a mano e i primi ritratti. Nella sua pratica artistica si esprime attraverso tecniche e materiali semplici e quotidiani come l’ago e il filo e le carte da gioco con le quali crea piccole narrazioni che lasciano aperta ogni interpretazione all’osservatore.

Tra le mostre personali recenti si segnala: “Colmando il vuoto aprendo gli occhi”, SCD Studio Perugia; “Segnali di vita”, a cura di Chiara Manca, MANCASPAZIO, Nuoro; “Affinità Abitative”, a cura di Stefano Resmini, Spazio Arte contemporanea Sa Mandra ad Alghero; “ECCETERA ECENZO”, curata da Mario Saragato al Museo MEOC di Aggius. Il suo lavoro è stato inserito in mostre collettive in spazi museali come la Pinacoteca Nazionale Sassari, il Museo

M.A.S.E di Alghero, il MURATS Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda di Samugheo. Nel 2021 è stato selezionato tra gli artisti della 8th Crazy Art Commune International New Contemporary Art Exhibition. La sua installazione “Friscura” è stata esposta al Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina nell’ambito della mostra internazionale APPUNTI SU QUESTO TEMPO.