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TAL NARKISS: DOROTHY WAXMAN INTERNATIONAL TEXTILE DESIGN PRIZE WINNER 2022

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Tal Narkiss è nata nel 1995, in Israele, vive a Tel Aviv ed è stata studentessa del SHENKAR COLLEGE, Israele).
È stata ispirata dalla collezione di oggetti antichi del nonno, ma solo dopo la sua morte ha scoperto un interesse particolare per i vasi antichi ed ha iniziato a chiedersi come gli oggetti, un tempo funzionali e vitali, fossero ora soprattutto oggetti prettamente estetici. Il conflitto tra gli anni di storia che si riflettono nell’argilla danneggiata e la sua attuale esistenza “inutile” come decorazione è stato un invito ad approfondire. Il valore storico degli oggetti antichi li discrimina dal lavoro di Tal, che si concentra sulla tecnica, sui materiali e sull’esistenza contemporanea dei vasi. L’uso della tessitura a mano, un mestiere antico, e la scelta del filato di lino, una fibra un tempo abbondante in Israele, rispecchiano il legame con il passato. L’uso della tecnologia per la creazione in 3D e il risultato finale sostenibile riflettono la sua interpretazione moderna. Questa sinergia è stata pensata per sollevare domande sull’influenza che il tempo ha sul significato dei materiali, dell’identità e dell’essenza.

Tal Narkiss. photo Leigh Chen
Tal Narkiss. photo Leigh Chen

Processo di lavorazione: “Kelim” (parola ebraica che significa vaso) è una serie di vasi tridimensionali tessuti a mano, realizzati su un telaio Dobby a 24 assi. Tal ha utilizzato 20 navicelle per creare 10 strati per ogni trama, dividendo l’ordito in due gruppi, incrociando un pettine attraverso un percorso di tessitura tubolare a fisarmonica, si ottiene un vaso tridimensionale senza cuciture subito dopo aver tagliato la tela dal telaio. Procedendo a dispiegare l’intreccio in un contenitore a forma di vaso, utilizzando come materiale principale il filato di lino e un po’ di filato di carta. Una parte del filato è stata tinta utilizzando terra colorata raccolta in diverse zone del deserto israeliano. Il filato è stato immerso in un bagno di latte di soia per alcuni giorni prima del processo di tintura, al fine di creare un legame naturale tra la terra e il filato.