Anna Maria Scocozza INDUMENTI POETICI
Le sue opere scultoree di carta offrono una visione unica, coinvolgente e personale dell’esistenza e dello spazio emotivo femminile. Apparentemente i suoi “indumenti poetici” sembrano oggetti di consumo; sono invece “contenitori di senso”, specchi per guardarsi dentro e suscitare meraviglia.
Le opere dell’artista sono visioni da indossare con l’anima, che prendono in prestito – e utilizzano come pretesto, come metafora – un “guardaroba poetico” tutto al femminile: abiti, lingerie, scarpe, e altri indumenti, realizzati in carta e cartone riciclato, che spingono lo spettatore ad una riflessione sul riuso e sul guardare agli scarti in un’ottica di “Rinascita creativa”.
Il riuso è qui inteso non solo come fonte di bellezza, ma anche come stimolo a un’educazione sempre più sostenibile, come valore e dovere umano.
La pratica artistica di Anna Maria Scocozza diventa uno strumento per risolvere e riparare con la bellezza le intime lacerazioni e sofferenze dei percorsi umani femminili. La carta (in particolare quella riciclata) racconta così storie al femminile impregnate di vissuto e ricordi.
La mostra è curata da Valentina Filamingo e sarà aperta al pubblico fino a giovedì 11 aprile.
In collaborazione con l’Associazione di volontariato Museum odv.
Anna Maria Scocozza nasce a Roma nel 1965 dove vive e lavora. Diplomata in Costume e Moda, ha frequentato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma la Scuola libera del nudo e moltissimi corsi di specializzazione di pittura e decorazione. Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è focalizzata sulla realizzazione del “Guardaroba poetico”, e precedentemente sull’acquarello e sui libri d’artista. Costruisce gli “Indumenti poetici” con ciò che viene rifiutato, inutilizzato: vecchi libri riciclati, destrutturati e ricreati, talvolta filati, a formare una stoffa di carta, che utilizza come metafora poetica, visioni da indossare per descrivere la realtà, anche quella più dolorosa; simboli visivi, archetipi umani, che ci accompagnano nel nostro difficile viaggio terreno e spirituale. Strappi come cicatrici, che diventano feritoie da dove la luce illumina e custodisce preparandoci per nuove fioriture. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero e le sue opere si trovano presso Musei, Fondazioni e Collezioni italiane e straniere. Tra le mostre recenti: Triennale Internazionale du papier Musèe Charmey, Svizzera (2023); Mostra dalla carta d’Archivio alle carte d’Artista presso l’Archivio di Stato di Roma Sant’Ivo alla Sapienza (2022); Mostra personale “L’ anima si veste di carta”. Torretta di San Francesco-Repubblica di San Marino (2022); Concorso “Indoor” XI edizione della Lucca Biennale Cartasia, Villa Bottini Lucca (2021); Mostra personale “Vestimenti poetici in carta riciclata” VII Edizione inserita nella Mostra Internazionale del Libro d’Artista, presso il Museo Civico Ex Monastero di Santa Chiara Noto (2021).