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Arena

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Installation views credit: © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery. Photo: Maurizio Esposito

Artista: Alexandre da Cunha
Titolo: Arena
Curatori: Curata in dialogo con Jenni Lomax
Date: 29 Settembre 2020 – 27 Marzo 2021
Sede: Thomas Dane Gallery Via Francesco Crispi, 69 Napoli
Orario della galleria: da martedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00, sabato dalle 12.00 alle 19.00

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Informazioni: Tom Dingle, tom@thomasdanegallery.com

Alexandre da Cunha sfida il sistema implicito del valore degli oggetti. Nella sua attenta disposizione di materiali e oggetti – che siano domestici, utili o usa e getta – da Cunha rivaluta le gerarchie dell’attenzione e della percezione analizzando con cura il gioco di sagoma, forma e colore.

Per Arena, la sua prima mostra presso la Galleria Thomas Dane di Napoli, da Cunha presenta alcuni aspetti delle sue osservazioni su come gli oggetti sono collocati nel mondo circostante. Nella conversazione con Jenni Lomax, con la quale ha lavorato nel 2009 per la sua mostra Laissez-faire al Camden Arts Centre, l’accento è posto sul rapporto spaziale nella progressione delle stanze della galleria; mutando le tradizionali prospettive delle pareti, dei pavimenti e dei soffitti. 

Elementi della mostra del Camden Arts Centre, come la testa del mocio per lavare a terra assemblato e i calchi delle noci di cocco, sono articolati ex novo in Arena, dove la sensibilità di da Cunha nei confronti dei materiali è esaltata sia dal trattamento dello spazio che dalla scelta delle installazioni di Lomax. Le porte sono volutamente chiuse per coordinare il movimento attraverso la galleria; rinforzando in modo uniforme ‘l’arena’ come luogo chiuso di attività o conflitto.

Alexandre da Cunha Kentucky (Arlecchino), 2020 cleaning mops, dye, fittings  © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery. Photo: Ben Westoby.

Alexandre da Cunha Kentucky (Arlecchino), detail, 2020 cleaning mops, dye, fittings  © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery. Photo: Ben Westoby.

Uno dei lavori della serie “floor works” Quilt (Sahara), (2011), intreccia la pelle con le lastre per la pavimentazione, mentre per Kentucky (Napoli), (2020), le teste dei mocio per lavare a terra di cotone tinto formano un tessuto unico sospeso in diagonale dal soffitto. Altrove, carriole e panchine di metallo, che sono degli scarti, sono rielaborate come composizioni luminose, rendendo il pavimento e la parete parte integrante dell’opera. Nelle opere di da Cunha c’è sempre una dimensione sociologica: le betoniere, le cui superfici arrugginite e consumate sono esposte per le loro qualità estetiche, ripristinano le economie sociali del lavoro in cui questi oggetti circolano.

Attraverso gli occhi di da Cunha gli oggetti sono rielaborati superando la staticità dei materiali in modo tale da creare un forte senso di ambivalenza. Marble, (2020), presenta un anello di gomma gonfiabile drappeggiato con tessuto che si raccoglie sul pavimento in un posizionamento del materiale sottile ed intuitivo, sfidando la percezione di quello che potrebbe essere duro o morbido al tatto: da Cunha fa emergere recondite sensazioni, divertendosi a disfare il significato convenzionale.

Installation views credit: © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery.
Photo: Maurizio Esposito

I lavori in Arena posseggono armonia nella loro ibridità, e testimoniano il continuo desiderio di da Cunha di modificare le forme senza sminuirne il significato. L’esposizione e la resistenza della manipolazione della materia crea una lettura più comprensiva del readymade, che anima la realtà degli oggetti vissuta e delle comunità o degli individui che li hanno utilizzati.

Jenni Lomax è stata la direttrice del Camden Arts Centre di Londra dal 1990 al 2017, dove ha istituito un programma influente e lungimirante di mostre, residenze e progetti educativi. In precedenza, ha fondato e gestito il programma pioneristico della Community Education della Whitechapel Gallery. Attualmente lavora come curatrice indipendente, a progetti di scrittura e archiviazione, oltre che come consulente per diverse organizzazioni artistiche di beneficenza e fondazioni.

Alexandre da Cunha è nato a Rio de Janerio, lavora e vive a Londra e San Paolo. Ha esposto in tutto il mondo e il suo lavoro è incluso in importanti collezioni private e istituzionali tra cui la Tate, Inghilterra; ICA Boston, Boston MA; e Inhotim, Brasile. Tra le mostre personali selezionate: Duologue con Phillip King, Royal Society of Sculptors, Londra, Inghilterra (2018); Boom, Pivô, San Paolo, Brasile (2017); il Museum of Contemporary Art Chicago, Chicago IL (2015); e Dublê, Centro Cultural São Paulo, San Paolo, Brasile (2011). I prossimi progetti includono Alexandre da Cunha: Figurehead II, The Box, Plymouth, Inghilterra (2020) e una nuova opera d’arte permanente alla Battersea Power Station, commissionata da Transport for London, Art on the Underground (2021).

Le principali sculture da esterno di da Cunha sono esposte in mostra permanente al Laumeier Sculpture Park di St. Louis, MI; al Monsoon Building di Londra; alla Rochaverá Tower di San Paolo; e alla Pierce Tower di Boston, MA.

Installation views credit: © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery.
Photo: Maurizio Esposito

Installation views credit: © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery.
Photo: Maurizio Esposito

Installation views credit: © Alexandre da Cunha. Courtesy the artist and Thomas Dane Gallery.
Photo: Maurizio Esposito

Barbara Pavan

English version Sono nata a Monza nel 1969 ma cresciuta in provincia di Biella, terra di filati e tessuti. Mi sono occupata lungamente di arte contemporanea, dopo aver trasformato una passione in una professione. Ho curato mostre, progetti espositivi, manifestazioni culturali, cataloghi e blog tematici, collaborando con associazioni, gallerie, istituzioni pubbliche e private. Da qualche anno la mia attenzione è rivolta prevalentemente verso l’arte tessile e la fiber art, linguaggi contemporanei che assecondano un antico e mai sopito interesse per i tappeti ed i tessuti antichi. Su ARTEMORBIDA voglio raccontare la fiber art italiana, con interviste alle artiste ed agli artisti e recensioni degli eventi e delle mostre legate all’arte tessile sul territorio nazionale.