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Antonella Fiorillo: TRAMANDARE – il filo come linguaggio

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A cura di Marco Agostini
Opening: 29 luglio 2021, h.20.00

Museo delle Stanze del Tempo e dell’Amore – Belvedere M.mo (CS)
29 luglio – 27 agosto 2021
h.16.00/00.00

La mostra presenta la produzione artistica sviluppata negli ultimi anni da Antonella Fiorillo, che vede il suo fulcro nel filo come linguaggio che ha una stretta correlazione fra la storia, il tempo, il racconto e la scrittura.

Antonella Fiorillo, Il tesoro di Alarico

Antonella Fiorillo nasce a Belvedere Marittimo (CS), dove impara l’arte del cucito già da bambina. Si trasferisce a Roma nel 2012, dove ricerca e definisce il suo percorso artistico studiando Arti Visive e successivamente Arte per la Terapia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Partecipa sin dai primi anni romani a diverse mostre: presso il Museo Pietro Canonica di Villa Borghese, il Teatro dei Dioscuri al Quirinale, la Flyer Art Gallery, la Temple University, il Complesso Monumentale Pio Sodalizio dei Piceni, per citarne alcune. Nel 2019 partecipa alla RAW (Rome Art Week) con l’installazione video “guardaepostaascolta”; a Maggio 2020 partecipa con “Cos’è normale?” alla collettiva organizzata per le Giornate Basagliane presso l’Ex Manicomio di Santa Maria della Pietà e, per la medesima occasione, nel 2021, partecipa con “E il parco cosa scrive?”. Proprio in queste ultime opere appare evidente uno sguardo più sensibile ed una prospettiva nuova; si avvale, infatti, dell’utilizzo del cucito, mantenendo comunque un filo conduttore con le opere degli anni precedenti: la volontà di ricavare, attraverso la creazione dell’opera, un momento di riflessione e contatto con tematiche che possono e devono essere tramandate attraverso l’osservazione dell’altro, l’ascolto, la raccolta di memorie così da fermare il tempo attraverso l’atto artistico e renderlo accessibile ed eterno. Nascono opere come “RAIN-BOW”, un’installazione temporanea sul Lungomare di Belvedere Marittimo, che nel 2018 ha visto l’artista lavorare 7400 m di fili di lana colorati; o come “Sinestesia” un progetto nato nella quarantena del 2020 e che ne ha scandito ogni singolo giorno e in cui il filo descrive percezioni, stati d’animo e sensazioni vissute in un periodo di lockdown, di malattia e successivamente di terapia e rinascita.

Antonella Fiorillo, Tramandare

“Tramandare” è un progetto che coinvolge ‘il filo dell’artista’ unito a quello delle persone che hanno attinto dapprima nella loro memoria ed in seguito nelle loro case ed hanno donato piccoli pezzi di tessuto a cui erano particolarmente affezionate o che avevano per loro un significato, una storia, una propria memoria – vicina o lontana. L’artista ha cucito insieme uno dopo l’altro questi piccoli frammenti ci 6×10 cm. registrandone o scrivendone nel mentre la storia. Ognuna è stata poi trascritta a mano in un libro artigianale. La memoria viene dunque trasformata in cotone da filare, da tendere tra le storie per intrecciare vite. Sono racconti che parlano di persone, di rapporti, di sofferenza, di gioia, di rimpianti, raccolti in un’opera corale e partecipata che li rende immortali, non soggetti a sbiadire nel tempo, a perdersi nella memoria. Con ago e filo, Antonella Fiorillo cuce trame di tessuti e di vissuti e ne rende indelebili i ricordi.